DADDY ISSUES +18 (levi×reader)

insicurezze [20]

⚠️TW⚠️
il seguente capitolo contiene scene sessualmente esplicite, se siete persone che si disturbano facilmente alla lettura di determinati avvenimenti, saltate il capitolo.

PS: vi ho lasciato la canzone sopra, per ascoltarla durante la lettura del capitolo.

T/N'S POV:

Mi distaccai delicatamente dal busto di Levi e mi avvicinai con cautela ad Hanji che era come paralizzata davanti al tavolo.

T/n: Okay Hanji, adesso calmiamoci.
Hanji: T/n! Devi spiegarmi cosa mi sono persa!
T/n: Beh ecco..io e Levi stiamo insieme.

Gli occhi della stramba ragazza, si colmarono di lacrime.
Le sue labbra si tesero per formare un radioso sorriso.

Hanji: AAAA SONO COSÌ FELICE PER VOI!!! FINALMENTE LEVI! FINALMENTE SEI FELICE!!
Levi: Non ti emozionare troppo quattr'occhi e ricorda sempre di farti i cazzi tuoi.
T/n: Levi!
Levi: Dico solo la veritá.
Hanji: Spiritoso il tuo ragazzo, come fa a non starti sulle palle? Vabbè parlando di cose serie..
quando i nipotini?? Eh..?

La donna sorrise sotto ai baffi e mi fece l'occhiolino inclinando la testa.

Divenni paonazza.

Non riuscii a pronunciare parola ma solo a riprenderla per l'imbarazzante affermazione, urlando il suo nome.

T/n: HANJI!
Levi: Non fare i capricci mocciosa, fino a qualche tempo fa, l'idea di farlo con me non ti dispiaceva.

Sgranai gli occhi.
Io ed Hanji ci lanciammo delle occhiatacce: lei di perversione, io solo di pura vergogna e imbarazzo.

Hanji: Va bene, vedo che avete da fare e che siete moooolto impegnati. Sapete che fuori si sta molto bene? Ecco, io tolgo il disturbo e vado a farmi una passeggiata. Addio gente!
Levi: Brava, levati dai coglioni.
T/n: Hey! Devi essere sempre così un nano scorbutico?
Levi: Cosa c'è? Non vuoi stare da sola con me? Mh?! E non mi chiamare nano. Quel nomignolo mi fa imbestialire.
T/n: Capisco...nano.
Levi: Mh.. Andiamo di sopra, T/n.
T/n: Non mi va.
Levi: Non hai capito, è un ordine. La colazione è finita, mocciosa.
T/n: Cosa vuoi fare, Levi?
Levi: Parlare.

Mi voltai e iniziai a salire le scale che conducevano al piano di sopra, seguita da Levi.
Potevo percepire la sua figura dietro di me.

La sua possente ombra copriva la mia snella e minuta.

Sembravo una bambina che era stata messa in castigo dal padre per aver combinato una marachella.
Non riuscivo a distinguere quella sensazione dalle altre.
Con mio "padre" ero sempre in castigo.
Un castigo che si trasformava in un inferno, ogni fottuta volta.

Giunti in camera di Levi, mi sedetti sul letto e fissai il corvino che era immobile d'inanzi a me.

T/n: Cosa dovevi dirmi?

Rise beffardo.

Levi: Piccola, pensavi davvero che dovessi parlarti?
A me non servono parole.
Basta questo.

Mi prese le mani fino ad arrivare ai polsi per poi bloccarmeli, inchiodandomi al materasso.

Levi: Non mi piace quando c'è gente. È meglio quando siamo solo noi due. Sei tutta per me.
Anzi mi correggo anche quando sei con gli altri sei tutta per me.
Tu sei mia. Mi appartieni.

Non riuscii ad aspettare.
Allungai il collo e sfiorai le sue labbra ma non le unii.

Levi: Non così in fretta, piccola.
Ora le regole le faccio io.

Iniziò a mordermi il lobo dell'orecchio per poi scendere più giù e succhiare la pelle del collo.
Scendeva e risaliva lasciandomi una scia di umidi baci e piccoli morsi.