"Scusami, Marinette" disse Adrien nonappena la videochiamata iniziò "Ti avevo invitata io, eppure eccoci qua. Mio padre mi ha vietato di uscire. Come sempre."
Marinette gli sorrise e gli disse di non preoccuparsi, sarebbe stato per un'altra volta.
"Che film volevi vedere?"
Ecco, tempo fa sono andato a vedere 'Shark Tank contro Mega Tiger' e so che anche tu hai visto il primo. Pensavo di andare a vedere il sequel"
Marinette si mise a ridere "Ma dai, anche tu lo hai visto? È un film assurdo! Ma aspetta, come fai a sapere che sono andata a vederlo?"
Il ragazzo ammutolì, arrossì e si grattò la nuca. "Beh, ecco, ho sentito che ne parlavi con Alya a scuola e così..."
Marinette ci pensò su: non ricordava di averne mai parlato con la sua migliore amica, ma si raccontavano e scrivevano tante di quelle cose che probabilmente le era solo sfuggito di mente.
"Sai" riprese la ragazza con tono elusivo "sono andata a vedere quel film con Chat Noir."
Il ragazzo lo sapeva perfettamente, ma fece finta di rimanerne sorpreso e cominciò a farle domande sul suo alter ego fingendo di essere un suo fan.
Dopo un'altra decina di minuti spesi a chiacchierare sulla scuola, gli amici e la musica dei Kitty Section, la sveglia sul cellulare di entrambi i ragazzi suonò per ricordargli l'ora della ronda.
Inventandosi una scusa a testa, chiusero la chiamata, si trasformarono ed uscirono saltando sui tetti della città."Buongiorno, Milady" esclamò il gatto atterrando sul solito terrazzo. La loro ronda cominciava e finiva sempre nello stesso luogo e tante volte, quando la città sembrava tranquilla e nessuna akuma pareva svolazzare in giro, era l'unica meta dei loro sopralluoghi.
I due si sedettero fianco a fianco ad ammirare Parigi al tramonto con l'acqua del fiume che luccicava riflettendo l'arancio del cielo ed i tavolini esterni dei bar che cominciavano ad affollarsi di colori e suoni.
"Hai mai fatto caso ad una cosa riguardo alla Luna?" Chiese il gatto immerso nei suoi pensieri.
L'eroina si votò a guardare il suo partner aspettando il seguito del discorso.
"Noi vediamo sempre la stessa faccia perché il periodo di rotazione e quello di rivoluzione coincidono, ma se uno dallo spazio la guarda vede solamente la parte a noi celata."
Ladybug ci riflettè un attimo. Il discorso filava, ma non le era chiaro il fine di Chat Noir, così glielo chiese.
"Io e te siamo esattamente come questo Satellite: ogni abitante di questa città conosce solo un lato di noi. I nostri amici, i nostri famigliari, tutti coloro che ci sono vicini ci conoscono nella realtà con i nostri pregi ed i nostri difetti; tutti gli altri, Parigini, Francesi o abitanti del pianeta Terra in generale, conoscono esclusivamente le nostre maschere, il nostro essere eroi. Nessuno sa cosa ci sia sul lato nascosto della Luna, ogni persona conosce solo un lato di questa palla sospesa nell'etere."
Ladybug sospirò: lei aveva rivelato la sua identità alla sua migliore amica, ma per quanto fosse a conoscenza della sua doppia vita nemmeno lei comprendeva affondo il suo essere Ladybug.
"Nemmeno noi conosciamo realmente noi stessi" rispose la ragazza "Siamo ancora giovani ed inesperti e anche se abbiamo accumulato più esperienza di qualunque nostro conoscente non siamo ancora arrivati alla meta."
Il gatto stiracchiò le braccia e si distese sul terrazzino.
"Io sono troppo accondiscendente."
"Tuuu?" Esclamò meravigliata Ladybug.
"Ridi, ridi. Comunque è vero. Nella mia quotidianità non faccio altro che accettare le imposizioni degli adulti senza riuscire mai ad esprimermi, senza far sentire la mia voce. Qualche giorno fa credevo di aver ottenuto una piccola vittoria personale, ma sono riusciti a raggirare anche questa mia volontà e ad impormi il loro punto di vista in maniera più subdola, dimostrandomi finta condiscendenza."
Il gatto tacque, si mise le mani dietro la testa a mò di cuscino ed osservò le nuvole rosa che si muovevano pigramente in cielo.
"Io sono una codarda" disse Ladybug "I miei amici lo sanno e cercano in tutte le maniere di farmi uscire dal mio guscio di indecisione e timori, ma ogni volta che ci provo combino un pasticcio dietro l'altro e riesco ad incasinare ancor di più la situazione. E sono un'eterna indecisa: non so cosa fare in futuro, non so che scuola scegliere, come vorrei la mia casa. Vorrei poter fare tutto ciò che mi frulla per la testa solo per non dover scegliere ed eliminare così la paura di sbagliare. Ed è stato proprio per questo mio eterno tentennare che ho perso la Miracle Box"
Il gatto si rialzò e l'abbracciò, stringendola forte a se. La ragazza, dapprima stupita, ricambiò l'abbraccio e nascose il viso nell'incavo del suo collo.
Dopo averle stampato un bacio sulla fronte, il gatto si defilò prima che Ladybug potesse protestare, saltando tra un tetto e l'altro con il suo bastone e continuando a salutarla da lontano.
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L'altra faccia della Luna
FanficATTENZIONE!!! Questa storia tratta di tematiche delicate che potrebbero turbare i lettori più sensibili. Adrien è confuso: Ladybug è la regina del suo cuore, ma Marinette sta diventando sempre più speciale ed importante per lui. Monarch è più potent...