𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 12

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Quel giorno, Park Jimin non si sarebbe mai immaginato di ritrovarsi al parco con l'uomo che aveva occupato la sua mente per settimane e con un bambino accanto per giunta.
Tenevano per mano Jintae, mentre lui saltellava felice e un po' sporco per via del gelato che avevano mangiato insieme.

«P-possiamo prenderne un altro?» Chiese gentilmente il bambino con tanto di occhi lucidi, illuminati dai fievoli raggi del sole di quella bella giornata quanto assurda.
Jimin si accovacciò alla sua altezza, mentre gli accarezzava la testa.
«L'hai già mangiato, Jintae. Vuoi stare male per caso?»
Il piccolo si intristì annuendo e a Yoongi venne una stretta allo stomaco, che gli fece mancare l'aria subito dopo.
Quel bambino era così piccolo eppure, più maturo rispetto a tutti gli altri della sua età.

Si accovacciò anche lui e accarezzò delicatamente il viso paffuto del bambino, lui alzò i suoi occhioni lucidi verso di lui. «Ehy Jintae, non essere triste. Ti prometto che domani torneremo qui e potrai mangiarne un altro» lo rassicurò e non poté fare a meno di regalargli uno dei suoi migliori sorrisi.
Il piccolo annuì contento e si lanciò tra le sue braccia, stringendo però, il piccolo dito in quello di Jimin, che li guardava quasi commosso.

Quando Jintae si staccò corse verso lo scivolo lì vicino, li salutò con la sua piccola mano e con il sorriso sulle labbra.
Jimin e Yoongi furono finalmente da soli, i loro occhi trasudavano solo una grande tristezza dovuta a tutta quella situazione.
Si sedettero sulla panchina che trovarono accanto allo scivolo e il corvino sospirò, lanciando occhiate al bambino. «Dobbiamo portarlo dalla polizia, non possiamo più tenerlo con noi»

Jimin sgranò gli occhi e scosse la testa. «No, me ne occuperò io. Può stare con me, non possiamo abbandonarlo, io non posso»
Yoongi lo guardò con un mezzo sorriso e gli adagiò delicatamente la mano sulla sua, un po' intimidito da quel gesto.
«Non puoi, dobbiamo rispettare la legge. E non sappiamo se la zia lo abbia abbandonato davvero» replicò, ricevendo però, un sospiro da parte del ragazzo.

Guardarono entrambi nella direzione di Jintae, che stava scivolando felice insieme agli altri bambini.
«E se l'avesse abbandonato davvero? Che ne sarà del bambino?» Gli chiese preoccupato.
Yoongi sospirò. «Se ne occuperanno gli assistenti sociali, Jimin. Noi non possiamo farci niente»

Il ragazzo si voltò di scatto nella sua direzione, i raggi del sole lo colpirono dritto in faccia e gli venne difficile poterlo guardare attentamente negli occhi.
«Non c'è un altro modo? Cosa gli diremo?» Chiese preoccupato.
L'altro alzò le spalle. «Immagino che lo capirà da solo» rispose e gli strinse la mano, che teneva ancora poggiata sulla sua.
Guardò un'altra volta il bambino correre verso di loro a braccia aperte e in un attimo, se lo ritrovò addosso, nascondendosi tra la sua spalla e quella di Jimin. Le sue piccole braccia si attorcigliarono al loro collo e li strinse con tutta la forza che possedeva.

Quando si staccò li fissò sorridendo. «Vi voglio b-bene» disse con occhi luminosi e si sedette in braccio a Jimin.
I due ragazzi si fissarono e Yoongi gli diede un bacio sulla fronte. «Anche noi ti vogliamo bene, Jintae» Poi guardò Jimin, «però dobbiamo andare»
Il piccolo li guardò con attenzione e Yoongi lo prese in braccio, aspettando che Jimin finisse di allacciarsi una scarpa.

Per tutto il tragitto verso la stazione di polizia, il corvino avvertiva la stretta allo stomaco sempre più forte. Non conosceva questo bambino eppure, sembrava sempre così indifeso, fragile e sentiva davvero di volergli bene in qualche modo.
L'unica cosa difficile da fare era portarlo dalla polizia ed era sicuro che Jintae li avrebbe odiati e questo Yoongi, non se lo sarebbe mai perdonato.

~~~

«Signor Park, quindi lei ha trovato questo bambino al parco vicino al fiume Han e ha pensato di portarlo in giro. Dico bene?»
Il commissario di polizia stava interrogando Jimin dal loro arrivo.
I due ragazzi erano seduti dietro la sua scrivania e Jintae teneva nascosto il viso sul collo del più piccolo, che lo stringeva a se, mentre lo sentiva chiaramente piangere in silenzio.

The Night We Met  [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora