Min Yoongi odiava profondamente le giornate di caldo intenso.
Era più un ragazzo da pioggia e inverni freddi, amava starsene davanti ai camini scoppiettanti, con una coperta addosso, nelle baite più lussuose che conosceva. I weekend in montagna erano la sua passione e ogni qual volta ne aveva la necessità, mollava tutto per tornarci.Purtroppo, il sole di quella mattina era rovente e non aveva la minima intenzione di starsene impalato al sole, mentre aspettava che suo padre terminasse l'incontro di lavoro con il Presidente.
Non voleva entrare in casa per non recare disturbo, era ancora troppo presto ed era sicuro che, sia Taehyung che la signora Kim stessero ancora riposando.Si guardò intorno e si accomodò sul divano a dondolo sotto il gazebo. Almeno in questo modo, si sarebbe riparato dai raggi del sole.
Si diede la spinta con i piedi e il divano iniziò a dondolare, mentre lui apriva il libro di economia politica che portava sempre con se.
Era un ragazzo dal quoziente intellettivo molto alto e amava leggere quel tipo di libri.Era perso nel suo mondo e non notò nemmeno il ragazzo dai capelli rosa furioso, sfrecciare davanti a lui. Camminava a passo svelto e aveva l'aria di qualcuno pronto a rompere la prima cosa gli capitasse a tiro.
Yoongi alzò gli occhi dal suo libro quando un venticello gli fece alzare gli angoli delle pagine.E in quel momento, anche Jimin notò quel ragazzo terribilmente elegante, starsene seduto dritto in quel divano a dondolo.
Gli venne il batticuore, riconoscendo il tizio bellissimo della sera prima.
Si appoggiò al palo della luce, proprio accanto al ragazzo dai capelli neri e fece finta di essere stanco e riprendere fiato.Yoongi lo fissò con un sopracciglio alzato. Posò il libro accanto a se e accavallò meglio le gambe.
«Ti senti bene?» Chiese gentilmente.
Il più piccolo lo guardò come se non l'avesse notato affatto e assunse un'aria indifferente, nonostante dentro il suo petto si stessero manifestando i fuochi d'artificio.
«Sto bene, grazie per averlo chiesto. Questo caldo afoso mi rende solo debole e sono molto arrabbiato con il mio amico»Yoongi annuì distrattamente. «Hai problemi con Taehyung?»
Jimin fece una smorfia e scosse la testa. «No, no» agitò anche le mani per enfatizzare quella negazione. «Sono un amico di Jungkook»Yoongi era sicuro di aver sentito male. Chi era Jungkook e cosa ci faceva questo ragazzo a casa del suo amico?
Aveva mille domande in testa a cui non sapeva dare alcuna risposta.
«Credo che ci sia un errore, qui vive Kim Taehyung»
Jimin gli sorrise. «Oh lo so bene, ma anche Jungkook vive qui, adesso»Il più grande scosse leggermente la testa e si alzò, posizionandosi proprio accanto al ragazzo. «Temo di essere confuso»
Jimin trattenne il respiro. Quella vicinanza gli aveva già dato alla testa. «Possiamo parlarne, se vuoi» Disse, con la speranza che accettasse quella strana proposta.
Yoongi rise. «Dovremmo prima presentarci, che ne dici?»Il più piccolo s'intimidì di fronte a quel ragazzo perfetto. Era sicuramente molto più grande, forse 4/5 anni più di lui, ma lo attirava tantissimo.
Aveva i modi di porsi così eleganti ed era attratto da quell'atteggiamento quasi regale.
Gli sorrise ampiamente. «Sono Jimin» disse e allungò una mano verso di lui.
Il più grande annuì e gli strinse la mano. «Min Yoongi» si presentò.Il cuore del ragazzo dai capelli rosa prese a correre all'impazzata.
Yoongi sapeva che il modo migliore per saperne qualcosa in più era parlarn direttamente con Taehyung, ma qualcosa gli diceva che era piuttosto interessante fare la conoscenza di quel ragazzo così particolare.
«Possiamo vederci più tardi?» Chiese il più piccolo, speranzoso.
L'altro annuì. «Possiamo»Jimin annuì sorridendo e iniziò ad indietreggiare. «Alle 16:00 alla caffetteria Magnolia?»
Yoongi rise. «Va bene»Lo vide votarsi e saltellare fino al cancello. Non sapeva perché, ma quel ragazzo sembrava davvero tanto carino.
Alzò le spalle e sorrise ancora.
Ne avrebbe viste delle belle, ne era più che sicuro.
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The Night We Met [Taekook]
Fanfiction[COMPLETA] «Diventa il mio fotografo personale» ammiccò. Il giovane sgranò gli occhi. «Che cosa hai detto?» Gli occhi del più grande si scuriscono e un sorrisetto spuntò dalle sue labbra «Sei appena diventato il mio nuovo giocattolo preferito, angi...