Toby adesso era seduto a terra, con la testa piegata verso il basso a fissare le foglie secche appoggiate malinconicamente sul terreno umido. Il suo torace si muoveva ritmicamente ed i tic alla testa erano diventati più ravvicinati ed evidenti, forse a causa dello stress. Indossava ancora i vestiti che l'ospedale forniva ai suoi pazienti, uguali per tutti quanti: una maglietta bianca grande almeno due taglie in più ed un paio di pantaloni anch'essi bianchi, adesso macchiati di terra.
Il ragazzo sfiorava le foglie secche con la punta delle dita, era passato così tanto tempo dall'ultima volta che ne aveva vista una, che gli sembravano qualcosa di straordinario.
Soltanto adesso Natya, osservandolo meglio, si accorse che era scalzo.
Si mise a sedere accanto a lui, anche se con un punto di esitazione, mentre ancora annaspava e riprendeva fiato. Fu inevitabile per lei chiedersi che cosa avrebbero potuto fare adesso: la polizia avrebbe di certo rivoltato la città intera per trovare Toby, dal momento che era ritenuto un individo pericoloso, e lei era stata complice della sua fuga. Avrebbero dato la caccia ad entrambi.
Tuttavia, tutti i pensieri che invadevano la sua testa scomparvero all'improvviso quando voltò la testa verso di lui. Il ragazzo teneva lo sguardo basso, ed il suo corpo tremava lievemente.
Sembrava così indifeso, adesso.
Natya allargò i lati della la bocca in un lieve sorriso. Non poteva che intenerirsi di fronte a lui.
-Stai bene?- domandò continuando a sorridere.
Toby non si mosse, e neanche le rispose. Se ne stava lì immobile, come fosse intrappolato in una realtà parallela e non potesse sentirla.
-Toby..- continuò Natya, adesso con aria preoccupata. Non sapeva come comportarsi con lui, non aveva idea di quello che avrebbe dovuto dirgli per tranquillizzarlo; nemmeno aveva la sicurezza di essere realmente al sicuro, a stargli così vicina.
Non poteva ignorare che fino a pochi giorni prima, dopotutto, indossava la camicia di forza.
-Dobbiamo nasconderci da qualche parte per ora. Va bene?- chiese sorridendo.
Ancora niente. Toby non disse nulla.
-Dai, dobbiamo trovare un riparo- concluse infine la ragazza, tirando lievemente a sé la maglietta bianca di Toby, per incitarlo a muoversi. Il ragazzo si alzò in piedi molto lentamente e con evidente fatica, ed annuì lievemente con il capo.
Tra i possenti alberi del bosco bisbigliava un vento leggero, che ne faceva danzare allegramente le fronde. Natya afferrò la mano di Toby e riprese a camminare, assicurandosi che lui avesse ancora la forza necessaria per farlo. Sapeva bene che quel ragazzo era probabilmente molto debole e di certo stordito dai farmaci, così si disse che non avrebbe potuto costringerlo a proseguire ancora a lungo.
Cercò un riparo nelle vicinanze, e per fortuna dovette camminare solo pochi minuti prima di trovarlo: una piccola grotta si addentrava in una parete rocciosa. Vi entrò per prima con un pò di timore, sperando che non vi si nascondesse qualche animale selvatico pronto a saltarle addosso, e scoprì che era profonda al massimo qualche metro. Giusto lo spazio necessario a celare la loro presenza.
Aiutò Toby ad entrare e sedersi lì dentro, e sorridendo gli disse: gTorno subito. Non muoverti, okay?-.
Uscì liberando i propri capelli dal ramo nel quale erano rimasti impigliati, e si guardò intorno alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto utilizzare per nascondere l'ingresso della piccola grotta. Optò per delle sterpaglie fogliose cresciute lì vicino; strappò con facilità una serie di grossi rami e tornò ad infilarsi nel buco, appoggiandoli all'esterno in modo che tappassero il piccolo ingresso della grotta.
All'interno le pareti di roccia erano piuttosto stette, ma c'era abbastanza spazio per tutti e due. Natya si mise comoda accanto a Toby facendo attenzione a non compiere movimenti bruschi che avrebbero potuto scatenare in lui qualche tipo di reazione, ed appoggiò la testa alla superficie dura dietro di sé. Poca luce filtrava tra le foglie verdi dei rami sull'uscita, dipingendo le pareti con strane forme bianche e scure.
Lì sarebbero stati al sicuro, almeno per quella notte.
Natya avrebbe avuto il tempo necessario a pensare lucidamente, e forse Toby avrebbe recuperato a sua volta lucidità man mano che l'effetto dei sedativi e del resto dei farmaci svaniva.
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Ticci Toby - P. 116
FanficWritten in 2015 ______ -Voglio che tu sia felice, voglio vederti sorridere; perché solo così tornerò ad essere felice anch'io-. Natya ha perso completamente la memoria a seguito di un trauma subito tre anni prima, ma un giorno nella sua mente inizi...