Il Libro pt1

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Il suono del campanello lo risveglia dal sonno agitato in cui è ricaduto, facendolo sobbalzare e spalancare gli occhi d'improvviso.

Che ore sono?

Luigi si risveglia seduto scompostamente sul divano, con il campanello che suona una seconda volta.
Si stropiccia gli occhi per provare a ricomporsi, passando una mano attraverso il groviglio di capelli scuri.

Il cellulare segna le 19:35, decisamente più tardi di quello che si aspettava.

E' costretto ad alzarsi in tutta fretta, trascinando i piedi sul pavimento freddo e spoglio. Raggiunge l'ingresso ancora intontito, spalancando la porta senza neanche affacciarsi dallo spioncino.

Carola lo aspetta dall'altro lato, perfettamente composta nel suo lungo abito nero.
Alla vista del chitarrista mezzo addormentato, con la maglia sgualcita e il segno del cuscino contro la guancia, Carola è costretta a trattenere un sorriso spontaneo.

La tenerezza che prova per lui si fa largo dentro di lei, costringendola a nascondere le mani dietro la schiena per evitare di abbracciarlo istintivamente.

Luigi è ancora confuso per il risveglio improvviso, ma si accorge comunque del gesto della ballerina. <Hai freddo?> le chiede, inarcando un sopracciglio e facendo scorrere lo sguardo lungo le sue braccia in cerca di brividi di freddo.

Lei scuote velocemente la testa, sciogliendo le mani e azzardando un passo in avanti.

<Cosa ci fai ancora così Luigino? Abbiamo appuntamento per le otto, l'avevi dimenticato?>

Luigi si sposta rapidamente per permetterle di entrare in casa, sospirando.

<Giusto, la cena con Otto e Lara..>

Carola lo oltrepassa e si gira appena in tempo per cogliere la sua espressione infastidita. <Che c'è? Non sembri minimamente entusiasta>

Il chitarrista chiude la porta e vi si appoggia contro con la schiena, chiudendo gli occhi per qualche istante. Allunga una mano per afferrare quella della ballerina, tirandola istintivamente verso di sé.

Carola inciampa nelle scarpe troppo alte per lei, trascinata dalla mano di Luigi e dal calore accogliente che emana il suo corpo. Si scontrano in un abbraccio improvviso, che sa di casa e di quotidianità.
Luigi le afferra i fianchi con le mani e la porta un pò più vicino, lasciando che lei poggi la testa contro il proprio petto.

<Non mi piace l'idea di essere messo sotto esame Caro, non mi piace neanche un pò..>

Luigi aveva raccontato l'idea di Otto a Carola il giorno dopo l'esibizione della ballerina a Cervia. Le aveva anche parlato della cena a cui avrebbe dovuto prendere parte, pregandola di accompagnarlo e aiutarlo a superare l'imbarazzo delle domande di Lara.

Lei aveva accettato tranquillamente, sicura che avrebbero trovato un modo per rendere la serata piacevole. La presenza del chitarrista era sempre riuscita a tranquillizzarla e metterla di buon umore, e Carola era sicura che Luigi sarebbe riuscito ad impressionare anche questa presunta scrittrice.

Luigi non era così convinto.

Aveva cercato Lara su internet e comprato immediatamente il suo libro, che era riuscito a divorare in pochissimi giorni.
Doveva ammettere che quello che più di tutto l'aveva colpito del libro era stata proprio la caratterizzazione del personaggio principale, che sembrava incredibilmente reale e complesso.

Lui sarebbe davvero riuscito a fare altrettanto?
Non si sentiva minimamente allo stesso livello dell'ex protagonista, un giornalista fallito che aveva impiegato anni a ritrovare la propria strada e ritrovare il proprio amore perduto.

Luigi credeva di non avere molto da dare a Lara, non nella sua ridotta esperienza di appena 21 anni.

L'idea di raggiungerla a cena lo agitava, probabilmente più di quanto era riuscito ad ammettere a Carola e a se stesso. Aveva passato la notte precedente completamente sveglio, rileggendo l'ultimo capito del libro e il racconto biografico che descriveva la vita di Lara e la sua storia professionale.

Nel pomeriggio il sonno era arrivato irrimediabilmente, lasciandolo incapace di resistere. Si era addormentato convinto di svegliarsi in tempo per l'arrivo di Carola, ma la sveglia non era riuscita a colpirlo sufficientemente forte.

Si concede qualche minuto per bearsi dell'abbraccio della ragazza, accarezzando i suoi capelli morbidi ma pur sempre ribelli. La osserva mentre lo stringe a sua volta, con gli occhi chiusi e le labbra leggermente aperte.
Il desiderio di baciarla si risveglia dentro di lui, tanto da spingerlo a spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio e avvicinare la propria fronte alla sua.

Però qualcosa lo frena.

Si convince che quello non è il momento giusto, che Carola merita di meglio che un bacio dato di fretta e subito dopo essersi svegliato.

La allontana con delicatezza, schiarendosi la voce per riprendere il controllo.

Lei lo guarda con i suoi occhi marroni spalancati, con le mani che tornano ad intrecciarsi e nascondersi dietro la schiena. Si chiede ancora cosa significhi quel gesto, tanto improvviso quanto sconosciuto. Non l'aveva mai fatto prima..

<Se non ti sbrighi, Luigino, arriveremo tardi>

Carola lo spinge verso il salotto, ridendo della sua espressione scioccata e degli sbuffi infastiditi che seguono il cammino.

<Coraggio su, muoviti! Non voglio arrivare tardi solo perché tu non sai cosa indossare>

Luigi la guarda ridendo, aprendo le ante dell'armadio e spostando rapidamente una gruccia dopo l'altra. <Su questo ti sbagli ballerina, io so sempre cosa indossare!>

——

<Carola, sono pronto, possiamo and..>

Luigi riesce a prepararsi in poco meno di venti minuti, uscendo dalla propria stanza con ancora mezza scarpa slacciata. Lancia uno sguardo alla ballerina seduta sul divano, che ha accavallato le gambe per mettersi comoda.

Sta guardando qualcosa sul cellulare, talmente concentrata da non accorgersi della sua entrata. Ma Luigi non è più così convinto di voler andare, non dopo aver osservato da vicino la gamba della ragazza che spunta dal vestito aderente.

La confusione legata al sonno è ormai sparita, lasciando il posto ad una strana agitazione. L'idea che lei sia lì, seduta tra i cuscini del suo divano, non fa altro che confonderlo ancora di più.

Si avvicina in silenzio e le posa una mano sulla spalla, facendola sobbalzare per lo spavento improvviso.

<Dio Luigi..quando vuoi sai essere decisamente troppo silenzioso>

I loro sguardi si incontrano per qualche secondo, e Carola ha la possibilità di constatare che ha scelto di aggiungere un leggero strato di matita ai propri occhi marroni.
Deglutisce, provando per la terza volta quella sera il desiderio di sentirlo più vicino, reprimendo un sospiro agitato.

<Andiamo, dai. Siamo ancora in tempo>

Luigi le offre la propria mano, aiutandola ad alzarsi dal divano. Sceglie volontariamente di tenerle la mano per tutto il percorso che li separa dalla porta di casa, fino a quando non è costretto a sciogliere la stretta per recuperare le chiavi e chiudere il portone.

Il cellulare gli vibra nella tasca dei pantaloni, avvisandolo dell'arrivo di una notifica.

E' Nora, che gli scrive per sapere dove sono.

Arriviamo digita rapidamente, sorridendo allo schermo perché è finalmente riuscito ad usare il "noi" parlando di lei.

Carola e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora