Nel primo pomeriggio, Natya si stese sul materasso con la testa invasa da mille pensieri e preoccupazioni. Toby era uscito dicendo che aveva bisogno di prendere una boccata d'aria, ma lei era convinta che uscire in pieno giorno non era proprio una buona idea; qualcuno avrebbe potuto riconoscerlo, o magari avrebbe potuto incontrare una pattuglia, mille cose sarebbero potute andare storte.
Affondò la testa nel cuscino e fissò il soffitto pieno di macchie d'umidità. Si disse che avrebbe aspettato il suo ritorno, e che nonostante tutto Toby sicuramente avrebbe saputo badare a sé stesso; non doveva essere così apprensiva nei suoi confronti.
La ragazza era stanca, la notte passata in bianco le aveva prosciugato le forze; fu per questo che poco dopo le sue palpebre iniziarono a farsi davvero pesanti. Lottò diversi minuti in dormiveglia, ma poi alla fine cadde nel sonno.
L'aria che entrava dalle fineste rotte era piacevolmente fresca, ed un dolce silenzio regnava nella stanza, rotto solo dal respiro lento e regolare della ragazza. Un uccellino cantava sul tetto......
Toby aveva recuperato la sua felpa verdastra, che custodiva come un piccolo tesiro in un mobile scassato accanto al tavolo su cui teneva le accette; se l'era infilata in fretta ed era uscito, calando il cappuccio sulla testa per nascondere meglio la sua identità.
Era la stessa felpa che aveva indossato la notte in cui sterminò la sua famiglia; pensandoci adesso gli salì un brivido lungo la schiena.
Si incamminò a testa bassa lungo il marciapiede, mentre respirava a pieni polmoni l'aria calduccia del primo pomeriggio. L'estate era ormai alle porte, e lo si poteva sentire perfino dall'odore, e non solo dal calore.
Passò davanti al piccolo supermercato della zona. Quando era piccolo sua madre lo portava sempre con lei se doveva fare la spesa in quel posto, e lui era ogni volta entusiasta di seguirla, e camminare tra quegli scaffali pieni di roba alla ricerca dei dolcetti. Si fermò poco distante dall'ingresso; una donna stava sistemano una gran quantità di borse piene nel bagagliaio di una grossa auto, una di quelle costose. Era una donna giovane, ben vestita e dall'aspetto curato; un bambino piccolo era seduto all'interno della macchina.
Toby ma osservò attentamente con gli occhi ridotti a due fessure; se ne stava immobile, come un predatore in attesa del momento giusto per scattare.
-Tranquillo tesorino, la mamma è qui- disse la donna, udendo le urla del piccolo; poggiò a terra le borse che stava caricando nel bagagliaio e lo raggiunse, per consolarne il pianto.
Toby non perse tempo; si avvicinò cautamente al retro dell'auto con il volto coperto dal cappuccio, e con un movimento lento ma sicuro afferrò due borse con la mano destra, poi si voltò e continuò a camminare lentamente, per non destare sospetti.
La donna, infatti, non si accorse di nulla. Solo alcuni minuti dopo, quando ebbe riposto il piccolo, si rese conto della mancanza di almeno metà della spesa appena fatta, e si guardò intorno atterrita. - Ma cosa..?-.
Il ragazzo girò l'angolo ed aumentò il passo, in direzione del rifugio. Era stato fin troppo facile, un'occasione come quella non capita poi molto spesso.
Camminò rapidamente lungo le strade più piccole e meno trafficate, fino a raggiungere finalmente la casa abbandonata ove si rifugiava. Entrò richiudendo la porta scardinata dietro di sé, e poggiò le borse sul tavolo
Si guardò poi intorno in cerca di Natya, e la trovò ancora addormentata sul materasso, distesa su un fianco.
Sorrise.
Era bello che lei fosse lì; in qualche modo la sua presenza dava un senso al suo essere ancora vivo nonostante tutto ciò che era accaduto.
Restò fermo a guardarla a lungo, poi si accucciò a terra accanto a lei e si distese, facendo molta attenzione a non svegliarla. Si abbandonò con la testa appoggiata sul cuscino morbido.
Era così vicino a Natya da poter sentire il suo respiro sul collo.
Sorrise mentre chiudeva lentamente gli occhi.
Non c'era posto al mondo in cui potesse stare meglio di adesso.
Ovunque si trovasse, se Natya era al suo fianco, allora per eqivaleva a trovarsi a casa.
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Ticci Toby - P. 116
FanficWritten in 2015 ______ -Voglio che tu sia felice, voglio vederti sorridere; perché solo così tornerò ad essere felice anch'io-. Natya ha perso completamente la memoria a seguito di un trauma subito tre anni prima, ma un giorno nella sua mente inizi...