-dai Franci, vieni a sederti qui vicino a me-
-meglio di no-
-perché?-
-perché non abbiamo finito l'altro discorso-
-quale?-
-quello sul fatto che tu ti sia fatta del male-
-non ne è il caso-
-si che lo è, mostrami.Spiegami.Raccontami-
Girai il braccio. I segni si vedevano ancora ma poco.
-questa è solo una parte, non so quando iniziai ma ogni volta era perché avevo deluso qualcuno o semplicemente avevo fallito, mi aiutava, stavo meglio, riuscivo a scaraventare la mia rabbia con l'unica persona che non se la sarebbe più presa-
-io...non riesco ad immaginarmi una vita senza di te, una vita dove tu ti sei fatta questo-
-non posso tornare in dietro-
-lo so- -lo hai mai fatto quando stavi con me?-
-forse 1-2 volte o 3-
-ah, a causa mia?-
-ti prego, ne abbiamo già parlato fin troppo.-
-Alessia...-
-vorrei soltanto andare giù alle terme e stare con te, potrei mettere il costume che ti piace tanto, ne riparleremo- gli sussurrai nell'orecchio.
-sai che non sarà mai così-
-questo lo dici tu-
-ok, ne riparleremo,vado a cambiarmi, torno fra poco-
Mi cambiai anch'io, mi misi il costume e presi la borsa. Prendemmo l'ascensore e scendemmo. Feci finta di niente e iniziai a baciarlo. Lui si tirò indietro.
-ok,non ho voglia di litigare-
Giù trovammo gli altri. Mi cambiai e gli raggiunsi. Emma non c'era ed Elisa sembrava di fretta. Appena mi videro si girarono. Erano preoccupati?
-Alessia, Alexander sta male,molto male-
-cosa?-
-si, ha avuto un brutto incidente, non si sa se ce la farà-
-nooo-iniziai a piangere.
-chi è Alexander?-chiese Valeria.
-il fratello di Marzio,un'amico della montagna-
-AMICO,eh?- chiese Sara,la ignorai.
-ok, recuperiamo Emma e andiamo all'ospedale. Marzio è lì?-
-no, non se la sentiva,non capisco il perché, Emma sta sistemando i bagagli,anche i tuoi,immaginava che avresti detto così-
-perfetto, sarà distrutta, Marzio capisco perché fa così,sono gemelli se uno muore l'altro non vivrà, ma Alexander ha bisogno di lui quindi andrò a parlarci- -voi, umm, restate,divertitevi-
-Sicura di sopportarlo da sola?-chiese Desire
-posso fare altro?- -ora devo andare-
Me ne andai, prendemmo le borse e salimmo in macchina. Francesco non mi segui ne niente, mi fece stare malissimo questa cosa ma dovevo pensare ai miei gemelli preferiti.
In macchina c'era silenzio, eravamo tutte in pensiero. Mi lasciarono a casa di Marzio e andarono all'ospedale.
-Marzio,aprimi cavolo-urlai sbattendo i pugni sulla porta.
Mi aprii con gli occhi gonfi di lacrime.
Lo abbracciai.
-Tranquillo,va tutto bene. Ma ora prendi la macchina e andiamo-
-non me la sento di andare in ospedale-
-ok,andiamo a fare una passeggiata nel bosco della strega-
-perché?-
-perché col cavolo che ti lascio a casa-
Uscimmo di casa e con la macchina arrivammo fino all'inizio del bosco e lasciammo là la macchina.
Iniziammo a camminare.
-dove arriviamo?-mi chiese.
-camminiamo finché non ci stanchiamo in linea di massima almeno fino alla casa della strega-
- quanti ricordi-
-già-
-perché sono qua?-
-perché tuo fratello ha bisogno di te e tu non sei con lui-
-Alessia, non ce la faccio,è mio fratello, vederlo così mi uccide-
-te ne pentirai per tutta la vita se muore-
-lui non può...-
-è in condizioni gravi dicono, sta con lui finché puoi se poi sta meglio sarà un bene-
-ok, ma io non vado solo per questo ma perché lui ha due figli,mi ha chiesto di tenerli, di stare con loro-
-cosa?? Ma la madre?-
-morta-
-oh cavolo- -ok,sto io con loro-
-seria?-
-si-
-si chiamano Sofia e Denis, la prima ha 12 anni e il secondo 7 mesi, è troppo piccolo per andare in ospedale a vedere il padre morire-
-ma quando ha avuto Sofia era giovanissimo, come mai non lo sapevamo?-
-la madre lo ha ricontattato dopo un paio di anni-
-ok, sono a casa?-
-si, di Alexander-
-portami e poi andiamo a piedi a casa tua mentre vai in ospedale-
-grazie-
Ero brava con i bambini, quelli di Francesco soprattutto. Ce l'ha avrei fatta.
Seguimmo il piano, mi presentò a Sofia e andammo.
Le portai a casa ma prima tappa gelato. Ci fu solo molto silenzio. Misi Sofia davanti alla tv e tenni Denis in braccio perché iniziò a piangere. In quel momento mi chiamò Valeria.
-Ale, come va?-
-è tutto un casino-
-cosa succede? Aspe, è un bambino quello che piange?-
-si, e ne ho un'altra di là a guardare la tv-
-perché?-
-Alexander aveva dei figli che stava tenendo Marco quindi mi sono proposta di tenerle io-
-ah, come sta Alexander?-
-non bene, tra poco insisterò per portargli i bambino da salutare, ma hanno paura per il piccolo che rischia molto entrando in un ospedale-
-hai ragione-
-se non ce la farà io...io non so come reagirei e nemmeno gli altri-
-siete su in montagna?-
-si-
-arriviamo-
-non serve-
-ma avete bisogno di aiuto-
-aspettate ancora un po', vi aggiornerò-
-ok-
Poco dopo ricevetti una chiamata da Elisa, mi diceva di correre in ospedale con i bambini, che sarebbe passato Lorenzo e di mettere una mascherina ai bimbi.
Segui i suoi ordini e arrivammo in ospedale.
-Alexander-dissi spiazzata. Era messo male,molto male.
-papà- urlò Sofia.
Gli corse incontro e io presi Denis in braccio.
Mi avvicinai.
-Sofia, io non sto molto bene, dovrò fare un viaggio-gli si smorzarono le parole in gola.
-che viaggio?-
-verso un posto molto bello, sai vado a trovare la mamma, promettimi che farai la brava e seguirai quello che dirà lo zio e le amiche mie e dello zio-
Stavo per piangere ma avevo Denis in braccio,non potevo.
-promesso ma ma non andare via anche tu per favore-
-non ho scelta ma tu sta tranquilla, in futuro ci rivedremo-
-va bene-
Gli passai Denis.
-piccolino, sono qua,papà è qua-
Dopo averle salutate uscirono dalla stanza con Lorenzo.
-Alessia, Marzio non riuscirà a crescerle da solo, ti prego aiutalo-
-va bene,sicuro-
-ho lasciato delle lettere in una scatola sotto alla culla di Denis. Sono per i momenti in cui avranno bisogno, dovrai dargliele, le istruzioni sono dentro alla scatola, io le amo,sono la mia vita, hanno bisogno di te-
-ok,ci sarò ma resisti, lotta-
-non posso più-
-ti voglio bene-
-anch'io-
-occupati di loro- mi disse infine mentre uscivo.
Stemmo lì ancora mezz'ora finché un infermiera non mi venne a parlare.
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Io ed il professore di matematica
Любовные романы"Alla fine volevo solo te, non mi interessava dei giudizi degli altri,mi bastava guardarti dentro per rivedere me. Nonostante le tue insicurezze,la differenza di età e il mio ruolo nella tua vita,ti amavo" Questa è una storia senza momenti vuoti, co...