Capitolo 19

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<<Cazzo!>> urlo così forte che molto probabilmente mi hanno sentito in tutto l'isolato. Ho il cuore in gola per lo spavento appena preso.

Non mi sarei mai aspettata una cosa simile da lui, o forse si visto il soggetto.

<<Ma sei impazzito?>> continuo con lo stesso tono di voce riconoscendolo.

Appena accendo la luce, vedo Trey seduto sopra l'isola della mia cucina che continua a fumare indisturbato, come se fosse tutto nella norma, come se questa fosse casa sua dove può andare e venire come e quando vuole.

<<Come hai fatto ad entrare?>> chiedo sconvolta e lui senza rispondere tira fuori dalla tasca anteriore dei jeans una forcina per capelli.

Sono senza parole, man mano che passano le settimane scopro sempre qualcosa in più su di lui. Prima che fa corse illegali di auto e ora che è uno scassinatore di serrature, molto bene, devo sapere altro? Sicuramente si.

Ok credo che per affrontare qualsiasi tipo di discorso io abbia bisogno di un goccio di vino che offro anche al mio indesiderato ospite altrimenti non ce la posso fare, perché sono sicura ce ne sia uno importante dato che lui è qui e visto anche il modo in cui si è intrufolato in casa mia. Però spero per lui che almeno sia una cosa davvero seria altrimenti lo potrei soffocare con uno dei cuscini che ci sono sul divano dietro di me.

<<L'hai persa l'altra sera in macchina.>> dice mentre si avvicina al lavandino per spegnere la sigaretta sotto la fontana, per poi prendere anche lui il suo calice.

Ecco che inizia ad ignorare le mie domande come sempre.

Comunque non mi ricordo di aver messo delle forcine sui capelli penso confusa, forse l'avevo nella tasca dei miei shorts come al mio solito e mi sarà caduta, boh va beh.

<<Non ci posso credere, cosa ci fai qui e al buio per di più?>> ritorno al discorso di prima che in questo momento è molto più importante.

Praticamente sto parlando solo io. Lui continua a bere senza rispondere e soprattutto senza perdermi di vista, l'unica cosa che fa è mettersi appoggiato al mobile in quella posizione che ormai conosco e cioè con le braccia incrociate dove in una mano tiene il suo calice quasi vuoto e con le gambe anch'esse incrociate.

In quell'istante credo, anzi sicuramente mi stia parlando di qualcosa ma non lo sto ascoltando minimamente perché la mia totale attenzione va a finire sui muscoli delle braccia ricoperte di tatuaggi e dell'addome completamente contratto tanto da far tirare il tessuto della sua canottiera bianca. Allora non mi sbagliavo all'inizio quando immaginavo che anche sul resto del corpo almeno quello superiore fosse ricoperto di inchiostro nero.

No ma dico può risultare più sexy di così?!

<<Rispondi alla mia domanda.>> ha lo sguardo impassibile.

<<Non era un appuntamento e poi chi ti ha detto che sono uscita con qualcuno?>> scuoto la testa confusa andando prima ad appoggiare il mio calice sul mobile della cucina dopo averne bevuto un sorso per poi avviarmi ad aprire la finestra per togliere quest'odore nauseabondo che mi sta facendo venire la nausea.

<<E il cazzone lo sapeva o si è fatto castelli in aria?>> chiede in tono derisorio ma con una punta di irritazione mentre gli spunta un sorrisetto beffardo sulle labbra e con un sopracciglio alzato.

<<Piantala! Non c'era bisogno di dirglielo, non ho fatto nulla per fargli capire il contrario e poi lo posso considerare un amico.>> gli rispondo esasperata.

Nonostante la bellissima e spensierata giornata, sono stanca morta ed invece di farmi una doccia e andare a letto, devo stare qui a discutere con lui per una cosa che non ha senso, una cosa che a dir la verità a lui non dovrebbe minimamente importare.

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