Troppe gare

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La mattina dopo fui pronta per andare a scuola alle 10 davanti casa. Arrivò puntuale.
Entrammo a scuola e andammo in presidenza.
-buongiorno-ci salutammo.
Marco spiegò il fatto che stavo meglio e che era importante che tornassi a scuola. Facendo collegamenti al pattinaggio. Non capì molto ma dopo 30 minuti la preside accetto, sarei tornata la settimana dopo. Mentre uscivamo vidi Francesco parlare con la vicepreside. Cercò di raggiungermi ma Marco mi mise un braccio intorno all vita come per proteggermi da tutte le persone. Era dolce ma Francesco l'avrebbe presa male.
Partimmo per la gara che era in una città a 3 ore da lì. Ascoltammo musica e rivedemmo a memoria il mio disco. Arrivati mi sistemai nel camerino, rifini il trucco e i capelli e dopo essermi scaldata misi i pattini. Il prova pista andò bene ma mai quanto la gara. Arrivai prima. Dopo la premiazione andai ad abbracciare Marco.
-Alessia, questa era una gara Regionale. Tra due giorni hai i Nazionali-disse sorridendo.
-o cazzo-dissi.
Tornammo a casa. Chiamammo le altre due allenatrici per aggiornarle. Non volevano che facessi questa gara a quanto pare, ma per i Nazionali mi avrebbero preparata anche loro. Il giorno dopo ci saremmo allenati tutto il giorno e poi il giorno dopo ancora saremmo partiti per la capitale. Così andò. Per questi giorni ignorai il cellulare . I Nazionali andarono molto bene. Anche lì prima,qualificandomi per i Continentali che avremmo avuto a distanza di altri due giorni. Prendemmo un aereo e facemmo anche quelli. Anche lì prima. I Mondiali sarebbero stati solo dopo due settimane. Ormai era l'inizio della settimana. Sarei tornata a scuola. Marco e Desire prepararono un piano di allenamenti intensivi che si combinava anche alla scuola. I professori erano stati avvertiti, avrei saltato alcune ore come motoria e religione, avevo una lista di cose da mangiare per pasto così da avere le forze e tutto andava bene. Gli ultimi giorni erano stati velocissimi e uscirono anche vari articoli.
Lunedì lo vidi. Le altre ore non mi interessavano. Tutti mi facevano i complimenti tranne lui che non mi guardò. Alla fine delle lezioni venne a prendermi Marco. Così per tutta la settimana.
Il lunedì dopo a ricreazione:
-Alessia ma quel figo che ti viene a prendere e ti porta?-chiese Sara.
-è solo Marco-dissi.
-SOLO Marco?-chiese.
-si-dissi.
-per fortuna che è Solo Marco perché ha un'aria come se volesse portarti fino alla classe e non staccarti gli occhi di dosso-disse Valeria.
Quel giorno all'ora di Francesco arrivò Marco. Mi doveva portare via, avevano spostato i Mondiali a due giorni dopo. Mi prese lo zaino e andammo.  Prendemmo subito un aereo tutti e 4. Dovevamo andare a Madrid per prepararci e provare la pista. Anche quella gara andò bene. Salì sul podio.Prima. Solo allora capì. Ero campionessa mondiale.
I miei allenatori piangevano di gioia. Misero l'inno che cantai a gran voce. Alla fine scesi correndo da loro tre. Avevamo un volo tra poco quindi comunque dovevamo sbrigarci.
Tornammo in Italia. Probabilmente nei mesi dopo avrei avuto altri incontri dove avrei dovuto pattinare ma per ora mi sarei concentrata sulla scuola.
La mattina dopo tornai a scuola. Esausta ed emozionata ma anche determinata ad andare a scuola. Alla prima ora avevamo Francesco. Riguardo la mia vittoria stetti zitta,cambiando discorsi. Era troppo presto per essere già sui giornali.
A metà lezione sentimmo bussare. Era la preside.
-buongiorno-dicemmo tutti in coro alzandoci.
-buongiorno,seduti seduti-disse.
-sono qui per congratularmi con una studentessa-disse. Fa che non fossi io. Per favore.
-Laura-disse,si non ero io. Lei si gaso un sacco.
-potresti spostarti che non vedo Alessia-continuò. Ne rimase spiazzata.
-Alessia è campionessa mondiale-disse.
-brava ale-senti dai miei compagni che applaudivano.
-congratulazioni-disse.
Ringraziai.
-sarebbe possibile che mostrassi la tua coreografia alla scuola?-chiese.
-presumo di si-dissi. Ero in imbarazzo.
-perfetto,sei esonerata da quest'ora,vatti a preparare in palestra che poi i tuoi compagni e altre classi ti raggiungeranno mentre altre classi saranno collegate tramite meet.-disse.
-mi scusi ma non ho ne i pattini ne i vestiti giusti-dissi.
-non preoccuparti,in palestra ci sono già i tuoi allenatori con tutto il necessario-disse.
-ok-dissi alzandomi,ma rimasi ferma. Ero a disagio e anche molto stanca.
-su via vai-disse e mi incamminai.
-è proprio una brava ragazza-senti dire mentre uscivo.
Arrivai in palestra. Trovai gli allenatori con la mia sacca di pattinaggio,la mia divisa,le calze e tutto il necessario per truccarmi e farmi i capelli. Era una cosa assurda,la preparazione sarebbe stata di un'ora e avrei dovuto provare la palestra che faceva schifo essendo il campo da basket della città.
Mi sistemarono e tutto. Provai e inizio ad arrivare la gente. Ero nello spogliatoio avevo Desire che mi stringeva le spalle e mi diceva che tutto sarebbe andato per il meglio. Arrivò Francesco di corsa.
-Alessia-mi chiamò.
-potreste lasciarci un momento da soli?-chiesi agli allenatori.
-Ale,sei sicura? Magari preferisci che io resti?-chiese Marco.
-No,tranquillo Marco ma grazie-dissi.
-ok,ma se hai bisogno chiama,siamo qua fuori dalla porta-disse mentre uscivano.
-Parla-dissi.
-sti toni intanto col cavolo che li hai con me quando sei tu che te ne sei andata senza dirmi niente e poi non farlo-disse.
-perché dovrei?-chiesi.
-perché cavolo anche se stai mangiando un minimo, sei ancora debole. Stai mettendoti veramente in un casino-disse.
-non posso,sarà solo una volta poi eviterò-dissi.
-ok,per quanto riguarda noi?Merito delle spiegazioni-disse.
-io ti amo ma mi impedivi di pattinare,avevo bisogno di rimettermi-dissi.
-ok, con Marco c'è qualcosa?-chiese.
-no-mentì. C'era molto ma si sarebbe solo arrabbiato.
-bene,dopo torni con me?-chiese.
-mi farebbe piacere-dissi.
-perfetto,sono sgattaiolato per parlarti,ora vado dai ragazzi-disse. Li diedi un bacio.
-va bene,a dopo-dissi.
Se ne andò. Io uscì. Mi continuavano a calmare ma stavo molto assonnata e stanca. La preside mi "presento" ed entrai.
Iniziai. A metà ero esausta,mi girava la testa. Avevo un calo di pressione. Mi faceva male tutto. Questo portò ad un attacco di panico. Probabilmente non lo nascondevo molto bene.Vidi Francesco andare di nuovo verso gli spogliatoi a parlare con Desire. Erano preoccupati. Continuai. Arrivai al finale. Chiusa la musica corsi in spogliatoio. Avevo il fiato corto. Mi fecero distendere.
-va tutto bene-disse Francesco accarezzandomi la fronte.
-Alessia cavolo-disse Marco.
C'era la preside che mi chiamava per farmi rientrare. Venne a controllarmi. Francesco spiegò la situazione con Desire al preside. Volevano non farmi tornare di là.
-ce la faccio-dissi-arrivo-continuai.
Marco mi fece alzare.
-perfetto,torno di là e ti chiamo-disse la preside.
-no, Ale,starai male-disse Francesco.
-fidati-dissi.
Fuori dalla porta prima di tornare in pista Marco mi strinse i fianchi e appoggiai le testa sulla sua spalla buttandola indietro. Ero stanca.
-se ti senti male fammi segno e corro da te-disse nel mio orecchio.
-si-dissi.
Entrai in pista.

Io ed il professore di matematica Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora