-Capitolo 8-

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<<No posso Camz... ti farei soffrire>> Rispose con tono diretto mentre i loro sguardi erano talmente intesi da potersi quasi toccare.
Nella stanza calò il silenzio.

Solo la respirazione accelerata di entrambe riempiva il vuoto.

Le lacrime continuavano ad uscire dai loro occhi cristallini, Camila si alzò delicatamente dal suo letto, appoggiando quel vecchio orsetto sul letto delicatamente; i suoi piedi gelidi e scalzi a contatto con il suolo fecero un leggero rumore, Lauren segui con lo sguardo quei movimenti inaspettati e la osservò senza sapere con certezza che cosa stesse succedendo, non riusciva a capire le intenzioni della minore.

I loro occhi erano comunque incollati tra di loro, era come se non riuscissero a staccarsi neanche un secondo, c'era una specie di calamita che li collegava.

Lauren era ancora seduta con la schiena contro la porta, le tremavano le gambe. Camila si sedette davanti a lei, posizionandosi tra di esse, questa azione era agevolata dal fatto che erano leggermente aperte; successivamente posizionó le sue mani, anche esse tremolanti, sulle ginocchia della maggiore, come a tenerla ferma cercando di impedire che se ne andasse; erano così vicine, tanto che le loro fronti si potevano toccare e i loro nasi sfiorare leggermente...se avessero voluto.
Il cuore della diciassettenne perse un battito, forse anche più di uno, nel osservare tutta quella tristezza negli occhi che tanto amava. Prima di iniziare a parlare annulló quei pochi centimetri che le separavano, le sue labbra toccarono una guancia di Lauren, facendola sussultare un attimo a quel contatto. La sua pelle era un po' arrossata, salta e umida a causa delle varie lacrime che le avevano rigato il volto fino a pochi secondi prima.
<<Non devi mettere da parte te stessa per me... Tu Lo non provi quello che sento io, ma io ti amo, so di amarti fino a stare male; per questo voglio che tu sia felice, se sai perfettamente chi ti darebbe tutto ciò di cui hai bisogno, non pensare a me. Ti amo talmente tanto da poterti lasciare andare... nonostante farà male inizialmente e forse anche dopo, ma so che è la cosa che farebbe stare bene te>>
Lauren si stupii nel sentire quelle parole così mature; quando era diventata grande la sua piccola principessina?!. Quei due pozzi verdi non poterono far altro che sorridere, anche se la bocca non era in grado di farlo, gli occhi riuscivano a trasmettere quella sensazione di adorazione nei confronti di Camila.
<<Camz... non sono stata al tuo fianco per più di due anni. Fino a che non saprò che tu sei felice, non potrei esserlo io; ci sono troppe cose che in questo momento della tua vita devi affrontare, voglio darti la mano come quando eri piccola e starti vicino fino a che non avrò la certezza che starai bene >>
La mora inizió ad accarezzare dolcente le ginocchia della maggiore, abbassando un po' lo sguardo, per poi aggiungere
<<Non credo che riuscirò ad essere felice, ne tanto meno a stare bene senza di te >> Piccole goccioline attraversarono di nuovo quel percorso ormai conosciuto, Lauren alzó delicatamente il viso di Camila con entrambe le mani, osservandola con quella solita dolcezza che solo la piccola cubana riusciva a far uscire da lei.
<<Ehi, non sarai mai più senza di me. Io sono qui, sarò sempre qui... anche se non nella forma che vorresti tu... ma sono sicura che andando avanti riuscirai a trovare chi potrà ricambiare ciò che senti piccola mia... nel frattempo, io staró al tuo fianco, perché infondo lo so che se dovessi allontanarmi di nuovo, ti farei solo più male di quello che già ho fatto>>
Gli occhi color nocciola si muovevano velocissimi cercando di analizzare e metabolizzare tutte le parole della corvina; quest'ultima invece avvicinó delicatamente le labbra alla fronte della minore approfittando anche di quei vari centimetri in più di altezza. Quel bacio colse di sorpresa la piccola cubana facendole chiudere gli occhi, quel contatto era così dolce e pieno d'affetto. La corvina potè sentire delle piccole mani fredde che delicatamente iniziarono a posizionarsi sul suo busto, arrivando a cingerlo completamente mentre il capo di Camila si appoggiò sul suo petto. Lauren teneramente accarezzó la schiena della minore cercando di avvicinarla di più a lei, avevano entrambe bisogno di più contatto, dovevano recuperare tutto quel tempo perso.
La diciassettenne si fece cullare dal battito di quel cuore che era sempre stato in grado di calmarla, anche in quell'occasione ci riuscii; nonostante sembrasse più veloce rispetto al solito.
Le sue mani continuavano a tremare come tutto il mio corpo, ma piano piano raggiunsero quella serenità che solo le braccia di Lauren riuscivano a dare.
Le due rimasero li atterra per un tempo indefinito, forse addirittura ore, fino a che un rumore non interruppe quell'atmosfera; qualcuno stava bussano alla porta. Dal tipo di intensità sembrava proprio Sinue; la minore alzó il capo scuotendolo leggermente in segno di negazione e Lauren capii cosa stava succedendo. Camila tornó velocemente nel letto coprendosi con le coperte, rimanendo lì sotto mentre abbracciava quell'orsacchiotto e nel frattempo tentava di aguzzare l'udito per capire che cosa sarebbe poi accaduto.
Lauren, invece si alzó, con una mano tentó di sistemarsi il trucco colato e nascondere i segni che le lacrime le avevano lasciato sul volto, poi aprii delicatamente la porta richiudendola subito alla spalle.
<<Lauren>> Si sentii pronunciare da Sinue con tono stupito, ma allo stesso tempo quasi sollevato.
<<Camila non si è sentita bene, ho deciso di riportarla a casa... >> Disse semplicemente cercando di nascondere la tensione. La donna sospirò toccandosi le tempie delicatamente con due dita ed iniziando a creare dei movimenti circolari chiudendo gli occhi.
<<Dobbiamo parlare Lauren>> Nonostante la posizione rilassata, la voce della donna sembrava tutt'altro che calma e ciò provocó nella corvina un groppo in gola. Ormai nonostante la facciata che mostrava, era a conoscenza del profondo odio che provava nei suoi confronti, anche se non era stato da sempre così... sapeva solo che ora ai suoi occhi era la tipica ragazzaccia piena di tatuaggi, che fumava, beveva e aveva portato sulla cattiva strada la sua primogenita. Nonostante l'ansia che aumentava Lauren acconsentii, così la donna le fece segno di andare al piano inferiore per poter discutere senza disturbare la diciassettenne, essendo ancora al di fuori della sua porta.

Continua...
-Arianna

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