Adrien, rosso in viso e col fiatone, si lasciò cadere a faccia in giù sul suo letto, il viso affondato nel cuscino, e gridò.
Un divertito Plagg svolazzava sogghignando nella stanza canticchiando sdolcinate canzoni d'amore.
"Ma che mi è passato per la testa?" Esclamò Adrien voltandosi sulla schiena e portandosi le mani in grembo.
"C'est l'amourrr!" Intonò il kwami portandosi le zampette al cuore e piroettando.
Adrien gli lanciò un cuscino e si ributtò sul letto. "Plagg, dammi tregua. Già non riesco a capire perché stessi per farlo, non crearmi più confusione di quella che ho già" e con le mani andò a coprirsi gli occhi arrossendo ancora di più al solo ricordo.
"Adesso tirerai fuori la storia che è solo un'amica, che ami Ladybug e che non potresti mai tradirla"
Il ragazzo gli tirò un'occhiataccia.
"Ma Ladybug non è mica la tua fidanzata e mi pare sia stata abbastanza esplicita riguardo i suoi sentimenti per un altro ragazzo."
Adrien sbuffò e si coricò di lato, cercando di non dare peso alle parole del dio della distruzione che stava improvvisando un valzer con una fetta di camembert ben stagionata.
Dopo più di un'anno di amore non corrisposto un momento di debolezza poteva anche essere giustificato, ma dopo il fallimento della relazione con Katami, che ora a stento gli parlava, credeva di aver ormai superato la questione.
Sfilò il cellulare dalla tasca, aprì una conversazione e fissò gli ultimi messaggi scambiati con la ragazza, poi bloccò il telefono perché gli mancavano il coraggio di scriverle, e comunque non avrebbe saputo che scriverle, e riaffondò il viso nel cuscino per soffocare un nuovo urlo.
"Sono un disastro" mugugnò senza alzarsi "Come faccio a combinare sempre questi pasticci? Ora mi odierà di sicuro."
"Oppure inciamperà ed investirà bidoni delle immondizie come al suo solito mentre pensa a quei pochi attimi con te" sussurrò sogghignando il kwami.
"Che hai detto?" Chiese il ragazzo mentre fissava nuovamente lo schermo del cellulare non sapendo che fare.
"Nieentee" e finì l'ennesima fetta in un sol boccone.*
Marinette, come Plagg aveva previsto, barcollava verso casa, l'espressione più inebetita del solito e ancor più distratta, tant'è che la piccola Tikky dovette più volte rammentarle di restare sul marciapiede o indicarle una bici in arrivo o farle notare un cartello stradale.
Quando la ragazza andò a sbattere col naso contro la porta della pasticceria dei suoi, scosse la testa e si chiese meravigliata come avesse fatto ad arrivare fino a lì.
Sabine intanto guardava perplessa sua figlia che si agitava all'entrata del negozio e che gesticolava il tutte le direzioni mentre parlava con la borsetta.
"Tooom!" Chiamò con voce divertiva "Credo che Marinette abbia problemi di cuore, vieni a vedere cosa sta combinando."
Il padre sbucò dal retrobottega pulendosi le mani sul grembiule e quando vide la sua bambina comportarsi in maniera insolita, beh più insolita, le andò in contro.
"Tutto bene tesoro?" Le chiese nonappena aprì la porta.
"Oh, papà, sì, cioè no, cioè, tutto beeene" rispose con tono imbarazzato. "È che non riuscivo a ricordare cosa dovessi fare oggi pomeriggio e quindi ero andata sul Pont Neuf ma poi Alya mi ha detto che l'appuntamento era in Place de Vosges e così sono tornata indietro ma mi sono dimenticata che dovevo restituirle una cosa che ho dimenticato in camera ma ho dimenticato le chiavi e..."
Il padre rise divertito della confusione che sua figlia era in grado di creare e la mandò di sopra con le sue chiavi a recuperare l'oggetto dimenticato.
Marinette gli diede un bacio sulla guancia e percorse i gradini a due a due.
Si fiondò in camera sua, chiuse la botola col chiavistello e si buttò sulla chaise longue di taverso.
"Tiiikkyyy!" Urlò all'amica rossa "Stava per baciarmiii!"
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L'altra faccia della Luna
FanfictionATTENZIONE!!! Questa storia tratta di tematiche delicate che potrebbero turbare i lettori più sensibili. Adrien è confuso: Ladybug è la regina del suo cuore, ma Marinette sta diventando sempre più speciale ed importante per lui. Monarch è più potent...