10

1.2K 34 2
                                    

La casa era silenziosa dal giorno prima. Nessuno era dell'umore di socializzare o di ridere.

Il corpo di Demetri era appena riconoscibile quando Jane smise di torturarlo. La parte superiore e inferiore del suo corpo erano per miracolo attaccate tra di loro. Il suo viso era per la maggior parte ancora nell'erba della foresta e Emmett aveva fatto fatica a trasportare il suo corpo in casa senza rischiare di perdere qualche arto strada facendo. Demetri era attualmente sdraiato a letto, in fin di vita.

Jane ebbe il controllo sufficiente per fermarsi prima che il suo amico diventasse una montagnetta di frantumi. Era così arrabbiata che fosse sopravvissuto ai cinque minuti, così arrabbiata di aver perso la scommessa che perse il controllo di se stessa. Per farla tornare a un stato di quiete servì il massimo impegno di Jasper e del suo dono.

Caius non era furioso, di più. Continuava a urlarle dietro di aver quasi ucciso il miglior segugio dei Volturi, e esclamò che si sarebbe occupato anche di lui una volta ripreso totalmente. Tuttavia, ci stava mettendo molto a guarire. Era tornato quasi normale soltanto il volto che era scheggiato un po' in giro, ma il resto del corpo era rimasto come il giorno prima. Il potere di Jane lo aveva divorato, letteralmente. La parte difficile fu spiegare a Isabel perché non poteva vederlo.

"Demetri è malato, amore mio." Edward cercò di spiegarle. "Ha bisogno di dormire e riposare molto."

"Ma io voglio Dodo." Pianse la figlia seduta su di lui.

Non era in grado di dirle di no.

Così Bella la portò a fare visita a Demetri, pensò che avrebbe fatto bene a entrambi. Aprì lentamente la porta della sua stanza e entrò con la figlia dietro. Se non fosse stata una vampira e se non sapesse dell'accaduto, pensarebbe che sia un umano su letto di morte. Isabel strisciò sul materasso e si andò a sedere acconto a lui. Continuava a fissare le crepe che gli cospargevano il collo e tutto il corpo. Con le piccole dita, tracciò la crepa lungo la sua tempia, lunga fino al mento e notò che il corpo del biondo era più freddo del solito. Fortunatamente era ancora troppo giovane per fare domande su certi argomenti.

"Cosa successo mamma?" Sussuró pensando che se avesse parlato a voce alta si sarebbe svegliato. La madre la guardò sorridendo all'inizio, sentendo tutti gli errori della semplice frase pronunciata. Quando si riprese le rispose il più dolcemente possibile.

"Dodo si è fatto male." Disse accovacciandosi vicino a lei, che stava dalla parte esterna del letto.
"Ha litigato con una persona."

"Perché?" Domandò curiosamente triste.

"Perché è quello che fanno le persone quando sono arrabbiate tesoro." Le rispose mettendole dietro l'orecchio una ciocca ribelle.

"Mi dispiace."

"Anche a me dispiace amore, ma dobbiamo solo aspettare. Io ora devo andare a preparati la colazione. Resta con Demetri ancora un po' e quando avrò finito ti verrò a prendere. Va bene? Vuoi le uova e pancetta o i cereali?" Le chiese posandole un ultimo bacio in fronte per poi alzarsi.

"Uova per favore." Mormorò alla madre che annuendo uscì pronta a cucinare. Guardò a lungo il corpo accanto a lei, davvero dispiaciuta che il suo amico si fosse fatto male. Isabel strisciò sopra di lui e seguì nuovamente con le dita la forma delle crepe. Si stancò di aspettare di un possibile risveglio e che la colazione fosse pronta, così si rannicchiò sotto le sue braccia e aspettó per dieci minuti.

All'improvviso la porta si aprì, rivelando Jane che appena vide l'umana pensò di tornare in camera sua, ma decise che se ne sarebbe dovuta andare la bambina.

"È tempo di andare." Disse seccamente indicando la porta. "Andiamo, Demetri ha bisogno di riposo."

"Mami verrà a chiamarmi quando sarà pronto." Le rispose non volendo scogliere l'abbraccio con il biondo.

a piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora