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San era di nuovo nella sua stanza, nel suo letto, con affianco il suo posacenere ormai opaco.
Aveva già fumato due sigarette.
Seonghwa era certo che sarebbe morto giovane per colpa di quelle sigarette.
Il biondo aveva acceso il suo stereo, ma non sapeva che CD ascoltare.
Nella stanza accanto sentiva spostare ed aprire scatoloni. Non era contento di quella nuova notizia, ed era tentato di scappare di nuovo, ma l'accoglienza della sua stessa camera lo persuase dal farlo.
Si fece ben presto ora di cena.
Nessuno aveva cucinato.
San sentí bussare alla sua porta.
«San-ah, tu cosa vuoi da mangiare? Sushi o thailandese?»
Yeosasang teneva in mano il suo cellulare, pronto ad ordinare.
«Sushi.»
«Ok, allora muovi il culo e scendi che facciamo l'ordine.»
San sbuffó. Prese l'ultimo tiro dalla sigaretta e saltó giù dal letto. Non aveva voglia di essere richiamato da Seonghwa. Aprí la porta nello stesso momento in cui stava passando di lì il nuovo inquilino. Wooyoung parve spaventarsi. Sembrava un cerbiatto davanti ad un paio di fari d'auto.
«Hey.»
Disse freddamente il biondo.
«Hey.»
Tra i due non c'era mai stato tanto imbarazzo ed indifferenza. Ai tempi, San e Wooyoung, erano il duo più in sintonia che si fosse mai visto. In coppia sempre e comunque. Inseparabili. E solo in pochi sapevano che ciò accadeva per via del loro amore. San e Wooyoung erano stati il primo amore l'uno dell'altro.
Avevano solo 14 anni a quei tempi, ma entrambi erano già stati colpiti dalla freccia di Cupido.
Wooyoung rimase quattro passi più indietro rispetto a San, spaventato che un'eccessiva vicinanza potesse fare scattare il più alto. Wooyoung non aveva mai avuto paura di San, ma quella sua nuova versione lo spaventava. Quello non era di certo il San che si ricordava.
Il biondo si fermó, prima di scendere le scale. Si voltò verso il moro, che indossava una maglia oversize e dei pantaloncini da basket. Era scalzo.
«So di averti solo spaventato negli ultimi giorni.» Cominció San.
«E so di averti detto di starmi alla larga. Ma ora che viviamo insieme... Penso sia giusto che io mi scusi e che mi rimangi le mie parole.»
Si fermó qualche secondo per osservare piú attentamente l'espressione sul viso del coetaneo.
«Quindi... S-scusa.»
Il biondo non pronunciava quella parola da tanto tempo. Non si ricordava che effetto facessero. Notó lo stupore nei grandi occhi del moro. E notó anche una piccola scintilla riaccendersi.
«Accetto le tue scuse.»
Sussurró Wooyoung. San fece per scendere le scale, ma altre parole da parte del più basso lo fermarono.
«San. Mi sei mancato.»
Il biondo sentí il suo cuore battere. Non si ricordava lo facesse ancora. Sentí le sue gambe indebolirsi. Gli era mancato anche a lui.
San fece per rispondere.
«Wooyoung, San! Scendete subito o vi porto giú per le orecchie!»
Il biondo fu anticipato dalle urla del più grande in casa.
Il moro scoppió a ridere, mentre il biondo si limitó a sorridere leggermente. Sí, gli era proprio mancata quella risata.

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora