Capitolo 26

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Ormai il sole brillava già da un po', con malavoglia Camila dovette tornare in camera sua prima che gli altri abitanti della casa scoprissero che aveva dormito con la maggiore. Nonostante l'orario alquanto mattiniero non riusciva a riprendere sonno, si ritrovava su quel suo letto freddo ad abbracciare il vecchio orsetto dagli occhi verdi pensando e ripensando a quanto fosse incredibile ciò che era successo. Forse chi avesse conosciuto il loro passato avrebbe pensato fossero malate... infondo Lauren  praticamente aveva visto crescere la diciassettenne, era una cosa strana che avesse iniziato ad avere dei pensieri poco casti su una bambina che era come sua sorella; anche se ora non era più una bambina. D'altro canto Camila sin dall'età i 5 anni vedeva la corvina in tutt'altro modo rispetto all'affetto che provava per Amy o qualsiasi altra persona fosse nella sua vita.
Chissà se il termine giusto da usare sia destino o semplicemente qualcosa di strano che forse non doveva accadere, ma allo stesso tempo è incontrollabile; di certo per chi conosce le due famiglie avrebbe giudicato la cosa come una sorta di incesto, anche se Lauren e Camila non erano sorelle, tuttavia neanche Amy e la piccola cubana lo erano...
Le due ragazze erano da sempre state una calamita l'una per l'altra, ma hanno sempre mantenuto quel controllo, il tanto che bastava per accontentarsi di quella piccola vicinanza che potevano avere... ma ora, non c'erano più freni; o forse sì?!
Appena la sveglia suonó la ragazza dai capelli mori sobbalzó leggermente, sentendosi riportare alla realtà dopo essersi immersa completamente tra i suoi pensieri. Decise di alzarsi rapidamente e sistemarsi adeguatamente per andare a scuola, l'ansia di faceva sentire eppure non vedeva l'ora di scendere quelle scale e ritrovarsi davanti a se quegli occhi verdi che fino a qualche ora prima l'avevano svegliata dolcemente per invitarla a non ficcarsi nei guai; se solo gliel'avesse chiesto sarebbe comunque rimasta lì tra le sue braccia, fregandotene del rischio, ma infondo Lauren aveva ancora i piedi ben saldi perterra, mentre per Camila era ancora quel periodo dell'amore adolescenziale, platonico e senza alcun controllo.
Lo scricchiolio di quella scalinata in legno attiró l'attenzione delle persone già attorno al tavolo imbandito di cibo di tutti i tipo, dal salato al dolce con l'aggiunta di qualche avanzo della sera prima che non poteva mai mancare.
<<Buongiorno Camiii>> Urló entusiasta Sofia correndo con la braccia aperte dietro alla schiena, come se stesse volando.
<<Buongiorno principessina!>> Rispose dolcemente la sorella maggiore, prendendola in braccio.
Presto il momento della colazione divenne alquanto silenzioso, non solo perché tutti erano intenti a mangiare, nell'aria c'era qualcosa di strano e teso; Lauren e Camila non riuscivano a non sfiorarsi di tanto in tanto la mano sotto al tavolo sorridendo senza neanche rendersene conto, questo non passó in osservato eppure nessuno disse nulla.
<<Mami mi passi lo sciroppo d'acero?>> Chiese Camila che nel frattempo sorseggiava il suo succo all'ananas. Quando si ritrovó davanti a se due tubetti uno passatogli da Lauren e l'altro da Sinue rischió di affogarsi con quella bevanda, appena Inizió a tossire osservó con occhi sgranati la corvina, la quale solo in quel istante si accorse di aver reagito d'impulso a quel nomignolo.
Entrambe si robotizzarono , aumentando così la tensione.
<<E-era anche qui affianco a me Bim-CAMZ!>> Disse cercando di risolvere la situazione; Lauren aveva davvero i piedi per terra?!
Sofia inizió a ridere osservando la scena, senza capire esattamente che cosa stesse succedendo, però le loro facce imbarazzate e l'espressione confusa della madre erano davvero divertenti.
<<Camila oggi non riusciró a portarti a scuola, sei ancora in tempo per il bus?>> Chiese Alejandro, il quale per la prima volta in quella mattinata aveva distolto lo sguardo dal giornale sulle news.
<<La posso accompagnare io signor Cabello, infondo devo fare delle commissioni... ci penso io>> Rispose Lauren sistemandosi meglio sulla sedia e tentando di tranquillizzare il suo cuore, che ormai le era attivato alla gola per la paura.
<<Accompagni anche me Lolo? Ti prego!>> Esordì la sorellina della mora scendendo per l'ennesima volta dalla sedia e correndo verso quella della ventitreenne. <<Ti prego ti prego ti prego!>> Aggiunse una volta arrivata al suo fianco, mentre era intenta ad abbracciarle le gambe mentre la sua faccina da angioletto era sulla coscia della maggiore.
<<Va bene mostriciattolo, ma solo perchè mi stai guardando con quegli occhietti!>>
Il tragitto in macchina fu alquanto divertente, era come se tutte le mattine fossero così; Sofia era seduta dietro nel suo seggiolone, montato appositamente nella macchina di Lauren per quell'occasione mentre davanti c'erano le due ragazze che non riuscivano a fare a meno di cantare a squarciagola quello che in quel momento trasmettevano in radio.
<<Ecco arrivati a destinazione mostriciattolo!>> Esordì Lauren fermandosi davanti al cancello rosso dell'asilo della bambina, il quale divideva l'auto dal giardino già pieno di bambini che correvano da una parte all'altra. Camila scese per poter prender slacciare la sorella e farla scendere prendendola in braccio, per poi accompagnarla all'entrata.
Dopo qualche minuto tornó nella golf metallizzata di Lauren osservandola mentre le sorrideva.
<<Questa mattina è stato folle>>
<<Decisamente! Abbiamo rischiato Camz>>
<<È colpa tua!>> Disse ridendo la minore colpendo con fare giocoso il braccio della maggiore, la quale già aveva fatto partire il veicolo ed era intenta ad osservare la strada.
<<Assolutamente no, fino a poche ore prima mi chiamavi a me "mami" mentre ti facevo godere, devi stare più attenta ai nomignoli che usi>> Rispose con tono complice ridendo a sua volta, mentre una mano si posó sulla coscia della mora stringendola leggermente.
Camila non disse nulla, senti solo le sue guance avvampare, non aveva ancora metabolizzato di aver davvero fatto l'amore con Lauren, era tutto così perfetto e surreale; fin troppo. Eppure la vita non è una strada dritta senza alcuna buca, al contrario; ci sono così tante curve, sembra più di essere sulle montagne russe... la vera domanda era se le due sarebbero sempre state in grado di tenersi la mano nelle discese tortuose oppure no.
<<Camz siamo arrivate>> Disse la ragazza dagli occhi verdi parcheggiando proprio davanti all'entrata della scuola, dove già vi era quel gruppo di ragazzi seduti sul muretto ad attendere la diciassettenne.
Continua...
-Arianna

-My Bad Girl-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora