-Capitolo 11-

1.9K 93 17
                                    

Prima che Lauren potesse dire qualcosa di troppo, che forse avrebbe subito fatto crollare l'immagine che Sinue aveva creato di lei, il telefono della corvina iniziò a suonare; sullo schermo apparve la scritta " Camz ". La donna la invitò a rispondere aguzzando poi le orecchie per poter sentire chiaramente la voce dall'altra parte della cornetta. 

La ventitreenne fece un respiro profondo, mandando giù un magone pieno di tensione e paura; sperava con tutta se stessa che la minore non dicesse nulla di compromettente, dato che sua madre sarebbe stata in grado di sentirla, ma senza che Camila ne fosse a conoscenza. 

-Phone Call On- 

<<Lo...>> Eccolo di nuovo, quel tono spezzato e soffocato dalle lacrime. 

<<Piccola mia, cos'è successo?>> Lauren iniziò ad agitarsi, non dando neanche peso al fatto che ora le possibilità che Camila dicesse qualcosa di rischioso potessero aumentare a causa di quella domanda. 

<<Torna quì e abbracciami ti prego... io...io ho bisogno di te>> 

Sinue sorrise facendo senno alla corvina con il capo di tornare al piano di sopra; la ragazza non se lo fece ripetere due volte e corse su quelle scale senza neanche chiudere la telefonata. 

I suoi passi erano alquanto rumorosi, tanto che Camila aprii la porta della sua stanza alla ricerca di quella fonte, ma appena vide quella chioma di capelli neri e due occhi verdi che la osservavano intimoriti lanciò il cellulare sul letto e corse verso Lauren, la quale la prese in braccio all'istante per mettendole di cingere le sue gambe magre e leggermente più corte al suo bacino. 

<<Shh >> Ripeteva la maggiore, mentre accarezzava quei capelli mossi con una mano, mentre l'altra tentava di reggere quella figura che si trovava aggrappata saldamente al suo corpo. Si diresse nuovamente verso la camera della ragazza, per poi chiudere la porta alle loro spalle. 

Lauren si sedette su quel letto, senza rendersi conto di quanto le fosse effettivamente mancata la sua morbidezza; Camila aveva ancora il viso nell'incavo del collo della corvina, ma grazie a quel contatto con la maggiore piano piano riuscii a calmarsi. 

<<Vuoi dirmi cos'è successo?>> Chiese dolcemente la ragazza dagli occhi verdi, appena riuscii a vedere quegli occhi umidi, che in quello stato facevano piangere anche il suo cuore. 

Camila si allungò un po' alla ricerca del suo IPhone che precedentemente aveva lanciato sulla federa del cuscino; interruppe quella posizione nella quale le due si trovavano sedendosi di fronte a Lauren a gambe incrociate. Con le sue esili dita iniziò a cliccare qualcosa sullo schermo, poi mostrò il display alla maggiore. Quegli due smeraldi iniziarono a sgranarsi mentre un mix di odio, stupore ed incredulità si facevano spazio tra gli altri miliardi di pensieri. 

Quel dispositivo era pieno zeppo di messaggi anonimi, tutti erano degli insulti verso Camila. Quelli sull'aspetto fisico toccavano relativamente la ragazza, infondo tutta la popolazione femminile è alquanto insicura per quanto riguarda il proprio corpo e le forme... ma vi erano anche altro genere di parole, le quali facevano riferimento alla sfera sessuale ed amorosa della diciassettenne; non erano i soliti commenti omofobi, o comunque non la maggior parte. 

<<Fai talmente schifo che nessuno ti amerà mai; nessuna ragazza potrà mai amarti perchè sei uno scherzo della natura; rimarrai una povera verginella se non capisci che è ai ragazzi che devi concederti; meriti solo calci e pugni fino a che magari non metterai la testa a posto; ogni donna che incontrerai nella tua vita ti rifiuterà perchè fai ribrezzo; malata; anormale; pervertita....>> 
Lauren leggeva quei commenti nella sua testa, sentendo delle lacrime scendere lungo il suo volto. Aveva sentito milioni di volte quegli insulti uscire dalla bocca di sua madre, ed era come se si fosse materializzata di nuovo in quella sala buia e triste, ricca di colori spenti, mentre Clara inveisce contro di lei. 

-My Bad Girl-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora