Cap 27: Confidenze tra ragazze

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Marinette arrivò a scuola in ritardo come sempre, ma si fermò comunque qualche istante davanti al portone d'ingresso indecisa se entrare o meno.
Aveva passato la notte con Chat Noir sulla Tour Eiffel dormendo stretti l'uno all'altra ed alle prime luci dell'alba si erano salutati scambiandosi diverse effusioni prima di tornare ognuno a casa propria. Era felice, felice come non le capitava da ormai troppo tempo, e quella sensazione di euforia l'accompagnò durante la doccia, la colazione ed il breve tragitto che separava casa sua dall'edificio scolastico.
Una volta arrivata nei pressi della scuola, però, il ricordo del litigio avuto la sera precedente con la sua migliore amica le si riversò addosso e le gambe si bloccarono all'istante: non sapeva come affrontare Alya.
Entrò di soppiatto cercando di non farsi vedere da nessuno e raggiunse quatta quatta la porta della sua classe, sbirciò all'interno e si accasciò al suolo, le mani a premere le tempie.
"Ma che fai?" Chiese una voce fin troppo familiare.
Marinette sobbalzò imbarazzata di essere stata scoperta in quella situazione ridicola e creò una scusa alquanto confusa che non risultò credibile nemmeno alle sue orecchie.
Adrien fece spallucce e la spinse dentro l'aula.
"Buongiorno prof" esclamò salutando la signorina Bustier con la mano "Scusi il ritardo, Marinette aveva dimenticato il libro a casa." E senza dare il tempo alla ragazza di replicare la trascinò al suo posto e la mise a sedere accanto ad Alya per poi prendere posto in prima fila.
La castana lanciò un'occhiataccia all'amica e si ributtò sul libro aperto d'innanzi a lei ignorando completamente la presenza della corvina.
Lei sospirò e si mise a tirar fuori dalla cartella il necessario per la lezione.
"Scusami per ieri." Disse in un sussurro poco prima che suonasse la campanella del cambio d'ora.
Alya alzò lo sguardo e vide che la ragazza si era ingobbita sul libro di storia e che la guardava mortificata. Sospirò, chiuse il suo testo e l'abbracciò forte cogliendola di sorpresa.
"Scusami tu, ho esagerato. So che stai passando un periodaccio e non avrei dovuto risponderti in maniera così antipatica."
Marinette affondò il viso nei lunghi capelli dell'amica e sorrise per poi allontanarsi di scatto ridendo come una matta quando Alya le fece una pernacchia sul collo. Pace era fatta.

Nino mancò l'ultimo gradino e se Adrien non lo avesse afferrato per lo zaino sarebbe finito faccia a terra davanti a tutta la scolaresca.
"Potresti evitare di attirare l'attenzione con gesti plateali?" Sussurrò Adrien una volta scampato il pericolo.
"E come ti aspettavi che reagissi? Hai dormito con Ladybug! Amico, non avresti dovuto parlarle?"
Adrien scosse affranto il capo: non ci era riuscito.
"Non posso abbandonarla proprio ora che si sta rimettendo in piedi."
"Immagino che gran sacrificio sia per te dover amoreggiare con la tua vecchia fiamma." Rispose sarcastico Nino facendo roteare gli occhi.
"E smettila!" Adrien arrossì fino alle orecchie. "La fai sembrare una cosa indecente!"
"Tanto casta non è..."

Alya e Marinette guardarono sconsolate Katami: le ragazze si erano ritrovate a casa della corvina per passare il pomeriggio assieme e chiacchierare allegramente, ma la giapponese le aveva lasciate di stucco rivelando loro che la storia tra lei e Luka era finita.
"Ma perché?" Chiese incuriosita Alya la quale non riusciva a trovare una spiegazione plausibile.
"Juleka fatica a riprendersi dalla morte di Rose e Luka vuole dedicarsi completamente alla salute di sua sorella, io sarei solo una distrazione." Spiegò la schermidrice finendo il suo the.
"Te lo ha detto lui?" Indagò perplessa Marinette. Non era un comportamento degno di Luka.
"No, l'ho capito da sola ed ho messo la parola fine alla nostra relazione."
Le due amiche si guardarono negli occhi per qualche secondo: sapevano che se la decisione era partita da Katami non c'era nulla che potessero fare per cambiare la situazione e così sbuffarono e tornarono a parlare con l'amica che nel frattempo aveva fatto sparire l'intero piatto di biscotti dal tavolo.
"Non mi sembra giusto comunque." Continuò Marinette "E non sembra giusto nemmeno a te, ti stai abbuffando."
"Ovvio che non ne sia entusiasta, ma tra ciò che voglio e ciò che va fatto sceglierò sempre la strada più giusta: Luka deve preoccuparsi di sua sorella e non di me, e se stessimo insieme dopo un po' la situazione diverrebbe pesante e fastidiosa, meglio finirla qui."
Marinette versò un'altra tazza di the ed Alya scese in cucina per prendere qualcos'altro da sgranocchiare.
"Tra te e Chat Noir invece?"
Marinette appoggiò la teiera e sospirò.
"Te lo ha detto Alya?"
"Ovvio!"
E Marinette aggiornò l'amica sugli ultimi sviluppi della loro complicata situazione.
"Non è che stai usando Chat Noir come fuga dalla tua relazione fallimentare con Adrien?" Chiese, con molto poco tatto, la giapponese.
"Sei uguale ad Alya! Non posso semplicemente innamorarmi di un altro?" Ormai Marinette si era rassegnata a sentirselo dire.
"Puoi, ma non sarebbe da te. Anzi, sarebbe più probabile che ti innamorassi di entrambi nello stesso momento."
"Non si possono amare due persone allo stesso modo e allo stesso momento."
Katami sorrise sotto ai baffi: prima di chiudere definitivamente la storia con Luka il ragazzo le aveva confidato un piccolo segreto, o meglio, la parte mancante di ciò che già gli aveva spiattellato in precedenza: il gattino e il modello erano la stessa persona. In quel frangente la giapponese si era sentita una stupida; di punto in bianco le era apparso fin troppo chiaro il motivo per il quale Adrien non si era innamorato di lei, tutti i suoi ritardi, le sue fughe improvvise, le scuse. Non era per colpa sua, era tutto a causa della sua doppia vita. Sapere qualcosa che Marinette ignorava, vederla torturarsi convinta di provare due amori quando in realtà erano rivolti alla medesima persona era troppo divertente. Non avrebbe rivelato quel segreto per nulla al mondo.
'Piccola rivincita personale' pensò tra sè e sè, 'Sono quasi uscita pazza per colpa di voi due tonni!'

L'altra faccia della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora