La cena stava procedendo pressoché bene, se non si contava il fatto che era iniziata da appena cinque minuti.
Jungkook era più nervoso del solito e le occhiate severe che gli lanciava perennemente la madre di Taehyung, non lo aiutavano affatto a concentrarsi sul raffinato cibo davanti a se.Si focalizzò, così, sul pezzo di pane poggiato delicatamente sul piattino, non alzando lo sguardo per nulla al mondo. Era stufo di quella donna e non riusciva a capire cosa gli avesse fatto di così grave per meritare un trattamento del genere.
Insomma, Jungkook era la persona più gentile e disponibile del mondo. È vero, non possedeva nulla, ma aveva un gran cuore e faceva sempre del bene alle persone.
E questo Taehyung, lo sapeva benissimo, ma non riusciva a farlo capire a sua madre, troppo accecata dal fatto che quel ragazzino, avrebbe portato sulla cattiva strada il suo prezioso figlio.Il Presidente era accanto a sua moglie, proprio di fronte ai due ragazzi, seduti troppo vicini, per i gusti della donna.
L'uomo parlottava di affari politici con suo figlio e non aveva ancora rivolto la parola al corvino, che se ne stava in silenzio, mangiando quel che poteva, nonostante avesse una gran fame.Non aveva mai provato questi pranzi così formali e raffinati. Era abituato ai fast food e alle cene a base di Ramen istantaneo, tutto quel lusso era troppo persino per lui, che aveva da sempre sognato un banchetto così ricco di prelibatezze.
Taehyung notò come il ragazzo non stesse toccando cibo e lo esortò a mangiare, poggiandogli una mano sulla coscia.
Lui sussultò e seguì lo sguardo del ragazzo posatosi sul suo piatto.
Il corvino sospirò e staccò un pezzo di pane, portandoselo alla bocca, sotto lo sguardo attendo del biondo accanto a se.«Allora, Jungkook. Come sta andando la tua carriera universitaria?» Domandò il Presidente, tagliando il silenzio.
Jungkook deglutì, era ancora sconvolto dal fatto che un uomo così importante per il Paese, gli rivolgesse la parola. «Sta andando molto bene, grazie»
L'uomo annuì sorridendo e continuò a mangiare.
Taehyung sorrideva alla vista del ragazzino agitarsi e strofinarsi i palmi sudati sulle cosce.
Decide di calmarlo nel modo in cui sapeva fare meglio.
Gli adagiò la mano sul cavallo dei pantaloni e gli strinse leggermente il membro, sorridendogli con aria innocente quando il ragazzo sgranò gli occhi iniziando a tossire.«Ti senti bene, Jungkook?» Gli domandò il biondo, mentre apriva delicatamente la cerniera dei pantaloni e il bottone.
Iniziò a stuzzicarlo, sempre il sorriso sulla labbra, mentre il povero Jungkook stringeva forte il suo cucchiaio tra le dita.«S-sto bene» riuscì a dire, trattenendo il gemito che rischiava di uscirgli dalle labbra.
Quella mano lo stava distruggendo e Taehyung ne era terribilmente compiaciuto.La cameriera portò altre due portate, posizionandosi proprio accanto al corvino, che stava per morire sotto quel tocco sempre più veloce.
«Quindi Jungkook, che mi dici di Taehyung? È un bravo capo?» Disse sorridendo verso il figlio.
In quel momento il biondo, aveva appena infilato la mano dentro i boxer e quel maggiore contatto fece contorcere il corvino sulla sedia.
Jungkook si schiarì la voce. «Molto bravo, davvero molto»Il Presidente sorrise. «Sono contento che mio figlio si stia comportando bene. Avete scattato molte foto?»
Nemmeno una. Pensò Jungkook, mordendosi le labbra per non ansimare davanti a loro.
Taehyung non smetteva nemmeno per un secondo di toccarlo e sorrise alla domanda innocente di suo padre. «Stiamo sperimentando tutte le posizioni possibili e gli angoli della casa» Disse semplicemente e Jungkook iniziò a tossire per l'allusione di quella risposta.
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The Night We Met [Taekook]
Fanfic[COMPLETA] «Diventa il mio fotografo personale» ammiccò. Il giovane sgranò gli occhi. «Che cosa hai detto?» Gli occhi del più grande si scuriscono e un sorrisetto spuntò dalle sue labbra «Sei appena diventato il mio nuovo giocattolo preferito, angi...