Cap 23: Una nuova storia

42 8 1
                                    

Black Cat atterrò sbuffando all'interno  della camera di Adrien. Sciolse la trasformazione e si lasciò cadere esausto sul divano.
"Amico, essere te è davvero stressante!" Si lamentò Ninò facendo scrocchiare le ossa del collo.
"E tu non devi nemmeno conciliare l'essere un supereroe con corsi extrascolastici di qualunque genere." Rispose il biondo lanciando un pezzo di camembert al kwami nero che recitava uno svenimento da fame.
Dopo quasi un mese il DJ non aveva ancora imparato come fare al meglio il mestiere dell'amico e una Lady Bug irascibile e distratta non aiutava per niente. Si era ormai rassegnata all'idea che il suo micetto saltasse il lavoro causa infortunio, ma la cosa non le andava giù comunque e non perdeva occasione per criticare o rimproverare l povero Black Cat.
"Domattina vado a togliere il gesso" annunciò Adrien prendendo posto accanto all'amico. L'inverno aveva ormai lasciato posto alla primavera ed un'aria tiepida entrava lieve dalle enormi finestre spalancate. Ninò si stava godendo i caldi raggi di sole che gli inondavano il viso.
"Bene, perché non sopporto più la rossa blatta. Ogni volta che sbaglio qualcosa mi guarda come se volesse staccarmi la testa a morsi!"
"Ma non eri uno sei suoi fan più sfegatati?" Lo derise il biondo mentre cercava gli appunti della lezione per mettersi a studiare.
"Ridi pure, ma non si è mai comportata così quando ero Carapace. Credo che tu le manchi molto."
Adrien fece spallucce e si portò la matita tra le labbra per mordicchiarla. Doveva scrivere un tema sulle sue passioni, i suoi hobby e su cosa avrebbe desiderato fare in futuro, ma non gli veniva in mente nulla di decente da scrivere sul foglio. Tra le sue aspirazioni c'erano continuare a vestire in eterno i panni di Chat Noir e riuscire a sistemare le cose con Marinette, ma nessuno dei due argomenti poteva essere trattato in un compito.
"Non hai ancora cominciato?" Chiese l'amico preoccupato dopo aver finito il suo tema
Gli mancava solo di riportarlo in bella copia e poi si sarebbe potuto dedicare a matematica (che tanto odiava).
"Oggi non va. Non faccio altro che pensare a Marinette." Mugugnò il biondo appoggiandosi allo schienale del divano e lasciano cadere in dietro la testa.

"Il suo cavaliere è..." Chat Noir non fece in tempo a finire la frase che Lady Bug gli si fiondò al collo e lo fece scivolare e cadere sul tetto. Il gatto si sorprese non poco, sopratutto nel vedere la sua partner col volto affondato nel suo petto e che gli stringeva forte la schiena.
"Stupido, stupido, stupido gattaccio rognoso!" Iniziò a urlare con voce tremante prendendolo a pugni sul petto. Gli occhi di lei erano umidi e le gote arrossate. "Non mi hai detto niente, mi hai lasciata da sola per un mese intero!"
Lui rise e le bloccò i polsi per evitare di prenderle ancora "Ma se ti ho mandato un super sostituto."
"IO VOLEVO TE!" Gridò l'eroina che si era ormai sciolta in lacrime. Si liberò dalla presa di lui e si strofinò violentemente gli occhi. Chat Noir la guardò con tenerezza e l'abbracciò.
"Povera insettina mia."
"Smettila di chiamarmi così" rispose lei con voce commossa ricambiando l'abbraccio e stringendolo ancor più forte.
"Mi stai annusando?"
"Chi, io? No! Ma che dici, non lo farei mai e poi mai!" Rispose tutto d'un fiato la ragazza diventando paonazza per l'imbarazzo.
Lui le schiaffeggiò le guance e le prese il naso tra l'indice ed il medio come si fa coi bambini sorridendole smagliante.
"Mi sei mancata pure tu." Gli disse pulendole le guance dalle lacrime.
Lei strinse forte gli occhi per smettere di piangere e la cosa funzionò.

"Non mi avevi detto che Lady Bug stesse male."
Non si erano nemmeno salutati e già il biondo aveva attaccato Ninò con uno sguardo glaciale.
"Amico, mi sono lamentato ogni giorno di quanto fosse nevrotica la tua collega. Più di così cosa potevo fare?"
Adrien sbuffò e lo colpì alla spalla con la cartella avviandosi all'aula. Il problema non era il fatto che la supereroina fosse nervosa per la lontananza del suo partner, il problema era che era emaciata, stanca e visibilmente deperita. Ninò però, arrabbiato com'era per il modo in cui lei lo bistrattava, non si era soffermato a notare i cambiamenti fisici della coccinella.
"Curioso" disse il DJ grattandosi il berretto "Hai descritto Lady Bug nello stesso identico modo col quale mi hai parlato di Marinette."
L'ex modello si arrestò  in mezzo alle scale che portavano alla sua classe colpito da un fulmine a ciel sereno. Lady Bug e Marinette presentavano gli stessi sintomi.
"Non può essere una coincidenza!"
"Che cosa?" Chiese l'amico guardandolo incuriosito.
"Ne parliamo in pausa pranzo. Vediamoci alla sala caldaie."

Alya era assente per malattia e Marinette, per non dover restare da sola tutta la durata delle lezioni, si era seduta accanto a Nathaniel.
Il rosso aveva da poco terminato di scrivere il suo primo fumetto in solitaria: Marc non gli rivolgeva più la parola e una collaborazione tra i due era impossibile.
Lei, durante le pause, si appoggiava alla schiena di lui e leggeva divertita le nuove avventure del cavaliere zoppicante. Nathaniel, con le gambe raccolte sulla panca, stava ritraendo Myléne mentre scriveva qualcosa tutta concentrata e con la lingua fuori.
"Adrien ci sta fissando da un po' " disse sottovoce il rosso senza smettere di disegnare.
Marinette alzò lo sguardo ed incontrò quello corrucciato del suo ex. Sembrava che la stesse studiando da lontano. Lei avvampò e distolse lo sguardo, ma per il nervoso fece cadere la pila di fogli contenenti il fumetto di Nathaniel e quelli andarono a sparpagliarsi lungo il pavimento.
Il fumettista sorrise divertito dall'incredibile goffaggine dell'amica e si alzò per aiutarla a sistemare il pasticcio.
"Ti fa ancora sobbalzare la sua sola presenza?"
"Più che altro mi prende il panico. E se non riuscissi mai a dimenticarlo?"

L'altra faccia della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora