07

176 20 3
                                    

San aveva gli occhi assonnati e la testa vuota. Entrò in casa, si tolse scarpe e giubbino per poi buttarsi sul divano. Non sarebbe dovuto entrare in prima ora.
Seonghwa uscì dalla cucina, indossava dei guanti di gomma gialli.
«Hey, tutto bene? Il pranzo è già pronto, ma volevo aspettare Yeo.»
«Sì aspettiamo pure.»
Rispose subito San.
«Stasera esco con Hongjoong, vuoi venire con noi?»
«No. Grazie.»
Seonghwa annuì, anche se sapeva che l'altro non lo avrebbe visto farlo.
La porta si aprì di nuovo, rivelando il dolce viso del terzo coinquilino.
«Hola ragazzi. Indovinate un po' chi ho invitato a cena stasera qui?»
Yeosang pareva entusiasta. San non lo degnò di uno sguardo, mentre Seonghwa tornava in salotto incuriosito da quella domanda.
«Jongho?»
Il moro aveva gli occhi scintillanti e speranzosi. Ogni giorno sperava solo che il ragazzo angelo portasse a casa la sua famosa cotta.
Il biondo scoppiò in una piccola risata, consapevole che ciò non sarebbe mai accaduto.
«No, ovvio che no.»
Yeosang era visibilmente arrossito, ma cercò di non darlo a vedere. Odiava mostrarsi tanto innocente anche con i suoi coinquilini ed amici di una vita.
«E allora chi?»
«Wooyoung!»
San scattò sull'attenti non appena matabolizzò quella notizia.
«Tu cosa? Stai scherzando spero.»
Il biondo di punto in bianco si era levato la stanchezza di dosso.
«Davvero? Ottima notizia. Allora dico a Joongie che mangeremo qui stasera.»
Seonghwa aveva già in mano il cellulare per avvisare il suo ragazzo.
San era visibilmente irritato. Yeosang sorrideva.
«Hai fatto una mossa del cazzo, Yeosang.»
Ringhiò il biondo verso il ragazzo dai capelli chiari, per poi scomparire al piano superiore. Sbatté la porta della sua stanza e aprì il pacchetto nuovo di sigarette. Era già quello comprato il giorno prima. Avrebbe dovuto fermarsi in tabaccheria. Dannazione.
Guardò il posacenere. Era vuoto, Seonghwa probabilmente si era accorto di quanto fosse stracolmo. Il vetro era annerito a causa della cenere e del calore.
San non aprì nemmeno la finestra. Si accese quella sigaretta, e poi ne fumò anche un'altra, sperando che la preoccupazione e l'irritazione gli scivolassero addosso, e che le emozioni che provava svanissero nella stanza come il fumo della sigaretta.

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora