Tu chi sei?

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HAWKS's Pov

Erano trascorse due settimane da quando venni dimesso e da quando vidi t/n per la prima volta, dopo la battaglia, in coma.

Ogni giorno, ad ogni fine turno di pattuglia, passavo in ospedale per vederla, sperando di trovarla sveglia.

Ma ogni volta non c'erano novità, a quanto pare proprio come quel giorno.

Arrivai in ospedale, ancora non potevo volare perché le mie ali ci stavano mettendo più tempo del solito a ricrescere e per il momento erano troppo piccole per reggere il mio peso in aria.
Entrai salutando per poi dirigermi verso la stanza 288, ma mi bloccai stupito nel vedere lì fuori dalla camera di t/n, proprio Laxus.

"Ehi Laxus"
Lo salutai avvicinandomi al biondo

"Ciao Hawks, sono venuto per sapere se ci fossero novità..."
Ricambiò il saluto, dandomi spiegazioni del perché fosse lì.

Era esausto anche lui, dopotutto per quell'eroe t/n era davvero come una sorella.

Una volta mentre ci trovavamo proprio qui fuori dalla camera, mi raccontò del loro passato, di come si erano conosciuti.
Mi raccontò di come vide per la prima volta quella bambina timida, impaura da tutto ciò che la circondava, mentre si nascondeva dietro le gambe degli agenti che l'avevano presa sotto la loro custodia.
Mi spiegò che t/n era rimasta orfana, come lui e che le unità speciali la presero per addestrarla a diventare l'eroe che è adesso.
A volte capitò che si lasciasse sfuggire qualche aneddoto di quando ancora erano bambini, raccontandomi di t/n che si cacciava sempre nei guai, a quanto pare era una frignona pasticciona, che finiva sempre in punizione.
Un'immagine così lontana dalla donna seria e composta che era oggi.

Sorrisi ripensando a quei momenti di confidenze con lui...

"Tranquillo Laxus, ti hanno detto qualcosa di nuovo?"
Gli chiesi comprensivo, restando in piedi davanti a lui

Lo vidi cacciare fuori un profondo respiro
"Per il momento no, risulta ancora in coma..."

Serrai la mascella, quella situazione mi stava opprimendo di giorno in giorno.
T/n mi mancava come l'aria, volevo stringerla a me e sentire nuovamente il profumo della sua pelle.

"Capisco..."
Risposi flebile

Restammo così in silenzio per qualche secondo, fino a quando un medico, uscendo dalla camera di t/n, venne da noi

"Signor Hawks, Signor Laxus..."
Attirò la nostra attenzione

"La signorina Athena si è svegliata."
Annunciò

Elaborai per un'istante quelle parole

*Si è svegliata... Ha detto che t/n si è svegliata...*
La mia mente ripeteva quelle parole in loop, finché non mi ridestai per entrare spedito nella stanza

"Aspetti signor Hawks! Prima devo avvertirla.."
Il suo tono cambiò

"Mh? Avvertirmi di cosa?"
Chiesi dubbioso e in ansia, non volevo perdere altro tempo. Io volevo solo riabbracciare t/n

"Non faccia mosse avventate, per ora non è più come la ricordava..."
Lasciò quella frase in sospeso, mettendomi un macigno sul cuore.

Che voleva dire con quelle parole?

Rimasi bloccato con la mano sulla maniglia della porta, stavo tentennando
Dopo svariati giorni passati a fare avanti e indietro per l'ospedale, sperando di vederla sveglia, cosa stavo facendo?
Mi facevo prendere dalle incertezze.

• _Imparando ad amare_• ~Hawks x Reader ~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora