Capitolo 9

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Mi cambiai, mettendomi un leggins nero di pelle e una camicetta  nera trasparente, stivaletti bianchi e una pelliccetta come giacca. Brigette e Candice mi passarono a prendere, e insieme andammo al locale, dove la musica trasudava da fuori.

"Vado a prendere dei drink ragazze, ci vediamo in giro, okay?", chiese Birgette allontanandosi da noi.

Io e Candice annuimmo andando verso la pista da ballo e iniziando a ballare. Non avevo migliori amiche o robe del genere.. Ma con loro due stavo bene, e non mi facevano pesare niente, e tantomeno volevano sapere i miei problemi. Mi piaceva così, semmai avessimo litigato non avrebbero avuto materiale da divulgare in giro.

La serata andò per il verso giusto, era da quasi un'ora che io e Candice eravamo in pista a scatenarci, ed io ero al mio terzo drink. Candice, ad un tratto venne portata via da un ragazzo, e rimasta sola, mi chiesi cosa potevo fare.

Dopo pochi minuti, vidi Christian venire verso di me, con passo deciso, ed io andai verso di lui a salutarlo. Non appena fu a due centimetri da me, mi prese per la vita e mi baciò con trasporto. Io non dissi di no a lui, lo accolsi dentro di me senza dispiacere. Aveva bevuto anche lui, si sentiva, e si vedeva anche, mai avrebbe osato baciarmi così di punto in bianco; anche io avevo bevuto, quindi ormai non potevamo più tornare indietro.

"Andiamo a sederci piccola?", mi sussurrò ad un certo punto.

Annuii facendomi condurre da lui su un divanetto, dove mi si buttò sopra riprendendo a baciarmi, con prepotenza, quasi con bisogno. Io non mi tiravo indietro, anzi, forse dei due era quella che più voleva continuare quel bacio. Mi accarezzò la gamba nuda, e se la portò attorno alla sua vita passando la sua mano dalla coscia fino alla fine del polpaccio. Se continuava così rischiavo di fare qualcosa che avrei potuto pentirmene quando sarei stata sobria.

"Cosa stiamo facendo?", gli chiesi ad un certo punto.

Lui iniziò a baciarmi la gola tenendomi stretta a se "Shh.. Domani ne parliamo"

"Christian.. Baciami", implorai lasciando la ragione a casa con i miei.

Mi guardò, e le sue labbra si riposarono di nuovo sulle mie con voracità.

Dopo qualche minuto, si staccò da me e mi guardò "Andiamo da un'altra parte?"

Annuii "Andiamocene"

Mi prese per mano, e uscimmo dal locale avvinghiati, non mi preoccupai neanche di dire alle mie amiche che me ne ero andata, le avrei contattate dopo.

Andammo verso la sua macchina, e si mise alla guida, ed io sul sedile del passeggero. "Christian non sei lucido per guidare..", dissi recuperando il lume della ragione. Stavo sbagliando tutto quella sera, infragendo tutte le regole, ma a me stava bene.

"Sono lucidissimo", disse baciandomi la mano per rassicurarmi. "Andiamo da me?"

"Mmm sì", risposi io stanca.

Parcheggiò nel vialetto davanti casa sua, e mi fece scendere dalla macchina portandomi in braccio dentro, senza smettere di baciarmi.


 

Mi arrivi dritto al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora