Capitolo 29

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Aprii gli occhi,  e c'era mia mamma china sul mio letto che mi stringeva la mano. "Non sono morta eh", dissi ridendo.

Alzò lo sguardo e mi sorrise teneramente tra le lacrime "Tesoro, come stai?"

"Bene.. Direi..", dissi sembrando convincente. "Christian come sta?". Chiesi preoccupandomi e realizzando che ero superstite ad un incendio forse volontario

"Sta bene", rispose ridendo asciugandosi le lacrime "Neanche un graffio"

Mi tirai su a sedere gemendo "Invece io ho più di qualche graffio"

Mia madre si levò ad aiutarmi "Vuoi che chiami un medico?"

Scossi la testa "Sto bene, sono solo un po' intontita ma.. Va tutto bene"

"Posso?", fece Christian sbucando dalla porta.

Mia mamma si alzò e gli sorrise "E' un po' contorta", fece uscendo.

Sorrisi a Christian "Ehi, l'uomo di ferro"

Si era cambiato, aveva messo una camicia bianca e un jeans, stava benissimo, non sembrava neanche reduce da un incidente. Si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra "La donna d'acciaio". Si sedette sul letto al mio fianco e prese la mia mano tra le sue baciandola "Come ti senti?"

"Sei la seconda persona che mi chiede come sto. Se sto parlando non sono morta!", feci sarcastica ridacchiando.

"Astuta", rispose stringendo gli occhi ad una fessura. Si chinò ancora dandomi un altro bacio sulla fronte "Non sai quanto mi hai fatto stare in pensiero"

Gli diedi una pacca sul braccio "Non dire capperate, è stato solo un incidente"

Tornò serio "No, non lo è stato"

"Vuoi dire che qualcuno ci voleva morti?" dissi sussurrandolo incredula.

Annuì "E so anche chi"

Non poteva pensare a Luke.. "No, Christian non aveva ragioni"

"E invece sì, gli sono sempre stato sulle scatole", disse sospirando. "Ma non sopporto che anche tu ci sia andata di mezzo, ti fa ancora male?", fece indicando la schiena.

Annuii piano "Solo un pochino.. Gli hai parlato?"

"E' venuto qui con la sua famiglia.. E aveva una lacrima sul viso.. Mi ha guardato come se mi stesse chiedendo scusa. Dopo gli parlerò e lo sistemo se è stato lui", disse l'ultima frase con durezza.

"Non gli farai dal male..", pregai. "Sai che la violenza non mi è mai piaciuta"

Sbuffò "Non gli farò del male.."

Gli presi la mano e giocai con il suo bracciale di palline nere "Non litighiamo..", dissi guardandolo negli occhi.

Mi guardò per qualche secondo "Non litigherò con te per Luke, può scordarselo"

Sentii bussare alla porta, e sentii una voce, che in quel momento non avrei mai voluto sentire "Elly?". Derek entrò sorridente e guardò Christian "Giovanotto puoi lasciarci un po' soli?"

Christian sorrise cordialmente "Certo che sì"

Io ero terrorizzata, impotente nel mio letto con quell'uomo davanti. Strinsi la mano di Christian pregandolo di non andare, ma lui non capì, perché io da brava ragazza non avevo detto niente di Derek.

E mi lasciò.

Mi arrivi dritto al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora