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Wooyoung era tornato nel suo letto. Erano le 3 del mattino, e nessuno in quella villetta stava dormendo. Seonghwa stava preparando del brodo di pollo per il ragazzo malato, Hongjoong era andato in farmacia a prendere delle medicine mentre Yeosang e San facevano a turno per tenere compagnia al malato.
Il vomito sembrava essere passato, ma per precauzione il ragazzo angelo aveva messo accanto al letto del malato un cestino. Wooyoung era sotterrato da numerose coperte, ma nonostante ciò continuava a tremare. Era da solo. Di lì a pochi minuti sapeva sarebbe stato il turno di San a tenergli compagnia.
Il moro ripensò allo sguardo preoccupato del suo vecchio amore quando si era affacciato sul bagno circa un'ora prima. Era sembrato più preoccupato lui di Seonghwa.
La porta della stanza si aprì. Le luci erano spente. Ad illumare la camera c'era solo la luce lunare. Non mancava molto all'alba.
San era completamente sveglio. Teneva in mano un bicchiere d'acqua e in una tasca dei pantaloni della tuta nascondeva le scatole dei medicinali che Hongjoong aveva appena comprato. Il biondo porse il bicchiere al coetaneo e subtio dopo due pastiglie di dimensioni e colori diversi. Wooyoung bevve, mentre San prendeva posto sul bordo del letto. I due rimasero in silenzio a lungo.
«Questo mi fa pensare a quella volta in cui ti sei ammalato a Natale otto anni fa.»
Disse San. Wooyoung tossì.
«Vomitasti davvero l'anima quella volta.»
Il biondo guardò il moro.
«E dovetti prendermi cura di te per ben cinque giorni di fila.»
«In realtà il quinto giorno ero già guarito, ma mi piaceva averti come mio servo personale.»
Wooyoung ridacchiò. San sorrise leggermente. Ecco la nostalgia. Aveva bisogno di una sigaretta. Wooyoung sbadigliò, e subito dopo anche il biondo.
«Posso sdraiarmi qui con te?»
Chiese il nicotina dipendente. Doveva essere davvero masochista per desiderare di fare una cosa del genere e allo stesso tempo desiderare una sigaretta.
«Non vorrei attaccarti qualcosa.»
«Avrei una scusa per non andare a scuola. Se mi attacchi qualcosa mi fai solo un favore.»
Wooyoung rise di nuovo. Alzò le coperte pesanti e fece posto al più alto, che in realtà occupava poco posto.
I due si guardavano negli occhi. Wooyoung era convinto di aver voltato pagina e di non volere tornare indietro. San era convinto di non aver mai voltato pagina e che non lo avrebbe mai fatto. Il biondo avvolse i fianchi del moro in una calda morsa, che liberò mille farfalle nello stomaco del malato.
«Scusa, ma è più forte di me.»
Sussurrò ad occhi chiusi il biondo contro l'incavo del collo di Wooyoung, stringendolo tra le proprie braccia. Il moro sentì per qualche secondo un nodo in gola. Non ricambiò subito il contatto, ma finì ben presto col sciogliersi tra quelle braccia. Forse non era mai andato davvero avanti. Forse era sempre rimasto fermo nello stesso punto.

Oggi ho pcto, poi devo andare a farmi controllare il piercing e ho tanta voglia di morire. Aiuto raga

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora