Marinette ed Adrien erano seduti l'una di fronte all'altro nella camera della ragazza. Lo schermo del computer era bloccato sull'interfaccia iniziale della versione beta del gioco ideato da Max ed aspettava solo che i due timidi innamorati si decidessero a scegliere i loro personaggi.
L'imbarazzo era palpabile e aleggiava nell'aria già da qualche minuto senza che nessuno dei due si decidesse a dire o fare qualcosa.
Si erano accordati per messaggio di vedersi quella Domenica pomeriggio per chiarire la questione ma tutta la spavalderia dettata dallo schermo era svanita nell'esatto momento in cui i loro occhi si erano incrociati.
Esasperato da quella situazione di stallo, Plagg diede una gomitata al torace del suo portatore.
Adrien sussultò per lo spavento, poi tossì per schiarire la voce e darsi coraggio.
"Dovremmo parlare" disse in un sussurro appena accennato "ma non saprei proprio da dove cominciare"
Marinette sospirò e trattenne il fiato contando mentalmente fino a cinque prima di rilasciare l'aria.
"Do-dovremmo cominciare da eiri, ieri!" Rispose titubante.
"Spero solo di non aver combinato un pasticcio. Non sarebbe dovuta andare così."
La ragazza si rattristò. Ecco, pensò in preda allo sconforto, se ne è già pentito. Magari non gli piaccio nemmeno un po', magari ha agito sull'impulso del momento, magari stava pensando alla ragazza che ama.
"Non avrei dovuto essere così impulsivo" esclamò Adrien nascondendosi le labbra con la mano stretta a pugno "Avrei dovuto perlomeno chiederti il permesso. Sono stato davvero poco galante."
La corvina sgranò gli occhi: per lui l'unico problema era che non aveva tenuto fede al suo solito comportamento da gentlemengentlemen? Seriamente?
Adrien, scoraggiato dal silenzio della ragazza, sospirò pesantemente.
"Perdonami. Ora sicuramente non mi vorrai più come amico."
"NO!" Urlò Marinette "O meglio, sì, cioè, accidenti, sono in confusione!" E si grattò nervosamente la testa. "Siamo ancora amici, se è quello che vuoi anche tu, solo che non so come comportarmi."
"Non vorrei essere solo tuo amico, io vorrei qualcosa di più" e dicendolo fece rotolare la sedia da ufficio verso di lei finché le loro ginocchia non si sfiorarono. Le prese una mano e la strinse tra le sue, poi la guardò negli occhi. In quell'azzurro il mare era in tumulto, smosso da troppi venti, da troppe emozioni.
"Principessa, non mi è ancora del tutto chiaro ciò che provo per te. L'unica cosa della quale sono sicuro è che la mia vita sarebbe vuota se non ti avessi incontrata e che non voglio perderti per nessun motivo al mondo!"
La corvina avvampò e si morse nuovamente il labbro, con più forza questa volta. Adrien sollevò una mano ed andò ad accarezzarle il povero labbro ormai martoriato.
"Così ti farai male." Disse con tono carico di tristiezza "Ti stai facendo male per colpa mia"
"No, non mi fa male. Tu non mi fai mai male""Sei riuscita a contattare Marinette?"
"No, è da ieri sera che non ho sue notizie." Rispose distrattamente Katami. Tra un impegno e l'altro era riuscita a ritagliarsi una decina di minuti per leggere manga durante uno spostamento in auto, ma il suo piano era stato sventato da una Alya piuttosto agitata.
"Spero non sia rintanata in camera a piangere. Ieri sera era alquanto strana." Rispose la castana all'altro lato del telefono.
"Marinette è sempre strana e dubito che rimarrà depressa a lungo. Forse sta solo sbattendo la testa sul cuscino per aver mandato all'aria l'ennesima occasione di farsi avanti con Adrien"
"Spero proprio che tu abbia ragione. Sai, ultimamente mi fa preoccupare da matti: sbalzi d'umore, attacchi di panico, sbadataggine avanzata, credo stia per avere una crisi di nervi ed ho paura che... ma, mi stai ascoltando?"
"Sì, sì" rispose la giapponese. Aveva perso gran parte del discorso della nuova amica perché lo schermo del cellulare le aveva notificato un messaggio da una persona che non si aspettava le avrebbe mai scritto.
"Che ti succede?" Chiese incuriosita Alya.
"Niente di che, Luka mi ha scritto"
"Cosa?" Urlò la reporter euforica "Luka? Ma da quanto vi scrivete? Cosa ti ha scritto?"
"Ciao, ieri sera mi ha fatto piacere passare del tempo con te e conoscerti un po' meglio. Fine."
Alya era basita: Adrien corteggiava (forse) Marinette e Luka e Katami si erano improvvisamente avvicinati. Da quello che le aveva detto Marinette, la schermidrice aveva pochissimi contatti in rubrica e di maschi c'era solamente Adrien. Cosa stava succedendo al loro gruppo?"Do-dovremmo giocare" ansimò Marinette cercando di riprendere fiato. Adrien l'aveva praticamente intrappolata tra le sue braccia ed ogni volta che lei si staccava dalle sue labbra per respirare lui la ricatturava con ancor più decisione. Lo schermo continuava a ripetere sempre lo stesso messaggio, choose your sample,
ma i ragazzi lo ignoravano già da tempo.
"Staccati, se ci riesci" gli sussurrò accattivante all'orecchio.
Marinette sentì il corpo sciogliersi in gelatina, alzarsi la temperatura come se fosse in preda alla febbre, il cuore che quasi scoppiava. Quel suo modo di fare era capace di distruggere qualunque sua intenzione di riportare la situazione su un terreno più stabile.
"Lo abbiamo promesso a Max!" Mugugnò lei con poca convinzione.
"E va bene" si arrese Adrien "Finiamo questa partita e poi torniamo a quello che TU hai voluto fare così insistentemente."
Marinette avvampò. Era stato lui a prendere l'iniziativa ed ora rigirava la frittata? Possibile che fosse così smaliziato? Il ragazzo le sorrideva beffardo: aveva appoggiato la testa sulla scrivania, sopra il braccio che era disteso lungo tutta la superficie, e la guardava dal basso in alto con tono di sfida. Sembrava proprio un certo gatto di sua conoscenza.
La ragazza aggiacciò per aver paragonato Adrien a Chat Noir. Il suo cervello le stava giocando davvero dei brutti scherzi ultimamente.
Scelsero i personaggi: Marinette era Befana, Adrien il Mimo. Avevano deciso che nessuno dei due potesse giocare i supereroi per non litigare nel momento della scelta e perché, anche se era un pensiero che si nascondevano l'un l'altra, non volevano farsi prendere esageratamente dalla partita e rischiare di svelare qualcosa di troppo sulle rispettive identità.
Come sempre Marinette stava vincendo ed il personaggio di Adrien era ad un passo dal perdere gli ultimi hp che gli rimanevano, quando il ragazzo buttò lì un "Dovremmo fidanzarci". Marinette saltò per l'affermazione, il suo personaggio rimase sospeso a mezz'aria ed il Mimo riuscì a distruggerlo con una combo.
"Hai giocato sporco" brontolò Marinette abbassando il viso ormai paonazzo mentre Adrien esultava facendo degli inchini ad un pubblico immaginario.
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L'altra faccia della Luna
FanfictionATTENZIONE!!! Questa storia tratta di tematiche delicate che potrebbero turbare i lettori più sensibili. Adrien è confuso: Ladybug è la regina del suo cuore, ma Marinette sta diventando sempre più speciale ed importante per lui. Monarch è più potent...