Uno strano risveglio

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Mi svegliai in un letto che non era il mio, la camera non era la mia.
Ero in ospedale o almeno lo credevo,avevo una flebo nel braccio, non capivo.
Arrivo un infermiera.
-per fortuna che ti sei svegliata, hai avuto un calo di zuccheri e le tue amiche ti hanno portato qua-disse.
-okay,grazie-dissi.
-ti terremmo in osservazione per un altro giorno e poi tecnicamente potrei tornare a casa-disse e io sorrisi. Se ne andò.
Apri il cellulare e per far tranquillizzare le mie amiche misi una storia su Instagram con la foto della flebo e la scritta:"deve essere stata proprio una bella serata se mi sono risvegliata così".
Cercare di essere sarcastica è sempre stato un mio problema, non voglio far preoccupare la gente e quindi ci scherzo sopra.
Risposi ai vari messaggi e poi mi ricevetti  molte chiamate e messaggi per via della storia.
I miei amici erano tutti tanto preoccupati la cosa che mi sorprese fu che Valeria mi disse che Francesco gli aveva chiesto delle mie condizioni ma che lei non gli aveva detto molto perché se lo voleva sapere doveva chiamarmi. Mi ero risvegliata verso tardo pomeriggio e un oretta e passa dopo ritornò l'infermiera con della macedonia, poco dopo ritorno.
-Alessia  avresti delle visite,te la senti?-chiese.
Io annui. Non aspettavo nessuno ma magari le mie amiche volevano farmi una sorpresa.
Era Francesco.
-Vedo che stai mangiando,bene-disse.
-non vorrei ma questo è meglio di un sondino naso-gastrico.-dissi.
-perché sei venuto?-continuai.
-perché cazzo sei su un letto d'ospedale e nonostante tu sia una testa calda non dovresti startene da sola sotto Natale.Vuoi che resti?-chiese.
-Si,per favore.-dissi.
-Io sto qui se hai intenzione di fare una conversazione seria-disse.
-va bene, di cosa vuoi parlare?-chiesi.
-non so, della tua sceneggiata da Laura,del tuo palese disturbo alimentare o dei tuoi problemi di alcol e droga?-disse.
-per la prima domanda:mi avevi incastrato in una situazione in cui non dovevo o volevo stare, seconda domanda: non credo di averne uno e terza domanda:l'eccezione non fa la regola.Era il mio compleanno e volevo solo divertirmi con i miei amici.-dissi.
-Alessia ti piaccio veramente?-chiese.
-si,ovvio e lo sai quindi perché me lo chiedi-dissi.
-anche tu mi piaci,dio se mi piaci ma non posso starti accanto se ti fai così del male-disse.
-Non saprei che dirti-dissi.
-se hai intenzione di riprendere a mangiare un po' di più io ti starò accanto-disse.
-Va bene,ci proverò per te-dissi.
-brava, i tuoi quando arrivano?-chiese.
-In realtà non tornano, continueranno la loro vacanza con i miei fratelli per Natale e poi torneranno, prima di fare questa scelta me lo hanno chiesto ovviamente e hanno parlato con i medici-dissi.
-ah,mi dispiace, Alessia però mangiane ancora un po' della macedonia per favore-disse.
Stetti a guardare il piatto per un po' di tempo e poi con la forchetta e gli occhi chiusi mandai giu un'altro po' di frutta. Francesco mi sorrise.
-Sta sera puoi restare?-chiesi.
-Si-disse.
-grazie,vieni qua vicino a me-dissi battendo sul letto. Forse era un po' imbarazzato ma si sedette e mi avvolse le braccia attorno alle spalle. Mi sentivo così protetta.
-Parlando di cose divertenti...Che bella impressione ho fatto ai tuoi amici ieri sera?-chiesi.
-Hanno semplicemente capito cosa ci trovavo in te-disse.
Parlammo per molto tempo ancora e poi mi addormentai tra le sue braccia.

Io ed il professore di matematica Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora