You & me

Capitolo 1 "Addio New York"

< Emily !> sento urlare dal piano di sotto del mio appartamento qui a New York , nel quale mi sono trasferita dopo che quel pazzo, che, mi aveva stuprata più e più volte, costretta a fargli dei lavoretti e costretta quindi a sottomettermi a lui ,mi aveva cacciato di casa poiché per colpa sua avevo iniziato a drogarmi, e quindi per lui ero diventata una tossica di merda. Beh il fatto che mi avesse chiamato tossica mi aveva fatto stare male per giorni , perché mi resi conto di quanto aveva ragione ma il fatto che mi avesse cacciato di casa mi aveva reso la persona più felice del mondo, così riuscì anche a superare la mia dipendenza per la droga, però per questo devo anche ringraziare la mia migliore amica , che in questo momento sta urlando come una pazza perché sono ancora nel letto.
Come ha fatto ad entrare nel mio appartamento?
Bella domanda. La stronza aveva fatto una copia delle mie chiavi per quando voleva venire a fare le sue porcate con dei ragazzi.

< Che vuoi ! > le risposi.

< Davvero Emily! Vuoi sapere cosa voglio? > mi disse con tono incazzato.

< Si > risposi

< Voglio che alzi quel culo perfetto che ti ritrovi da quel cazzo di letto, prima che salga sopra e te lo rovini > si la gentilezza non era il suo forte, ma anche io non scherzavo.

< Ok. Scendo > risposi semplicemente

Bene era arrivato il momento di prepararmi per andare in aeroporto e prendere il nostro aereo per Los Angeles. Perché stavamo andando a Los Angeles ?
Perché io sono una vigliacca che scappa dal passato non volevo che venisse anche Mia e farle stravolgere la vita per me, ma quando glielo dissi lei impazzì e disse che non mi avrebbe lasciata per nulla al mondo, quindi beh eccoci ad andare solo perché io volevo cambiare aria.

Prima che io perda altro tempo, andai a controllare che ci fosse tutto nella mia gigante valigia, poi decisi di andarmi a fare una doccia ed infine scelsi l'outfit.

Indossai un jeans largo stretto in vita dal lavaggio chiaro, all'interno misi un body nero che mi lasciava tutte le spalle scoperte e ai piedi misi le dunk bianche e nere e per finire ci abbinai una borsa nera, i capelli li lasciai lisci e sciolti e invece per quanto riguarda il make up decisi di mettere solo un po' di mascara, una linea di eye-liner che mi forniva del cosiddetto sguardo da cerbiatta mentre sulle labbra applicai una tinta nude.

<Eccomi, sono pronta> esclami mentre scendevo le scale.
<Finalmente, per un momento ho temuto il peggio> replico mia
< Cioè>
< Che non ti svegliassi più e non andavamo più a Los Angeles>
< ok ora andiamo prima che davvero perdiamo l'aereo>

Mentre eravamo in taxi per raggiungere l'aeroporto vidi un negozio che vendeva moto, mi erano sempre piaciute fin da piccola e sapevo portarle anche molto bene, per questo mi scoccia dirlo ma devo ringraziare sempre quello stronzo il cui nome è Jason , nome di merda vero, un nome di merda per una persona di merda.