𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 23

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Jungkook odiava quell'uomo, lo odiava con tutto se stesso e odiava il modo in cui lo stava guardando in quel momento.
Si sentiva debole, incapace di mettere fine a tutto ciò che stava accadendo e di far tornare Taehyung tra le sue braccia.

Davvero avrebbe fatto sposare il figlio senza alcun sentimento da parte di entrambi? Davvero gli aveva fatto del male solamente perché gli piaceva un altro uomo?
Jungkook aveva paura e odiava se stesso per questo.
La mano del Presiedente era saldamente serrata sulla sua spalla e con occhi scuri lo stava punendo senza provocargli alcun dolore.

Jungkook lo sentiva, sentiva quella strana morsa al petto dettata dalla paura. Gli tremavano le gambe e aveva gli occhi lucidi, ma non avrebbe permesso a se stesso di piangere proprio in quel momento, non davanti a lui.
Serrò la mascella e le mani tremarono non appena l'uomo fece un altro passo verso di lui.
Adesso, solo pochissimi centimetri separavano i loro volti.

«Vattene, non farti vedere qui» disse con disprezzo.
Jungkook strinse i pugni che teneva lungo i fianchi e digrignò i denti.

«No» rispose, secco. Nessuna esitazione.

L'uomo sgranò gli occhi. «No?»

«Mi ha sentito. Non me ne andrò da qui, salverò Taehyung dalla vostra pazzia» sussurrò.

Il Presidente fece un piccolo sorriso, la mano che teneva sulla spalla si spostò e si strinse lievemente attorno al suo collo, non c'era alcuna pressione, ma Jungkook era sicuro che se avesse detto ancora una volta ciò che pensava, l'uomo non ci avrebbe pensato due volte a soffocarlo e lasciarlo lì.
Sgranò gli occhi, aveva paura. Aveva una fottuta paura di morire per mano dell'uomo che più disprezzava al mondo.
Come poteva Taehyung avere il suo stesso sangue? Lui non era così, lui era tutto il contrario di suo padre.
«Vuole uccidermi?» Chiese, il corpo tremò molto più di prima.

«Potrei ucciderti in un attimo, ragazzino» sussurrò. «Non servi a niente. Hai riempito di chiacchiere mio figlio e adesso guarda in che posizione ci troviamo»
In quel momento, il respiro di Jungkook si mozzò in gola, non aveva più abbastanza aria nei polmoni e quell'uomo stava stringendo il suo collo con troppa forza. Era impossibile formulare persino una frase. Era arrabbiato, stanco.
Gli occhi si allargarono e iniziò ad agitarsi sotto la sua stretta.
Mugugnò versi incomprensibili, gli occhi del Presidente si fecero molto più scuri e quel sorriso inquietante sul suo volto lo face rabbrividire.
Jungkook capì immediatamente che quelli erano i suoi ultimi secondi.
Nella testa, gli passarono immagini degli ultimi momenti con Taehyung, da quando aveva detto che lo amava al il modo in cui avevano fatto l'amore l'ultima volta.

Mi dispiace non essere riuscito a salvarti.

Strinse forte gli occhi, quella era la fine.

Quando il suo corpo crollò definitivamente, non sentì più nulla. La stretta sul suo collo si allentò e cadde a terra. Era così difficile respirare, l'aria gli arrivò in automatico ma Jungkook raspava e la gola bruciava. Non riuscì a capire ciò che stava accadendo attorno a se.
Mise una mano sul muro e l'altra sul suo petto, cercò di accumulare tutta l'aria che necessitava, ma i frastuoni e la preoccupazione che qualcosa fosse accaduto a Taehyung non gli permetteva di focalizzarsi sulla respirazione.

Aveva ancora gli occhi chiusi, quel piccolo briciolo di lucidità gli diceva di alzarsi, di ricomporsi, ma era impossibile. La sua gola briciava.
Apri gli occhi, Jungkook. Respira. Si ripeteva. Ma i colpi e le urla si susseguivano senza sosta intorno a lui. Si accasciò a peso morto, troppo debole per poter affrontare nuovi problemi. Si distese sul pavimento, l'aria rientrò lentamente, ma i suoi occhi rimasero chiusi.
Forse, un po' troppo a lungo.

The Night We Met  [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora