«Kim Taehyung?» Lo richiamò il Prete. «Vuoi prendere Choi SeRi come tua sposa?»
Taehyung si sentì sfinito, il cuore stretto e il respiro irregolare. Aveva voglia di piangere, ma non l'avrebbe mai fatto davanti a tutte quelle persone, che attendevano la sua risposta con il fiato sospeso.
Teneva le parole da pronunciare sulla punta della lingua, ma era difficile persino muovere le labbra. Tutto era complicato.
Guardò Jackson il cui la bocca accennava un ghigno malefico.
Taehyung odiava il fatto che Yoongi l'avesse abbandonato solo qualche ora prima del suo matrimonio.
Aveva bisogno di una faccia amica, ma nessuno lì presente lo era.
Sua madre, d'altro canto, lo stava fulminando con lo sguardo e suo padre faceva altrettanto, con le braccia conserte e gli occhi scuri.
Le macchine fotografiche scattavano dieci foto al secondo e un senso di nausea si impossessò del suo corpo in un attimo.Voglio andare via. Disse mentalmente, mentre SeRi se ne stava accanto a lui, spalla contro spalla e lo sguardo rivolto al pavimento in marmo.
Il gomito della ragazza sfiorò il suo fianco improvvisamente e lui voltò la testa di scatto nella sua direzione.
SeRi si avvicinò in modo che ciò che stava per dire potesse sentirlo solo lui.
«Vai, Taehyung» sussurrò.
Il suo cuore accelerò senza preavviso e la guardò confuso.
Lei gli fece un piccolo sorriso e annuì. «Vai»Per qualche secondo, Taehyung esitò. Guardò di nuovo suo padre, che in quel momento se ne stava ancora a braccia conserte e il volto contratto di rabbia.
I loro sguardi s'incontrarono in un secondo e per poco non ritornò a piangere e fare la figura del debole davanti a tutti.
Fece un respiro profondo e poi, con un ultimo sguardo verso SeRi, si decise a reagire.
Voltò la testa verso il Prete e scosse il capo.
«Allora?» Lo esortò nuovamente l'uomo. Taehyung fece un passo indietro.«Mi dispiace, non posso»
E con ciò, si allontanò dalla grande sala, il più in fretta possibile.
Sperò con tutto il cuore che suo padre lo lasciasse andare.
Non si guardò indietro per vedere le facce degli invitanti né quelle dei suoi genitori.
Tuttavia, iniziò a correre così forte che le gambe iniziarono a tremare, non riusciva più gestire l'adrenalina e continuò per la sua strada, senza mai fermarsi.
I capelli si appiccicarono alla nuca madida di sudore via via che correva verso la sua destinazione e scansò in fretta qualsiasi cosa intralciasse la sua strada.
Era stanco, è vero! Ma aveva tutte le energie necessarie per rincontrare colui che aveva lasciato in disparte, l'amore della sua vita.
Chissà cosa avrebbe pensato una volta arrivato da lui, chissà se l'avrebbe abbracciato e baciato come se non ci fosse un domani.
Taehyung era elettrizzato all'idea di stringerlo tra le sue braccia e quella, era l'unica ragione che lo spingeva a continuare, nonostante la fatica e le gambe deboli.Accelerò il passo, l'aria nei polmoni mancava e l'aria fredda lo faceva rabbrividire.
Non aveva tempo di fermarsi per asciugare le goccioline di sudore che gli rigavano la fronte, era impossibile. Tutto ciò che visualizzava era il sorriso di Jungkook e tutto ciò che avrebbe detto una volta essersi rivisti.
Svoltò l'angolo di casa di Jimin e per poco non cadde per terra, inciampando in un sasso.
Appoggiò le mani sulle ginocchia piegandosi in avanti e respirò profondamente, cercando di calmare il suo cuore impazzito.Erano poco più le cinque del pomeriggio e stranamente, vista l'ora tarda non c'erano luci accese.
Taehyung fece una smorfia e provò a suonare il campanello. Ma dopo il quarto tentativo, nessuno rispose.
Che fine avevano fatto?
Chiamò Yoongi e Jungkook, ma entrambi avevano il cellulare spento.
Curvò le spalle in avanti, triste del fatto che nessuno rispondeva alle sue chiamate.Il freddo della sera solleticò le sue guance e si strinse le braccia attorno il corpo, rabbrividendo al soffio di vento che lo accolse.
La giacca nera non era sufficiente per ripararsi e si strinse più forte, consapevole che avrebbe aspettato delle ore davanti quella porta.
Non aveva intenzione di andare via, non prima di vedere Jungkook, dirgli che era finito tutto, che potevano finalmente stare insieme, nonostante la paura che suo padre l'avrebbe cercato gli attanagliava lo stomaco.
Così, se ne stava seduto nel piccolo scalino davanti casa ad aspettare, aspettare e aspettare, mentre la notte calava e il freddo iniziava ad essere insopportabile.
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The Night We Met [Taekook]
Fanfic[COMPLETA] «Diventa il mio fotografo personale» ammiccò. Il giovane sgranò gli occhi. «Che cosa hai detto?» Gli occhi del più grande si scuriscono e un sorrisetto spuntò dalle sue labbra «Sei appena diventato il mio nuovo giocattolo preferito, angi...