-Capitolo 22-

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Lauren rimase per qualche istante immobile cercando gli occhi di Camila, la quale la invitó con lo sguardo ad essere dolce mentre nel volto apparve un piccolo sorrisetto felice.
<<Non dicevi che ero un mostro?>> Rispose ridendo mentre dava dei colpetti alla schiena della bambina, cercando di sembrare affettuosa.
<<Ma non lo sei!! Mi hai fatto giocare con voi e non succedeva mai, mi dispiace se ti ho toccato i capelli lo so che ti da fastidio... l'ho fatto a posta, perché hai fatto piangere Mila, però adesso vedo che invece è felice se ci sei tu>>
Gli occhi verdi incontrarono quelli marroni che osservavano la scena con fare amorevole, era come se i loro sguardi avessero il potere di fermare il tempo; di certo non era qualcosa che passava in osservato, sopratutto ad una peste come Sofia.
<<Vi guardate come quelli che sono nella tele>> Esordí la bambina, che si era staccata da Lauren senza neanche che quest'ultima se ne rendesse conto per quanto fosse persa a guardare la sua piccola cubana.
Le due appena sentirono quella frase la osservarono e Camila fece per prenderla in braccio, nonostante avesse quasi 6 anni era ancora una mollica per quanto fosse magra; appena la bambina potè osservare sua sorella negli occhi, quest'ultima parló.
<<Che dici principessina, ci guardiamo normale>> Quel tono non era poi così convincente, insomma non era mai stata brava a mentire o in questo caso dissimulare.
<<No non è vero, la guardi come quando la mamma fa la torta con la nutella e non vedo l'ora di mangiarla, anche lei ti guarda così! Come si guardano gli innamorati>>
Le due si scambiarono uno sguardo un po' terrorizzato, ma la corvina abilmente prese la palla al balzo << Ma noi Sof non siamo innamorate, ci vogliamo bene ed è normale che ci guardiamo come si guarda una torta; non si può mangiare tutti giorni e quando c'è è sempre bello, io sono tornata oggi dopo tanti anni, siamo solo felici di rivederci, come quando la mamma fa la torta e tu dopo tanto tempo puoi mangiarla>>
<<Questo ha senso>> Disse la bambina guardando quegli occhi verdi, che sembravano alquanto sicuri di quello che dicevano.
<<Comunque ti perdono per avermi toccato i capelli mostriciattolo>>
Sofia sorrise e si mise il pollice in bocca, era il suo piccolo gesto, lo stesso che utilizzava quando voleva dire qualcosa ma si vergognava quindi tentava di trovare il coraggio.
<<Quindi... vuoi essere la mia sorellona grande grande? Perché io ho bisogno che qualcuno mi canti la ninna nanna e Camila ha la noce troppo acuta, non mi piace>>
Lauren rise a quel commento notando come la diciassettenne aveva inconsapevolmente aperto la bocca come segno di stupore, si sentiva toccata nel profondo era inevitabile.
<<Ti canto io la ninna nanna questa sera, ma staró qui solo fino a Sabato mostriciattolo, poi come farai?>>
Sofia ci pensó un attimo corrucciando il viso e sfiorandosi con il dito il mento, mentre i suoi occhietti osservarono per qualche istante Camila.
<<Mi farò andare bene mia sorella>>
Le ragazze risero per l'innocenza e sopratutto la schiettezza di quell'esserino, ma non aggiunsero altro.
Quella notte Sofia si addormentó davvero sentendosi cullata dalla voce di Lauren, persino Camila sentiva le palpebre pesanti, era così rilassante sentire quel suo tono caldo accarezzare le parole della canzone per bambini facendola sembrare una hit degna di qualche premio.
Dopo quel dolce momento però, non poterono neanche darsi la buonanotte in quando Sinue le aveva letteralmente separate esordendo la diciassettenne a coricarsi, nel frattempo inizió a spiegare a Lauren come funzionasse il bagno della camera degli ospiti, che effettivamente non aveva mai visto.
Quella camera era rimasta sconosciuta per tutti quegli anni, nonostante gran parte del tempo l'avessero passato nella mansarda ne lei, ne tanto meno le sue compagne di band si erano mai focalizzate su quella porta affianco alla finestra; essa nascondeva una camera matrimoniale con annesso un bagno con una doccia non così minuta come si poteva pensare essendo semplicemente una stanza riservata agli ospiti.
<<Doveva essere la stanza di Amy, era il suo regalo visto che essendo più grande aveva bisogno di privacy, ma appena ho scoperto di voi non volevo affatto che dormisse qui, perché non avrei potuto controllarvi essendo in mansarda non si sente nulla al piano inferiore, ecco perché vi facevo fare le prove qui...>>
Lauren osservó la donna di mezza età che sembrava essersi accorta dei suoi pensieri, per non sembrare troppo stupita decise solo di rispondere educatamente <<Grazie Sinue per l'ospitalità>>
La bionda sorrise solo e allargó le braccia in segno di abbraccio, il quale la corvina accettó sentendo poi un sussurró che non le piacque affatto "grazie a te per esser tornata normale".
Quella notte fu al quanto strada, Lauren passó le ore ad osservare il cielo attraverso la piccola finestra sul soffitto, c'erano così tanti pensieri nella sua mente...

"Se Amy se n'è andata che fine farà la band?"
"Funzionerà il piano per proteggere Camila?"
"Quanto durerà la farsa del -siamo solo amiche- agli occhi di Sinue?"
"Come sará il clima alla grigliata di Sabato?"
"Se Sinue dovesse scoprire che cosa davvero accadeva che cosa sarebbe successo?"

Ovviamente erano tutte domande senza risposta, che tenevano sveglia la ventitreenne; eppure oltre quell'ansia vi era anche quella piccola consapevolezza, lei e Camila avevano una possibilità, era strano avendola vista crescere eppure non poteva fare a meno di provare ciò che provava, ed era felice, nonostante tutti quei quesiti non riusciva ad essere triste. Ad un tratto si toccó il cuore sentendo quanto quel battito fosse regolare, i suoi occhi si focalizzarono sulla stella più luminosa e disse.
<<Grazie Karla...>>
Appena quelle parole quasi sussurrate uscirono dalla sua bocca, la porta si aprì appena, lasciando intravedere dalla fessura un paio di occhi inconfondibili, occhi che avevano rubato alla terra un po' della sua vernice mantenendo in esso qualche raggio di sole che li rendeva luminosi, nonostante l'unica luce fosse quella della luna.
<<Lo... stai dormendo?>> Si sentí con un tono quasi sussurrato, forse per paura di svegliare la corvina.
<<Piccola sono sveglia>> Rispose Lauren con un sorriso sul volto, facendo sì che quegli occhi pieni di vernice si incontrassero per creare un nuovo colore.
<<...
Continua...
-Arianna

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