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Seconda parte

Wooyoung stava sul suo letto senza dare segni di vita. Fissava il soffitto. Gli facevano male il petto ed il cuore a forza di piangere. Non sapeva che San era ridotto nelle medesime e orribili condizioni, a differenza del fatto che il biondo stava rannicchiato a terra, come se non avesse un materasso comodo sulla quale sdraiarsi. Era quasi l'alba, e nessuno dei due aveva ancora chiuso occhio. Suonarono le loro sveglie, ma solo uno dei due si alzó.
Wooyoung prese i vestiti che aveva preparato il giorno prima e si chiuse in bagno per farsi una doccia. Quando si guardó allo specchio notó le occhiaie profonde e gli occhi gonfi iniettati di sangue.
Scese al piano inferiore e senza fare colazione uscì. Yeosang non era con lui.
Entró in classe alla seconda ora, sotto lo sguardo attento del professore e dei compagni. Non guardó nessuno negli occhi. Si sedette al suo posto, ma non riuscí a stare attento a tutte le lezioni. All'intervallo non uscí dalla classe. Fu il ragazzo angelo ad andare a fargli visita.
«Hai un aspetto di merda.»
Sentenzió Yeosang dopo aver squadrato il suo amico da capo a piedi.
«Sí, lo so.»
«Perché non mi hai aspettato oggi?»
Wooyoung non rispose.
«Almeno dopo usciamo insieme cosí compriamo le sigarette a San?»
«L'ho già fatto.»
«Sei entrato in seconda ora, vero?»
Il moro annuí. Yeosang ridacchiò.
«Siete piú simili di quanto vi ricordiate, voi due.»
La campana suonó.
«Ora vado. Ci vediamo dopo. Aspettami, ok?»
«Ok.»
Il ragazzo dal viso angelico se ne andó quasi di corsa, facendo sobbalzare i capelli chiari. A Wooyoung scappó una risatina.

I due amici d'infanzia rincasarono. Seonghwa li accolse con un sorriso. Un sorriso dannatamente finto, che cercava di nascondere la preoccupazione nei suoi occhi stranamente struccati. Probabilmente non era nemmeno uscito di casa quel giorno, come in attesa che il suo coinquilino dai capelli biondi uscisse dalla propria stanza.
«Com'è andata oggi?»
Entrambi gli studenti fecero spallucce. Yeosang non accennò al fatto che il moro fosse entrato un'ora dopo in classe. Non ci avrebbe guadagnato nulla, e poi non era una carogna fino in fondo.
I tre ragazzi pranzarono, e mentre stava sparecchiando, Wooyoung decise di affrontare l'elefante nella stanza.
«San?»
Il maggiore in casa esitò.
«Non si è visto nè sentito. Non ha messo nemmeno la musica. Ho provato un paio di volte a bussare, ma non risponde.»
Wooyoung annuì, mettendo i piatti nel lavello. Andò in salotto e tirò fuori dalla tasca esterna del suo zaino il pacchetto bianco e rosso ancora plastificato che aveva comprato quella mattina. Yeosang e Seonghwa lo osservarono, ma non dissero niente. Il nuovo inquilino andò al piano superiore. Si fermò davanti la porta del ragazzo alla quale aveva spezzato il cuore. Si sentiva tremendamente in colpa. San era stato il suo migliore amico. Il suo primo amore. La sua persona, come avrebbe detto Seonghwa. Il moro mise il pacchetto di sigarette per terra e poi bussò, facendo un respiro profondo.
«San, ti ho preso un pacchetto di sigarette.»
Nessuna risposta.
«Domani abbiamo un test. Letteratura. Se non verrai dirò che sei malato.»
Niente. Silenzio radio.
Il moro si allontanò e si diresse alla propria stanza. In fondo non si aspettava alcuna risposta, e non avrebbe dovuto aspettarsela. Wooyoung era quasi entrato nella sua stanza quando sentì la porta di San aprirsi. Si voltò. I due erano lontani, eppure i loro occhi si trovarono immediatamente. Il biondo si piegò a raccogliere il pacchetto bianco e rosso. Lo aprì e ne tirò fuori subito una stecca bianca, per poi infilarsela tra le labbra. Tirò un sospiro di sollievo, come se solo quell'azione placasse la sua astinenza. Wooyoung si chiuse la porta alle spalle. Gli era bastato sapere che il suo primo amore era ancora vivo.

Con questo capitolo inizia la seconda parte della storia. State pure tranquilli che non finirà presto. Have a good day <333

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora