Capitolo 8

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La mattina dopo mi sveglio decisamente più riposata rispetto alla sera prima. Ero così stanca che non mi sono nemmeno resa conto di essermi addormentata sul divano e di non essere riuscita ad arrivare nella mia stanza.

Una volta essermi svegliata per bene, decido di farmi una doccia ma non faccio in tempo a fare neanche due passi che sento squillare il telefono. Ci metto un po' a trovarlo e dopo esserci riuscita rispondo.

<<Buongiorno V.>> dico sbadigliando.

<<'giorno Les, preparati che sto arrivando.>> stavo per confermare, quando mi viene in che è inutile farla ritornare indietro perciò glielo dico.

<<No, vengo a prenderti io con la mia macchina, perché devo fare una sosta li vicino casa tua e poi tanto i tuoi abitano più o meno li in zona perciò non vale la pena fare due volte la stessa strada.>>

Dopo esserci messe d'accordo che tra una mezz'ora sarei stata davanti a casa sua, chiudo la chiamata e mi fiondo subito sotto la doccia, facendo tutto abbastanza velocemente. Tanto sono a casa dei genitori della mia migliore amica, quindi non ce bisogno che indossi chissà che cosa.

Loro sono persone alla mano perciò non fanno caso a queste cose, infatti infilo semplicemente una salopette e i miei soliti anfibi poi faccio una coda disordinata ed esco subito di casa senza nemmeno truccarmi.

Quando sono sotto la sua palazzina, decido di aspettare ancora dieci minuti in più prima di chiamarla, perché conoscendola non si sarà ancora preparata del tutto. Infatti come immaginavo arriva ancora più in ritardo dell'orario concordato.

<<Lo so lo so mi dispiace.>> si scusa appena entra in auto di fretta.

<<Mi dici come fai ad arrivare sempre in ritardo? È una cosa impressionante, ti ho dato mezz'ora di tempo, più altri dieci minuti per un totale di quaranta minuti. Tu non solo sei arrivata tardi, ma hai sforato addirittura l'orario di altri quindici minuti, la prossima volta ti chiamo alle cinque di mattina così forse per una volta sarai puntuale e poi menomale che dovevi venirmi a prendere tu, se fosse stato per te avrei aspettato fino a natale.>> le dico tra lo sarcastica e l'esasperata. Lei come risposta, mi fa una linguaccia dicendomi che sono la solita pignola.

Metto in moto l'auto, partiamo e dopo aver fatto sosta alla solita caffetteria, finalmente arriviamo a destinazione.

La casa dei suoi genitori è una piccola villetta, ogni volta che vengo qui, rimango sempre qualche minuto a fissarla.

La facciata è di un color crema con gli infissi bianchi e il tetto blu. Il vialetto è fatto in pietra ed è immersa nel verde. Sembra una casa delle fiabe, è meravigliosa.
Appena attraversiamo il vialetto, non facciamo in tempo a suonare il campanello che la porta si spalanca.

Io sorpresa mi giro versa la mia amica che mi guarda divertita.

<<Prima di venire qui l'ho avvisata.>>mi dice soltanto, ecco perché sapeva già del nostro arrivo.

<<Siete arrivate finalmente.>>ci dice Kim entusiasta.

Ogni volta che la guardo, non posso fare a meno di pensare che Violet, sia identica a lei.

Ha gli occhi blu, stesso naso e stessa identica forma delle labbra, è alta più o meno quanto lei. L'unica cosa che hanno di diverso, sono i capelli. Se lei li ha lunghi e neri, sua madre invece ha un caschetto biondo ma di un colore caldo. Per quanto riguarda il carattere, è di una dolcezza infinita. Infatti questa è una parte caratteriale che Violet ha preso da lei.

<<Ciao mamma.>> la saluta sua figlia prima di entrare in casa, dandole un bacio sulla guancia.

<<Ciao amore.>>

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