-Capitolo 18-

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Camila osservó quegli occhi verdi pieni di quello che le piaceva definire amore, per una volta... ci si perse dentro come suo solito e mentre poco a poco le guance iniziarono ad arrossire rispose a quella domanda.
<<Non ho mai baciato nessuno Lo...io...>> Ma prima che altre parole uscissero dalla sua bocca, le sue labbra tremolanti incontrarono un paio di labbra carnose e rosee; quelle piene semplicemente si posarono su quelle ancora pure facendo sussultare la minore. La mano di quest'ultima riusciva a sentire ancora come quel cuore battesse forte sotto alla ferita in mezzo al petto, Lauren si accorse del fatto che Camila aveva iniziato a fare pressione proprio in quel punto, volendo sentire ogni battito di quel muscolo che batteva solo per lei e non poté fare a meno di sorridere, ma appena lo fece anche sul viso della diciassettenne comparve un piccolo sorriso innocente.
<<Abbiamo mantenuto la promessa>> Disse la corvina, aprendo leggermente gli occhi facendo sì che la mora si perdesse in quel verde che la faceva impazzire.
<<Ho sognato di baciarti così tante volte, ti prego fallo ancora, voglio un bacio vero Lo...voglio...voglio sentire il sapore delle tue labbra, la tua lingua con la mia... ti prego io...>>
Quelle labbra piene si posizionarono di nuovo su Camila, ma questa volta sulla guancia, provocando nella minore un piccolo broncio perchè non era quello che desiderava; Lauren sorrise accarezzando la guancia dell'altra.
<<Chiudi la porta a chiave Camz>> Sussurrò, mentre quel cuore diventava sempre più lontano da quello di una madre per quanto fosse accelerato il sangue che vi pompava al suo interno.
La diciassettenne si alzó dal letto sentendo dei brividi lungo il corpo ed un leggero tremolio; farfalle.
Le sue dita tremolanti toccarono appena la chiave, ma quel contatto con l'oggetto freddo non andò a buon fine in quanto la porta si spalancò mostrando la figura di Sinue sorridente mentre si sistemava gli occhiali.
<<M-mamma, avresti dovuto bussare>>
Disse solo la ragazza, cercando di nascondere la rabbia che stava prendendo il sopravvento, non solo perché ora non poteva tornare sulle labbra della maggiore, ma anche per tutto il resto... infondo il diavolo a capo dell'inferno era lei, non di certo Amy, men che meno Lauren.
<<Su dai che hai da nascondere infondo>> Rispose la donna accarezzando i capelli della figlia per poi osservare Lauren, ancora seduta sul materasso con un'espressione alquanto confusa <<Lo, c'è tua madre al telefono>>
<<Perché non mi ha chiamato al cellulare?>> Chiese la corvina, senza ancora metabolizzare la cosa.
<<L'ho chiamata io Lo, volevo avvisarla del fatto che sei da noi>> Disse Sinue porgendole il telefono, per poi aggiungere <<Come i vecchi tempi>> facendo l'occhiolino ed uscendo dalla stanza senza dimenticarsi di urlare con fare teatrale " tra dieci minuti scendete per cena!", come suo solito.
Appena Sinue varcó la soglia Camila chiuse la porta alle sue spalle inchiavando per poi incontrare quegli occhi verdi ancora incerti e scossi.
<<Parlaci>> Sussurró sgranando un po' gli occhi e muovendo le mani incitandola a portare quel apparecchio all'orecchio, per poi sedersi sul letto affianco a lei e prenderle la mano libera.
-Phone Call On-
<<Mami>> Disse Lauren con tono alquanto apatico, mentre in realtà quel suo cuoricino batteva veloce per la paura, Camila se ne accorse e strinse quella mano affusolata.
<<Mija... sei con Camila ora?>>
<<Si>> Disse solo, sospirando un po' mentre il sangue nelle vene iniziava a ribollire <<Perché ora hai paura che converta anche lei?>>
<<Mija...>>
<<Niente Mija, sapevi che sarei tornata e hai preferito andartene pur di non vedermi, portando via da me anche i miei fratelli e mio padre... solo perché sono lesbica te ne rendi conto? Sono tua figlia Carla, non sono un mostro. Quando hai scoperto di me ed Amy non mi hai neanche rivolto la parola per chiedermi che cosa provassi veramente... hai subito giudicato in silenzio senza neanche guardarmi negli occhi, mai più>>
Il tono di voce di Lauren era aspro è pieno di labbra eppure non era alto, in quanto tentava di evitare che la donna al piano inferiore non potesse sentire, sempre se fosse scesa veramente e non stesse origliando fuori dalla porta.
<<Laur, tesoro... non ti ho più parlato non per le tue preferenze sessuali, non sono mai stata arrabbiata con te per questo; l'ho sempre saputo... la tua ossessione per Rhianna era alquanto sospettosa>> Disse ridendo un po' << Vorrei essere davanti a te e parlarti faccia a faccia in questo momento, ora che finalmente stai facendo la cosa giusta>>
<<Mamma non siamo faccia a faccia solo per colpa tua, mi hai messo tutti contro; per colpa tua casa nostra è diventata la vostra e basta, io mi sento un pesce fuor d'acqua; ogni volta che ci entro non riesco a respirare è come se mi si formasse un groppo in gola... ed è tutta colpa tua>>
<<Mi amor non mi avresti ascoltato, tu sei così cocciuta sopratutto se sei innamorata o pensi di esserlo... dovevi sbatterci il muso da sola. Ho sbagliato ad arrabbiarmi così tanto, ma non riuscivo a non provare rabbia per la pessima decisione che hai preso, hai permesso ad una ragazza di rovinarti, ti sei fatta annullare, tu non eri così, volevo solo spronarti a prendere posizione e puntare i piedi, volevo tirassi fuori la tua forza, sei sempre stata una ragazza con un caratterino tutto pepe eppure non hai mosso ciglio quando Amy ti ha proibito di avvicinarti a Camila...>>
Lauren osservó la ragazza davanti a lei, la quale ascoltando la conversazione non riusciva a capire il nesso tra la rabbia di Carla e il fatto che Amy le avesse fatte allontanare. La corvina era arrabbiata, ma allo stesso tempo confusa ed anche un po' sollevata nel sapere che sua madre non la vedeva come un mostro per il motivo che aveva sempre pensato; ma se non era per la sua sessualità, allora perché era stata così arrabbiata con lei per due lunghissimi anni?
<<Mija... sei ancora lì?>> Chiese la donna dall'altro capo del telefono
La ventitreenne muguglió qualcosa acconsentendo <<Si, io non riesco a capire perché mi hai fatto sentire sbagliata per tutto questo tempo... perché non mi hai mai spiegato il vero motivo? Perché non mi hai voluto aprire gli occhi?>>
<<...
Continua...
-Arianna

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