Cap 7: Piani svelati

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Alya sgragnò gli occhi e sobbalzò sulla sedia.
Marinette la guardò incuriosita e le chiese cosa fosso successo.
"Nulla di che" rispose evasiva la mora.
Marinette non le credette, ma decise di non indagare oltre. Katami invece era di un'altro avviso.
"Hai guardato il cellulare, ti sei pietrificata e lanci occhiate a Marinette. Dubito che non sia successo niente."
Alya aveva raggiunto le ragazze in serata dopo aver ricevuto l'invito da parte di Marinette a fare un pigiama Party tutte insieme.
Rose e Juleka avevano declinato perché avevano già in programma una serata tra loro, Mylene era con Ivan ad un sit-in contro un nuovo inceneritore e Alix in giro per lo spazio-tempo. Così le tre ragazze si erano ritrovate a mangiare biscotti e chiacchierare davanti ad una commedia.
"Beh, ecco, nulla di grave, sia chiaro, solo che Ninò potrebbe aver detto qualcosa"
"Qualcosa tipo?" Chiese Marinette addentando un biscotto.
"Qualcosa riguardante te e qualcuno e cosa provi per lui"
La ragazza si strozzò con il biscotto per lo stupore. Katami le diede qualche colpo tra le scapole per farglielo sputare con troppa forza e la corvina si ritrovò lunga distesa sul pavimento.
"N-Ninò ha detto ad Adrien tutto?" Chiese Marinette cercando di rialzarsi.
Alya abbassò lo sguardo e voltò il viso.
"TUTTO?" Riprese preoccupata l'eroina in incognito cadendo nel panico.
Katami si portò due dita al mento e si isolò nei suoi pensieri. La situazione era disastrosa.
Marinette cominciò a sproloquiare, mettendosi le mani nei capelli e marciando nervosamente per la stanza, Alya cercò di farla calmare invano, Katami ancora rifletteva.
"Che cosa facciamo? Questa è una catastrofe! Dovrò cambiare nome, lasciare la città, lasciare la Francia! Dovrò mettermi un naso con dei baffi finti, indossare un impermeabile e parlare in inglese fino a che non avrò raggiunto la stazione. Ma io non lo so l'inglese!"
Il caos totale.
Katami alzò una mano e finalmente parlò. "Non è così grave. Potresti usare questa situazione come trampolino di lancio per la tua dichiarazione. Sono mesi ormai che aspetti il momento giusto per agire. Ora devi solo aspettare che lui venga a chiederti delucidazioni su quanto ha saputo ed il gioco è fatto"
A Marinette cadde la mascella. Come poteva solo pensare che sarebbe mai riuscita a gestire una situazione del genere?
"Oppure potresti evitare di vederlo per tutto il fine settimana e se Lunedì sei ancora agitata, evitare di restare da sola con lui a scuola." Suggerì poi la giapponese.
"Questa soluzione mi piace già di più" sospirò la corvina e si rimise a sedere. Katami le prese una mano e gliela strinse per darle conforto.
"Ragazze, abbiamo dimenticato un piccolo particolare" disse imbarazzata Alya facendo voltare le ragazze. "Domani pomeriggio c'è la festa di compleanno di Max e noi abbiamo già accettato l'invito"
Marinette sprofondò nella disperazione.

Plagg stava volando a zigzag velocemente per la stanza di Adrien il quale, esasperato, cercava di acchiapparlo in tutti i modi. Il kwami non ne poteva più di sentire il suo portatore parlare dei suoi sentimenti incasinati e si stava ribellando nella maniera più caotica possibile.
"Ora basta!" Urlò il modello "Plagg, trasformami!"

Un gatto atterrò su un terrazzino a noi familiare, ma la ragazza che si aspettava di trovare seduta a godersi la fresca aria della sera non c'era; però sentiva delle voci provenire dal piano di sotto e quindi si avvicinò la botola e la accostò silenziosamente.
All'interno vide una Marinette piuttosto agitata che inveiva contro il destino, un'Alya preoccupata che cercava di risolvere la situazione ed una Katami composta che sorseggiava il the in un angolo seduta sui talloni.
"Potresti anche darmi una mano!" Protestò la castana guardando la ragazza seduta tranquillamente.
"Sono stanca dei suoi deliri, quel che è fatto è fatto, non si può modificare il passato."
"FLUFF!" Urlò allora Marinette illuminandosi.
Alya le saltò addosso tappandole la bocca con le mani.
"Cos'ha detto?" Chiese la schermidrice alzando un sopracciglio.
"Ha detto fa caldo" cercò di dissimulare Alya.
Marinette avvampò. Per poco non si era lasciata sfuggire il suo segreto e ringraziò mentalmente l'amica per averla tolta d'impiccio.
La giapponese alzò le spalle e tornò a sorseggiare il suo the.
Chat Noir si grattò la testa confuso: non gli era chiaro il motivo di tutta quella confusione e stava solo aspettando che una di loro parlasse dell'argomento in questione.
"Non so se venire alla festa" sbuffò Marinette. "Sarebbe troppo imbarazzante. E se Adrien fosse lì? Come potrei evitare di parlargli per tutta la sera?"
Allora era lui il motivo del disordine, ma cosa aveva fatto?
"Potrei venire e stare con te tutto il tempo" suggerì Katami.
"Splendida idea" esclamò Alya sarcastica. "La sua ex e la ragazza che lui sa essere innamorata di lui che si isolano in un angolo, non sospetterebbe nulla, assolutamente"
"Adrien non è così sveglio, penserebbe solo che, non avendo io molti amici, Marinette mi tenga compagnia" riprese Katami.
Ehi, non è una cosa carina da dire pensò il gatto offeso, ma almeno ora sapeva cosa turbava le ragazze.
"L'importante è evitarlo il più possibile quindi, per non destare sospetti, Marinette dovrà passare la serata facendo da spola tra te e me e Ninò" sentenziò la castana.
"Non dovrebbe andare in bagno da sola e nemmeno cercare di svignarsela col suo solito fare maldestro" continuò Katami.
"E se per caso si trovasse in una situazione imprevedibile, dovrà fingere di fare una telefonata importante ai suoi" concluse Alya.
"Pronto?! Io sarei ancora qui, smettetela di parlare di me in terza persona" si lamentò Marinette.
Chat Noir ne aveva sentito abbastanza: se le ragazze avevano ideato un piano per evitarlo lui avrebbe fatto di tutto per mandarglielo a monte.
Saltando da un tetto all'altro raggiunse camera sua e si ritrasformò.
"Hai sentito, Plagg?" Chiese eccitato il ragazzo.
"Io ho sentito benissimo, ma tu non hai capito un'accidente. Sarebbe meglio lasciarle i suoi spazi per qualche giorno"
"Ma io devo sapere" esclamò deciso Adrien.

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