Ci guardammo negli occhi dopo esserci scambiati quel bacio breve ma intenso. Era tutta un'altra cosa da quella sera in discoteca.
"E questo? Come lo spieghi?", mormorai dopo qualche secondo.
Mi guardò inclinando la testa di lato "Facciamo finta di niente? Facciamo finta che non sia successo niente, okay?"
Annuii "Anche se stavolta eravamo lucidissimi"
"Non voglio iniziare a fare discorsi lunghissimi per poi finire a litigare quindi.. Dimentichiamo, scusa, scusa se ti ho appena baciata", mi disse imbarazzato.
Abbassai lo sguardo, un po' delusa.. Delusa del perché lui mi prendesse in questo modo solo per avere del piacere "Okay.. Va bene. Ritiriamo tutto.. e.. Facciamo finta che non sia successo nulla"
"Okay..", disse poco convinto. Dopo un po' di silenzio sbuffò "Dimentichiamo anche questo dopo", disse avventandosi sulle mie labbra.
Non seppi rifiutarlo, mi trovai coinvolta in quel bacio, eravamo soli in quel sottopassaggio, nessuno ci avrebbe disturbato, e nessuno mi avrebbe detto di dimenticare quello che stavamo facendo, in quel momento ero sicura di una cosa; non volevo che le labbra di Christian si separassero nemmeno un secondo dalle mie.
Lui piegò le ginocchia e mi face scivolare ancora più vicino a se, facendo aderire il suo petto contro il mio, io avvolsi le braccia attorno al suo collo tirandolo a me fino a sentire che il suo corpo era perfettamente incastrato con il mio. Mi baciava con bisogno, ed io rispondevo a lui con altrettanta voglia. Fino a quando non sentimmo dei passi avvicinarsi in lontananza. Mi staccai subito dalle sue labbra e gli chiesi "Chi è?"
"Non lo so, nessuno viene qui a quest'ora, è troppo presto, sarà qualcuno che vuole solo farsi un giro", mi disse con noncuranza.
Aveva iniziato a fare freddo, il vento stava iniziando a soffiare, ed io mi strinsi a lui lasciando che mi coprisse con la sua giacca. Sorrisi e gli dissi "Grazie"
Mi baciò sulla fronte teneramente "Tranquilla piccolina"
E in quel momento, proprio in quel secondo, sentii la cosa che non avrei mai voluto sentire "Ah ed è così che pensi ai miei messaggi.. Brava.. Avvinghiata a questo schifo". Luke era molto scuro in volto.
Mi alzai immediatamente da Christian, e lui con me, e gli risposi "Non sono affari tuoi ciò che faccio.. E poi non dovresti seguirmi"
"Dopo che ieri sera ho dato mezzo me stesso per scriverti!", disse straziato.
"Con un messaggio preso da internet non ci fai niente..", affermai io freddamente.
Mi guardò arrabbiato "E quindi vieni qua sotto a fare la puttana con quello eh?", fece indicando Christian con un cenno.
Christian mi spostò da parte con un braccio e lo affrontò "Ma che problemi hai? Sei suo padre?"
"No, sono il figlio dei migliori amici dei suoi genitori, e sì ho dei problemi con te", disse incrociando le braccia.
"E' meglio che le chiedi scusa per averla chiamata puttana", disse Christian minaccioso.
Luke rise "Okay amico forse le parole mi sono uscite troppo velocemente, ma sei tu il problema"
"Se hai problemi con me, amico, risolviteli", sentenziò Christian. "Lei non è di tua proprietà"
"Ti credi figo?", provocò Luke andandogli più vicino "Drogato"
Sentii la tensione sulla mia pelle, sotto la giacca e la felpa, e Christian sembrava sul punto di prenderlo a pugni. "Modera i termini", disse con cautela.
"Se no? Chiami la tua combriccola e mi prendi a pugni? Eh?", provocò ancora il biondo.
A quel punto Christian gli sferrò un colpo sulla mandibola, facendolo arretrare. Mi ero sempre chiesta quanto fossero forti i suoi pugni. "Vattene di qua", gli intimò come se non fosse successo niente.
A questo punto della discussione sbucarono fuori alcuni amici di Christian, che avevano l'aria di fare a pezzi Luke. Me gli aveva presentati da lontano, quello alto e con una massa muscolare pari a quella di un campione di pesistica si chiamava Kyle, poi c'era Nic, quello che andava allo scientifico ma che scriveva canzoni, e Simon, il compagno di graffiti di Christian. Kyle si avvicinò a Luke "Abbiamo un ragazzino che se le cerca?"
Luke indietreggiò con un po' di sangue in volto "No, me ne stavo andando", poi mi guardò "Non finisce qui Ellen"
Kyle lo prese per la giacca assestandogli un pugno sulla schiena "Ti hanno mai insegnato che quel che si perde non ritorna indietro? Christian continui tu o lo lascio andare?"
Christian mi guardò, io ero paralizzata, e mormorai con un filo di voce "Può bastare.. Non ha fatto niente per punirlo così brutalmente.."
Il ragazzo forte lasciò andare Luke che si dileguò in pochi secondi, e diede una pacca sulla spalla a Christian "E' solo un mostriciattolo che si crede forte".
Christian sorrise all'amico, e poi mi guardò "Ti riporto a casa"
Seguii Christian quasi correndo fuori dal sottopassaggio e lo afferrai per un braccio "Sei arrabbiato con me?"
Scosse la testa "Nah, con quell'imbecille. E tu lo hai pure difeso quando potevo ridurlo a brandelli!"
"Non mi piacciono le cose sanguinose..", feci timidamente "E poi scusa picchiare le persone a sangue può essere punito con una bella vacanza in carcere!"
Scoppiò a ridere "Secondo te io son così stupido che mi faccio recludere", disse continuando a camminare voltandomi le spalle.
Io presi la rincorsa, e gli saltai in groppa abbracciando le gambe alla sua vita e le braccia al suo collo, lui si trovò sorpreso, ma non si mostrò per niente in difficoltà a sostenere il mio peso. "Che vuoi fare?", mi chiese divertito.
"Non portarmi a casa", supplicai. "Andiamo a divertirci da qualche parte"
Sorrise malizioso "A divertirci dove?", disse accarezzandomi la gamba attorno a lui.
"Dai stronzo pensi sempre male", risposi ridendo
"Se tu non ti fai capire", ribadì facendomi l'occhiolino.
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Mi arrivi dritto al cuore
RomanceSi chiama Christian McDonald, il nuovo ragazzo della classe di Ellen; bocciato al quarto anno, Christian sembra proprio che in quella scuola non ci voglia stare. A lui piace disegnare, scrivere testi e divertirsi. Non a caso è considerato uno dei r...