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Isabel POV
La passeggiata verso casa di Cory fu allegra e spensierata mentre camminavamo più o meno tutti vicini, come se io li conoscessi da anni. Jamie nel tragitto si rivelò una vera comica e si fermò ogni due per tre ad abbracciare degli alberi, facendo bloccare tutti. Kit stava sul suo skate, con le mani sulle spalle di Mikey che la trainava in avanti. Cory invece era l'addetto alla musica e trasmise molti autori indie rock americani.

"Scommetto che Jezebel e la sua mandria di viziati non fanno questo tutti i venerdì." Jamie rise istericamente attaccata ad un pino.

"Davvero lo fate tutti i venerdì?!" Chiesi spiazzata.

"Totalmente." Mikey mi rispose divertito. "Il nostro posto preferito dove riunirci, ovviamente, è casa di Cory, dal momento che la madre esce tardi da lavoro e abbiamo tutta cosa per noi."

"Tranne oggi." Aggiunse il diretto interessato. "Oggi è a casa."

"Cosa fanno i tuoi genitori?" Domandai per avviare una conversazione.

"Uh, mamma possiede una caffetteria nelle vicinanze. A volte ci incontriamo là, con servizio gratuito. Mio padre invece ci ha abbandonati quando sono nato per inseguire i suoi sogni, ovvero fare il chitarrista per un band country, e per quel che so ci è riuscito. È da lui che ho preso la passione per la musica."

"Scusa per la domanda. Non ne avevo idea." Mi scusai all'istante.

"Non ti preoccupare. Comunque non mi importa più di lui, me ne sono fatto una ragione." Mi tranquillizzò.

Sentii il bisogno di dire loro che ero stata adottata e che non sapevo nemmeno chi fossero i miei genitori naturali, ma alla fine decisi di non farlo. Non mi interessava di non essere figlia biologica dei miei genitori, mi andava bene così. Mi piaceva la mia vita. Se lo avessi detto, si sarebbero dispiaciuti ed era l'ultima cosa che volevo, sarei sembrata infelice della mia famiglia.

"E i vostri genitori invece?" Chiesi agli altri.

"Mia madre è una pittrice." Mi informò Kit. "Dipinge i dipinti più strani, da donne nude, a tre linee messe a caso o quelli che non riesco nemmeno a capire cosa siano. Mio padre è un professore di storia dell'arte a Cambridge. Sì, loro sono fatti della stessa pasta."

"Dovresti vedere casa sua. Sembra una galleria d'arte moderna. Io sinceramente preferisco stare a casa sua." Cory mi disse sorridendo.

Annuii e osservai i due fratelli che erano poco più avanti di noi, ma che camminavano all'indietro per seguire il discorso. "I vostri?"

"Papà è nelle forze dell'ordine" Mikey disse. "Attualmente è il capo della polizia della città. Mamma è la maestra dell'asilo locale. Nella media, lo so. Allora i tuoi?"

Sorrisi pensando a quanto fossi fiera dei miei genitori. Avevano iniziato a lavorare da un po', giusto per farmi rispondere a quel tipo di domande e per tenersi occupati.
"Mio papà lavora insieme ai miei zii ed è venditore di auto di lusso per le concessionarie di Londra, è appassionato di motori come tutta la mia famiglia. Mia madre invece fa l'arredatrice di interni e lo fa insieme alle mie zie e mia nonna. Invece mio nonno è un dottore."

"Non vedo l'ora di vedere la tua di casa allora." Cory rimase impressionato.

Le mie viscere si gelarono all'istante. Se si alternavano per vedersi a casa di ognuno, prima o poi sarebbe toccato a me ospitarli. Vivevo in una casa piena di vampiri per l'amor di Dio. Era vero che sopportavano me da quando ero con loro, ma cosa sarebbe successo se più di quattro umani li avessero spinti oltre il limite? Sarebbe stato un rischio. Non potevo dire nemmeno un secco 'no' perché sarei sembrata scortese e egoista.

Dannazione, Isabel pensa!

Non ebbi tempo di escogitare una scusa che ci trovammo a destinazione. Eravamo davanti a una casa di normali dimensioni con un giardinetto e un grande albero. Sembrava decisamente accogliente e dall'aria casalinga, avevo quasi voglia di togliermi le scarpe e iniziare a corre mentre urlavo "sono a casa!" L'interno era come me lo aspettavo. Accogliente. Mi accolse un'atmosfera normale, disordinata e familiare, insieme all'aroma appetitoso dei biscotti che fluttuava tra le mura. Una donna mediamente magra e sulla quarantina, uscì dalla cucina per salutarci e notai subito la somiglianza con Cory.

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