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Wooyoung si sedette a quello che era diventato il suo posto fisso a tavola. Ordinarono della pizza. San era tartassato di domande da parte dei signori Park, che lo guardavano con preoccupazione negli occhi. Mangiarono in tranquillità, come una grande famiglia. In fondo si sentivano una famiglia. I signori Park avevano cresciuto in parte tutti quei ragazzi. Persino Hongjoong, che avevano conosciuto tre anni addietro.
I grandi industriali se ne andarono verso le undici di sera. Hongjoong e Seonghwa furono i primi ad andare a dormire. Anche se tutti in casa sospettavano che le loro prime intenzioni non erano quelle di dormire. Wooyoung anche si rifugiò ben presto nella sua stanza. Era stanco, ma soprattutto non aveva una bella cera. San e Yeosang si guardarono negli occhi. Parvero intendersi immediatamente, senza parlare. Si sedettero sul divano forse troppo grande del salotto. Il biondo aveva voglia di un'altra sigaretta, ma aveva lasciato il pacchetto al piano superiore. Imprecò mentalmente.
«Suppongo sia andato bene il tuo appuntamento, oggi.»
Disse San, cercando di non pensare alle sue sigarette e al desiderio che provava per loro.
«Sì. Credo di sì.»
«Credi?»
«Mi sono lasciato prendere.»
«Cos'hai fatto, esattamente?»
«L'ho baciato.»
«Sulle labbra?»
«Sulla guancia.»
«Il bacio dell'arrivederci o un bacio senza un vero senso?»
«Bacio dell'arrivederci. Mi è venuto spontaneo, e ho paura di aver rovinato tutto.»
«Lui che ha fatto?»
«Nulla in realtà. È sembrato sorpreso, ma non ha avuto una reazione fisica. Non mi ha guardato male e nemmeno mi ha respinto.»
San annuì. Il ragazzo angelo sembrava nervoso.
«Potresti aver combinato un casino come potresti aver fatto la mossa giusta. Ora tocca a lui. Aspetta qualche giorno e vedi se ti richiama.»
«Dove l'hai imparata questa? Hai guardato qualche film romantico?»
«L'ultimo che ho visto è stato cinque anni fa.»
Yeosang ridacchiò.
«Credo ascolterò il tuo consiglio.»
«Non mi prendo alcuna responsabilità in caso di avvenimenti spiacevoli.»
Yeosang rise di nuovo. Guardò negli occhi il coetaneo. Era visibilmente dimagrito. Sembrava un fantasma. Sembrava stanco. Stanco di tutto.
«Io vado a dormire. Buonanotte, San.»
«Notte.»
Il biondo rimase solo. Il suo bisogno di nicotina cresceva, ma non si mosse da quel divano.

Si mi ero dimenticato di pubblicare lol

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora