Cap 14: Gli Amici

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Marinette dovette vuotare il sacco davanti ad una cioccolata calda e ai nuovi biscotti di papà Tom, ricetta supersegreta e supebuona. Alya lanciava gridolini, nascondeva la bocca con le mani, sobbalzava sulla sedia ed emetteva lunghe vocali di sorpresa.
"Chi lo avrebbe mai detto che sotto alla pelle del timido Adrien si nascondesse una pericolosa tigre..."
"Io no di sicuro" esclamò Katami spalancando la botola della camera.
Le ragazze sobbalzarono e per poco non combinarono un macello con la bevanda calda.
"Vuoi farci morire? Quando sei arrivata?" Disse Alya col cuore che ancora batteva come un forsennato.
"Da qualche minuto, ma mi sono fermata ad origliare sulle scale. Marinette, perché non mi hai detto niente?" Chiese delusa l'amica.
"Tranquilla, Katami, non ha detto niente nemmeno a me, ci sono arrivata da sola ed ho dovuto torchiarla per avere delle informazioni."
Marinette sbuffò: la sua migliore amica e la sua ex rivale ormai avevano fatto comunella ed avevano preso l'abitudine di parlare di lei come se fosse una bambina e loro le mamme che non sapevano decidersi se mandarla all'asilo con lo zainetto rosa o quello rosso.
"Doveva essere un segreto tra noi due" rispose la corvina buttandosi su un cuscino accanto a lei.
Katami prese posto tra Alya e Marinette, rubò la cioccolata della padrona di casa ed agguantò qualche biscotto che fece sparire in un lampo.
"Certo che sei una mangiona." Sentenziò la giornalista vedendo la giapponese papparsi il settimo biscotto.
"Solo quando sono nervosa" rispose pulendosi la bocca dalle briciole. "A dire il vero ero passata per prendere in prestito qualche vestito di Marinette e cambiarmi qui. Devo uscire con un ragazzo."
Alya fischiò per la sorpresa e Marinette si rialzò subito dalla sua alcova di cuscini e bambolotti.
Entrambe fremevano dalla voglia di avere più informazioni, ma la schermidrice continuava a mangiare e sorseggiare cioccolata.
"Eddai, racconta! E smettila di mangiare o ti gonfierai come una mongolfiera e ti verrà mal di stomaco."
"Col mal di stomaco ci convivo da quando ho conosciuto mia madre. Credo che la prima frase che mi abbia rivolto sia stata 'smettila di frignare, i veri samurai non sbraitano come scimmie'. Sono nata con una pressione sociale degna di uno statista."

Adrien aveva appena finito la lezione di cinese ed aveva un po' di tempo libero prima di dover rientrare a casa. Riaccese il cellulare e lo schermo venne invaso da messaggi e chiamate perse. Ninò, Max, Nathaniel, Mark.. Avevano persino creato un nuovo gruppo si WhatsApp intitolato 'Da quando Adrien sta con Marinette?'
Era impossibile tenere un segreto in classe. Sicuramente Marinette aveva detto qualcosa ad Alya che lo aveva riferito ad Alix che lo aveva passato a Mylene e da lì si era trasmesso a Ivan, Kim e tutti i ragazzi. Le ragazze, però, erano troppo furbe per entrare a far parte di un gruppo che aveva intentato un processo inquisitorio contro di lui ed avevano preferito mettere all'angolo la sua fidanzata.
Alquanto preoccupato, iniziò a leggere la sfilza di messaggi.
Da quello che potè capire, ma con duecentosei messaggi in due ore era facile fare confusione, Kim lo aveva visto mentre baciava Marinette di nascosto quando stavano tutti spiando il ricongiungimento tra Ivan e Mylene e ne aveva parlato con Max perché non aveva ben capito cosa fosse successo (bene o male era il portatore del miraculous della scimmia e non troppo intuitivo). Il gamer, che invece era un po' più sveglio, aveva capito che i due ragazzi stavano nascondendo qualcosa e quindi, insieme a tutti gli altri, aveva deciso di far luce sulla faccenda.
Il telefono squillò e per poco non gli cadde dalle mani. Era Ninò.
"Hei... no, aspetta, lasciami spiegare... è ovvio che te ne avrei parlato, non ho segreti con te... lo so... hai ragione... volevamo solo un paio di giorni per noi... sì... e va bene... ma almeno fammi parlare! Se spari a raffica come faccio a raccontarti tutto?! Va bene, arrivo."
Riattaccò sospirando. Era stata la conversazione più difficile ed estenuante della sua vita. Ninò urlava, faceva domande a raffica e ipotesi arzigogolate sulla loro storia, non gli aveva nemmeno dato la possibilità di spiegare qualcosa. Si sarebbero trovati a discuterne con calma a casa di Ninò e probabilmente avrebbe dovuto rispondere a parecchie domande scomode.

"Una cosa non mi è chiara" disse Katami sistemandosi una camicetta rossa che Marinette le aveva prestato. Dopo aver spiegato alle amiche che quel pomeriggio sarebbe andata sulla Liberty e sarebbe rimasta con lui per mangiare una pizza e parlare, le ragazze si erano attivate per cercare l'outfit ed il look perfetto per la giapponese di ghiaccio.
"Ci sei andata a letto?" Aggiunse Katami.
Marinette inciampò sulla catrella ed atterrò ai piedi dell'amica che stava aprendo il secondo bottone dall'alto per far vedere la collanina con l'ideogramma del drago.
"Sincera e brutale" esclamò Alya tenendosi la pancia per le risate "Marinette fa fatica al solo pensiero di parlargli, sarebbe morta per l'imbarazzo nonappena il bel biondino si fosse sbarazzato della maglietta!"
La corvina avvampò e nascose il viso tra le mani. Era ancora distesa a terra e scalciava come una matta per la vergogna.
"Ma che vai a pensare! Ci siamo solo baciati! Siamo ancora troppo piccoli per certe cose!"
Katami fece spallucce "Avevo sentito Alya parlare di una pericolosa tigre, speravo in qualcosa di più succoso."
Marinette le lanciò la bambola di LadyWiFi e si catapultò giù dalle scale con la scusa di andare a prendere dell'acqua.
"Sei davvero tremenda" sentenziò Alya dando un cinque alla giapponese.
"È lei che è troppo ingenua, prenderla in giro è praticamente un obbligo. O si dà una svegliata al cervello o questa si ritrova incinta prima della fine delle superiori."

L'altra faccia della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora