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"Isabeeeel." Una voce irruppe nel mio sogno. "Devi svegliarti. Ti devi preparare per il ballo."

Borbottai qualcosa di incomprensibile e tirai il mio cuscino morbido sopra la mia testa, sperando di bloccare chiunque stesse cercando di disturbare il mio fantastico sogno. Poi, di scatto, sentii le mie coperte scomparire e la pelle d'oca lungo tutte le gambe, causa del freddo improvviso.

"Isabel Cullen, se devo dirti un'altra volta di alzarti e prepararti, giuro sulle mie zanne che permetterò al Alice di costringerti ad alzarti!"

Questa affermazione mi fece sedere dritta con gli occhi fuori dalle orbite. "Sono in piedi! Non far entrare zia Alice qui, per favore!"

La bionda sorrise soddisfatta e mi mise in grembo un vassoio. Toast alla francese, yogurt e spremuta d'arancia. Wow, il ballo di fine anno dovrebbe svolgersi tutti i giorni. Mentre assaggiai il tutto, Zia Rose prese dalla cabina armadio il vestito e le scarpe, per poi preparare il bagno.

"Va bene, entra." Ordinò. "Puoi finire di bere la tua spremuta in vasca. Vado a vedere se tua madre ha bisogno di aiuto di sotto. Tu preparati."

Gemetti abbastanza forte in modo che sentisse anche fuori dalla mia stanza, ma non esitai due secondi a fare quello che mi aveva ordinato. Tutti sapevano come la zia diventava quando le cose non andavano come voleva, e il fatto che io non mi preparassi in tempo avrebbe sicuramente risvegliato quel lato oscuro e spaventoso di lei.

Anche se era ancora presto, una ragazza aveva bisogno di sei ore minimo per prepararsi, questo secondo zia Alice. Così decisi di fare tutto. Mi lavai i capelli e addirittura gli feci pure una maschera che mi aveva comprato Nessie, indossai una maschera idratante per la faccia e mi rasai le gambe. Mi avanzarono anche quindici minuti per rimanere immersa nell'acqua bollente senza dover fare niente.

Quando finalmente mi decisi che era l'ora di alzarsi, mi legai i capelli bagnati in una crocchia disordinata e mi legai l'asciugamano bianco intorno al corpo, ma per sicurezza lo ressi con una mano. Uscendo dalla porta del bagno, mi lamentai perché delle gocce d'acqua mi finirono nell'occhio e andai a sbattere contro qualcosa che un'ora prima sicuramente non era presente nella mia stanza. Il mio cuore perse diversi battiti quando vidi Demetri che mi fissava con gli occhi spalancati, mentre indossavo solo un asciugamano. Si voltò quasi immediatamente nel rispetto della mia privacy, invece io non riuscii a tenere sotto controllo il mio battito cardiaco.

"Uh, quindi... ho notato che sei leggermente nuda." Disse imbarazzato. "Pensavo mi avessi sentito entrare."

"Scusa, ma ero distretta a pensare al ballo. Ti serviva qualcosa?"

"Ah sì, sicuramente, affermativo." Balbettò frugando nella tasca. Lo guardai estrarre una familiare scatolina blu. Me la porse, con sempre la schiena rispettosamente voltata, ovviamente.

"Potresti non ricordartelo, ma ti regalai questa collana un Natale quando eri abbastanza piccola. Bella pensò che a quell'età non saresti stata in grado di apprezzarla, così l'ho tenuta al sicuro fino a quando non saresti stata abbastanza grande. Credo che ormai tu sia pronta."

Presi con cura la scatola e aprii il coperchio, rivelando una collana molto sottile con un cuore rosso che penzolava in fondo. Vi era incisa la parola "aliquando" con una calligrafia piccolissima, ordinata e delicata. Prima che potessi chiederne il significato, Demetri era già uscito dalla camera, borbottando delle scuse per non aver fatto più rumore per farsi notare quando entró nella stanza.

Una zia Alice elettrizzata entrò in camera ordinandomi di iniziare a vestirmi. Infilai il vestito che la nonna cucì lei stessa, non avendo trovato un vestito che assomigliasse un minimo al mio bozzetto. Misi i tacchi vertiginosi ai piedi, e infine allacciai la collana.

a piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora