𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 3

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La luce del sole li svegliò quasi contemporaneamente.
Taehyung aveva dormito profondamente, nudo e rilassato.
Lo stesso non si poteva dire di Jungkook, che non aveva chiuso occhio dopo la proposta sconsiderata del biondo.
Aveva accettato quella follia, abbagliato dal fatto che avrebbe, sicuramente, avuto la vita più semplice da lì in avanti.
Ma sarebbe stato davvero così?
Insomma, vivere con questo ragazzo non lo entusiasmava più di tanto e chissà cosa avrebbero pensato i suoi genitori di quell'intruso, ritrovandoselo a casa loro senza nemmeno un preavviso.

Taehyung stiracchiò braccia e gambe e si strofinò gli occhi, trovando accanto a sé il corvino, che se ne stava seduto sul bordo del letto con le mani sul viso.
«Che hai di prima mattina?» Chiese, tirando via le lenzuola e alzandosi.
Era ancora con soli i boxer e Jungkook non potè fare a meno di guardarlo, di guardarlo un po' troppo.
Quel bastardo era incredibilmente bello anche al mattino.
I capelli erano un po' spettinati, ma il viso appariva perfettamente rilassato. Era bellissimo, senza il bisogno di impegnarsi.
«Niente» disse alzandosi a sua volta. «Sto solo valutando la tua proposta. Che dirai ai tuoi genitori?»

Taehyung in cambio, non disse niente, si piazzò proprio di fronte al corvino e si tolse i boxer lentamente, ammiccando verso di lui che deglutii sonoramente, percependo il respiro mozzargli in gola.
«Mio padre nemmeno si accorgerà della tua presenza e a mia madre diremo la verità, che male c'è» camminò verso di lui e gli mise due dita sotto il mento, facendogli alzare la testa.
In effetti, il corvino non aveva distolto lo sguardo dal suo rigonfiamento e si sentì improvvisamente un maniaco quando incontrò gli occhi del biondo.
«Dovresti guardarmi negli occhi quando ti parlo» sussurrò Taehyung, con una punta d'ilarità.
Il corvino sbatté le palpebre. «Scusa, mi sono distratto»

«Il mio pene ti ha distratto?» rise.

Jungkook impallidì e si allontanò. «Smettila, perché sei sempre così sfacciato?»

Taehyung rise. «Sei tu che sei troppo innocente»
Si avvicinò ancora una volta al ragazzo e gli sfiorò il petto con l'indice. Esplorò ogni centimetro di pelle, avvicinando sempre di più i loro corpi. Tracciò una linea invisibile dai fianchi al collo, poi sulle spalle e sulla schiena, il tutto senza mai distogliere lo sguardo infuocato dal corvino.
Jungkook aveva trattenuto il respiro per tutto il tempo, lasciandosi trasportare dall'intenso brivido che gli procuravano quelle dita lunghe e sottili.
«O forse no?» Sussurrò ancora il più grande al suo orecchio.
L'indice era già finito sul bordo dei boxer e quando il più piccolo, sentì infilare un palmo della mano dentro le mutande tremò e ansimò quando il biondo avvolse la mano sulla sua natica destra.
Taehyung strinse forte e gli sorrise a due millimetri dalle labbra.
«Dove sei stato per tutto questo tempo?» Gli disse stringendolo più forte.
A Jungkook non faceva bene quella vicinanza, quel ragazzo aveva la capacità di mandarlo fuori di testa al primo sguardo, figuriamoci quando lo toccava o gli parlava in quel modo maledettamente seducente.
Odiava essere così debole.

«I-io» ansimò cercando di rispondere, ma Taehyung gli aveva appena morso la spalla e lui non capí più nulla.
«Tu cosa?» replicò il biondo stringendo il suo sedere.
Jungkook aveva il cuore in gola, non aveva mai provato queste sensazioni così strane verso un'altra persona.
Si stava eccitando un'alta volta e non poteva permetterlo. Non adesso.
Le mani del più grande risalirono lungo la sua schiena, suscitando in lui delle piccole scosse elettriche per tutto il corpo.
Gli girava la testa e non era una cosa buona.
Si allontanò, ma il contatto di quelle dita gli mancò più di quanto volesse ammettere.
Taehyung rise. «Vai a farti una doccia. Io userò il bagno qui fuori» indicò con il mento la porta della stanza.

Il corvino deglutì, ma non si mosse di un millimetro.
Aveva ancora la testa alle sue mani calde sul suo corpo.
«Vuoi farla insieme a me, Jungkook?» Chiese alzando un sopracciglio.
Il ragazzo sgranò gli occhi. "No no, ti prego» disse, ma la sua voce lo tradì.
In realtà, aveva già immaginato loro due nudi scopare sotto il getto d'acqua calda, non appena Taehyung aveva pronunciato la parola "doccia". Deglutì. «Posso indossare i tuoi vestiti dopo?» Chiese timidamente.
Il biondo era affascinato dal nervosismo di quel ragazzo. Era adorabile e tutto ciò non faceva che crescere la sua voglia di possederlo in una di queste notti.
Ed era sicuro che ci sarebbe riuscito. Quel ragazzo tremava ogni volta che sfiorava la sua pelle e la prima volta che lo notò, ne era rimasto compiaciuto.
Amava quando gli uomini si rendevano deboli sotto il suo tocco, lo faceva sentire terribilmente eccitato.
Anche se, sospettava che sotto l'aria da innocente di Jungkook, ci fosse qualcos'altro. Un mondo ancora tutto da scoprire.
Si leccò le labbra e incrociò le braccia al petto.
«Puoi indossare tutto ciò che vuoi, angioletto» disse e gli fece l'occhiolino.
Jungkook annuì. «A-allora vado» e si maledii mentalmente quando i suoi occhi tornarono sulla protuberanza del biondo.
Taehyung sorrise sodisfatto, si attorcigliò un'asciugamano attorno alla vita che recuperò da un cassetto e uscì dalla stanza, lasciando il corvino da solo.

The Night We Met  [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora