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POV Isabel

Controllai la mia lista di cose da mettere in valigia un'ultima volta solo per assicurarmi di aver preso tutto. Al piano di sotto tutti erano pronti a salutarmi prima che partissi con i miei amici per la nostra piccola vacanza. Tutti tranne Demetri e i Volturi.

I Volturi ripartirono pochi giorni dopo aver ricevuto il mio diploma per tornare a Volterra. Qualcuno doveva governare il mondo dei vampiri e fare in modo che nessuna legge venisse infranta. Demetri invece, era seduto sul mio letto da quando avevo iniziato a preparare le valigie quella mattina. Provai ad ignorare i suoi sguardi supplichevoli, anche se fu davvero difficile. La sera prima parlammo del perché dovevo assolutamente partire. Uno, per uscire un'ultima volta con i miei amici, due, quando saremmo stati al college l'uscire sarebbe stato impossibili, tre, una volta da vampiro, le vacanze sulle spiagge assolate durante il giorno erano proibite.

"Allora posso venire con te." Provò a convincermi. "Per favore, amore, non credo di poter rimanere sano di mente senza di te."

Sospirai. "Anche se volessi che tu venissi, cosa che faccio davvero, non puoi. Staremo fuori la maggior parte del tempo, il sole splenderà. Non puoi uscire così tranquillamente senza considerare di non esporti agli umani. Inoltre, non credo che avrò abbastanza scuse per giustificare ai ragazzi le tue continue fughe per cacciare, o perché rimani chiuso dentro la tenda nei giorni di sole. Per favore, cerca di capire."

Chiusi l'ultima zip della valigia e infilai nella tasca dei jeans il telefono. Demetri continuò a fissarmi senza dire una parola.

"Sai, me lo renderai molto difficile godermelo."

Ancora nessuna parola. Era il suo modo di ottenere quello che voleva, in diciotto anni capii qualche suo comportamento. Aveva molti modi infantili.

Strisciai su di lui a quattro zampe e mi misi a cavalcioni sulle sue gambe, lasciando che le mie braccia cadessero sul suo petto. Lentamente, lo baciai dalla mascella fino al collo, sentendolo teso sotto di me. Prima che me ne rendessi conto, le sue mani finirono sulla mia vita e le sue labbra sulle mie. Il bacio fu lento e affamato, come se fosse l'ultimo. Iniziò a sbottonare i primi tre bottoni della mia camicia prima che mi tirassi indietro.

"Non credo sia un'ottima idea. Papà sicuramente ci sentirà e tu sarai un vampiro morto. Inoltre, se lo facciamo ora, non me ne andrò mai."

"Quello è il piano." Sorrise tristemente.

"Demetri, io-"

"No Isa." Parlò dolcemente. "Non devi spiegare. Sono egoista nel volerti tenere lontano dai tuoi amici se alla fine sono destinato a passare l'eternità con te. Ti prego di perdonarmi per essere stato così testardo."

Sorrisi e gli premetti un bacio veloce. "Ancora, non rendi più facile andarmene."

Mi aiutò ad alzarmi e afferrò le mie borse prima di scendere le scale. Tutta la mia famiglia era in salone ad aspettare per salutarmi. La mamma sembrava pronta a piangere, se fosse stato possibile. Salutai tutti uno a uno. Zia Alice mi consegnò l'album del ricordi prima di abbracciarmi.

"Ci sono ancora abbastanza pagine vuote." Spiegò con entusiasmo. "Voglio vedere una foto di ogni posto in cui andrai, ogni città, ogni luogo. Sono ricordi importanti, ricordatelo!"

"Lo farò." La rassicurai.

Alla fine, superati i tristi ed emozionanti addii, Demetri si offrì di accompagnarmi all'aeroporto. Il viaggio fino a lì fu tranquillo, ma non avevamo comunque bisogno di parlare. Jamie e Kit non fecero altro che chiamarmi per sapere tra quanto sarei arrivata e se avessi informazioni su Cory. Apparentemente era di moda fare tardi. Fortunatamente li trovai tutti e quattro in attesa fuori dall'aeroporto quando arrivammo. Demetri mi aiutò ancora una volta con i bagagli, essendo un gentiluomo anche se triste.

"Sei arrivata finalmente!" Esultò Mikey vedendoci avanzare verso il piccolo gruppetto.

Li salutai tutti con dei rapidi abbracci prima di rivolgermi all'uomo che mi rendeva estremamente difficile andarmene. Lentamente gli avvolsi le braccia intorno alla vita e appoggiai la testa sulla sua spalla. Le mani di Demetri mi percorsero la schiena e le spalle, ingabbiandomi la testa e bloccandomi la visuale sul posto affollato. Sapeva che mi piacevano quei tipi di abbracci. Prima che potessi allontanarmi, però, mi prese con le mani le guance e fece incontrare le nostre labbra. I flashback del ballo di fine anno mi riempirono la mente e mi sciolsi nel bacio. Per quel momento perfetto, tutti i rumori si arrestarono, tutti i miei pensieri ruotarono intorno a lui e tutto il mio corpo desiderava ardentemente le sue mani e la sua bocca.

Si tirò indietro e appoggiò la fronte sulla mia.
"Se hai bisogno di qualcosa, se qualcosa non va bene, chiamami. Ti troverò."

Sorrisi. "E se volessi solamente scriverti?"

"Non sarei contrario, quindi fallo se vuoi. Comunque starò sveglio notte e giorno ad aspettare un tuo messaggio."

"Come se fosse una tua scelta stare sveglio sempre. Però grazie."

Girando la testa verso i miei amici mi resi conto che stavano aspettando che finissimo per proseguire, così mi preparai all'ultimo saluto.
"Dì a mamma e papà che chiamerò tutte le sere. E dì a zia Alice che avrò tante foto nuove per l'album.
E quanto a te, è troppo presto per dirti che ti amo?"

Gli occhi rossi di Demetri diventarono più scuri di una cinquantina di sfumature mentre si chinò verso il mio orecchio e sussurró le parole che non vedevo l'ora di sentire. "Ti amo anche io, Isabel. Tieni, porta questa con te." Mi mise tra le mani il suo stemma dei Volturi e le chiuse con le sue.
"Per ogni evenienza."

Le lacrime mi stavano colmando gli occhi e premetti un rapido bacio sulle sue labbra prima di salutarlo un'ultima volta e infilare la collana nella tasca della giacca. Se dovevo piangere, avrei pianto sull'aereo. Altrimenti non sarei riuscita a lasciarlo. Quando raggiunsi i miei amici, stavano tutti sorridendo e avevano stampata in viso una faccia scioccata.

"Hai rotto con Caiden tre mesi fa e già ti sbaciucchi con un altro ragazzo?!" Chiese Jamie. "Sei veloce ragazza. Aspetta, ma non è di famiglia?"

"No, Demetri è solo un amico di famiglia. Siamo sempre stati inseparabili, era solo questione di tempo prima che uno dei due facesse la prima mossa."

"È decisamente più bello di Caiden." Kit scherzò.

"Si lo è." Sospirai sognante.

La mamma di Cory ci preparò alcune prelibatezze da mangiare mentre dovevamo aspettare di salire sul nostro aereo. Dopo i vari controlli e cose varie, salimmo sull'aereo giusto, sì, avevamo anche sbagliato gate, ci sedemmo ai nostri posti. Quando toccai il sedile mi resi conto che quella era la mia prima volta su un aereo, beh, a parte quando ero una bambina. Quella non contava dato che non ero capace di comprendere di stare a diecimila piedi da terra. Mi sedetti tra il finestrino e una Kit molto eccitata. Jamie rimase incastrata tra suo fratello e Cory nella fila accanto alla nostra. Cory sembrava davvero teso e mi ricordai che aveva ancora una cotta per la mora e che sarebbe rimasto attaccato a lei per almeno otto ore. A proposito di otto ore...

Tirai fuori la macchina fotografica e scattai alcune foto a me e ai miei amici. Zia Alice voleva un album pieno di ricordi e io glielo avrei dato. Inoltre avevo bisogno di una distrazione per non pensare alla persona che avevo lasciato alle spalle. Presi nota mentalmente di chiamare Demetri appena l'aereo fosse atterrato. Fino ad allora, avrei scattato dei ricordi e magari schiacciato un pisolino.

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