Capitolo 1

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"Christian,  bene, puoi sederti vicino alla signorina Catell . Una allieva eccellente. Magari potresti prendere esempio da lei, in futuro". La signorina Hollister parlava del nuovo arrivato come se fosse merce sul mercato. Era chiaro che non nutria grande simpatia per i ripetenti.. Christian McDonald, il ragazzo per eccellenza della Right School. Perché diciamo il ragazzo per eccellenza? Beh semplicemente perché considerato da tutti un Dio sceso in terra, e tutti vorrebbero essere le ragazze di cui si circonda. Sapete quelle belle ragazze che sembrano tutto tranne che vere? Quelle figlie di papà che a 16 anni hanno già fatto diverse operazioni per aumentarsi la taglia del seno. So che almeno una per ogni classe c'è, quindi non potete non averle mai viste.

Christian si avvicinò a me con passo sicuro, e posò lo zaino a terra e sedendosi sulla sedia di fianco alla mia. "Ciao", disse sorridendomi appena.

Mi irrigidii "Ehm.. Ciao"

Si voltò verso di me guardandomi fisso negli occhi, e scoprii che aveva gli occhi azzurri più belli di sempre.. Sapete quell'azzurro che tende al grigio, e a volte al bianco? Ecco, erano la cosa più bella che avessi mai visto. "Visto che saremo compagni per un anno, sarebbe il caso di presentarci. Christian McDonald"

Ridacchiai "Ti ha appena presentato la professoressa Hollister,  e ti conosco.. Sai.. Per fama"

Rise anche lui "Allora ho sbagliato modo di presentarmi", si alzò dalla sedia e si rimise lo zaino sulle spalle.

Lo guardai perplessa, e gli occhi della Hollister e di tutta la classe si rivolsero verso di lui. "Che sta facendo? Signor McDonald?", chiese spazientita la prof.

Lui la guardò in cagnesco "Lei mi ha già presentato la mia compagna di banco, ed io ho fatto una figuraccia. Quindi riavvolgiamo il nastro, e ora io andrò da lei facendo finta di conoscerla già e salutandola come fanno due perfetti compagni di banco"

Volevo sprofondare in quel momento, mi stava mettendo in imbarazzo davanti a tutta la classe. Diventai rossa per la vergogna.

La prof incrociò le braccia "Quando vuole, Christian,  posso riniziare la lezione"

Lui sembrò fregarsene della prof, e tornò a sedersi vicino a me "Ciao Ellen, iniziamo un altro anno insieme!"

Tutti scoppiarono a ridere e a me sfuggì un sorrisino, ma non lo diedi a vedere perché ero troppo vergognata.

La Hollister riprese la sua lezione di storia, ed io appoggiai  la testa sulle braccia distese al banco e mi costrinsi a stare attenta, ma l'occhio mi cadde su qualcosa alla mia destra.. Christian stava disegnando su una pagina del suo quaderno con un pennarello nero. Sembrava molto concentrato. Il disegno ritraeva un occhio stilizzato con tanti cerchi intorno, quasi una sorta di graffito.. Mi chiesi se disegnava come hobby o se era un passatempo per non dormire durante le lezioni di storia. Eppure notai che nella sua mano c'era tanta passione, come se non esistesse nessun altro in quel momento. Bene. Il mio vicino di banco mi sarebbe stato di aiuto in arte, pensai.

Mi sollevai, e guardai meglio il suo disegno, ora stava riempendo degli spazi circolari con del colore verde brillante, mi scappò un "Wow". Un wow che doveva rimanere nella mia testa, perché Christian se ne accorse , e voltò la testa verso di me. "Ti piace? Sai quando mi annoiano le lezioni io passo così il tempo"

Mi strinsi nella felpa bianca e lasciai che i miei capelli biondi mi coprissero il collo nudo "E'.. Molto bello..", dissi senza parole "Perché non sei in un artistico?", chiesi ingenuamente.

Rise mettendo a posto il pennarello verde, e prendendo il rosso "Non sempre si fa ciò che si vuole"

"Io a malapena so disegnare un albero", dissi prendendomi in giro da sola.

Mi guardò con la coda dell'occhio "Eppure dicono che sia la prima cosa che i bambini imparano a disegnare"

"Sono un caso particolare, so fare solo disegni geometrici", ribattei.

Fece una smorfia "Sei nata strana?"

Risi "No!", poi mi rimettei seria ad ascoltare la prof che parlava. "Non parlarmi più, se no non riesco a studiare"

"In verità sei tu che hai iniziato, Miss Perfettina", mi provocò facendo spallucce.

Mi resi conto che aveva ragione, e decisi che non dovevo ribattere, se non volevo mettermi ancora in ridicolo. Lo avevo già fatto abbastanza, per oggi bastava così. Ma lui prese il mio braccio, mi tirò su la manica e stappò il pennarello nero iniziando a disegnare sulla mia pelle. "Che cosa stai facendo?", chiesi guardandolo molto perplessa. Cercai di ritirare il braccio dalla sua presa, ma era avvizzito a farmi un bel tatuaggio.

"Shh, se no la prof ti becca e ci da una nota a entrambi", rispose tenendo il mio gioco di prima. Dopo cinque secondi mi mollò il braccio soddisfatto. "Ecco, ti do una consegna, per domani riportami questo alberello su un foglio di carta. Ti impartirò lezioni di disegno, ovviamente secondo me"

Guardai il disegnino sul mio polso, e sospirai "Era ironico, prima"

"Ti do una nota se non lo fai, occhio a non scherzare", mi minacciò lui. "Faccio sul serio"

La signorina Hollister venne verso di noi, e Christian mi sussurrò "Bestia in arrivo"

La prof guardò prima me e poi lui, ma si rivolse a Christian "Cosa stai facendo?"

Lo sguardo di lui apparve divertito e per niente in imbarazzo, il contrario di me che ero tutta un fuoco. "Stavo mostrando a Ellen come si disegna un albero, le ho commissionato un compito", alzò il mio polso mostrando alla prof l'alberello. "Deve portarmelo per domani"

Tutti ridacchiarono, e io nonostante mi ero fatta piccola piccola, ero divertita dalla scena. La prof lo guardò male "Non distrarmi Ellen! Guai a te se ti ritrovo ancora a parlare! Ti sbatto fuori!"

Christian annuì "Prof dovrebbe assumermi come insegnante d'arte"

La Hollister si girò andandosene verso la cattedra "Io e te non andremo per niente d'accordo, McDonald"

Fece una smorfia "Non me ne pongo il problema", poi si avvicinò a me e mi sussurrò "Mi porrei il problema se non andassi d'accordo con la mia compagna di banco, ma quest'ultima si è dimostrata gentile anche se un po' molto presuntuosa"

"Presuntuosa io?", chiesi guardandolo.

Annuì "Molto, presuntuosa"

Mi arrivi dritto al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora