Giulietta pt1

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<Carola?>

Luigi si risveglia con le lenzuola avvolte intorno alla vita, la mano destra allungata verso il lato del letto lasciato vuoto dalla sua ballerina.
Si mette a sedere confuso, passandosi una mano sul viso per provare a svegliarsi del tutto.

Un fastidioso mal di testa gli impedisce di pensare davvero lucidamente, intrufolandosi nel turbine di ricordi che gli attraverso la mente. Ricostruisce un'immagine nitida nella propria testa, recupera i ricordi della sera precedente e collega frasi e parole al punto giusto. Si sfiora la fronte con una mano, infastidito dal dolore che prova e dalla sua insistenza inaspettata. Maledice mentalmente Alex per averlo costretto a bere così tanto la sera prima, con la scusa di festeggiare la sua ritrovata ragione.

La stanza è troppo silenziosa perché possa esserci qualcun altro in casa. Carola deve essere già uscita, deve aver recuperato i vestiti lasciati lì la sera prima ed aver raggiunto casa sua prima che Luigi si svegliasse.

Gira la testa alla ricerca di un segno palpabile della sua presenza, giusto per assicurarsi di non aver sognato il tutto. Gli ci vuole qualche secondo, ma alla fine nota un elastico rosa spuntare dal comodino alla sua destra, posizionato proprio accanto a due forcine e un piccolo anello in argento. Deve essere uscita di fretta pensa, la mano che già si allunga per recuperare l'anello della ballerina. Lo indossa distrattamente sul mignolo, sorridendo alla vista delle sue piccole dimensioni.

Il cellulare squilla dall'altro lato della stanza, costringendolo ad alzarsi e rispondere velocemente alla chiamata. Trascina con sé anche le stesse lenzuola, camminando con un finto strascico blu scuro e i piedi scalzi.

<Luigi! Hai visto il mio tutù azzurro?>

La voce squillante di Carola lo coglie di sorpresa, decisamente troppo alta per il suo fastidioso mal di testa. Allontana leggermente il telefono dall'orecchio, chiudendo gli occhi per attutire la fitta che gli colpisce le tempie.

<Tutù?> ripete, ancora confuso dal sonno e dal risveglio improvviso.

<Si si, il tutù azzurro. Quello che ha i ricami argento, quello che va con il body bianco, ti ave..>

<Carola> la interrompe dolcemente, provando ad arginare il fiume di parole che immagina stia per arrivare. <Non ricordo di aver mai visto un tutù azzurro in casa mia, ma magari poss..>

<A casa tua? Ma Luigino sei ancora da te?>

Il tono allarmato della ballerina riesce a confonderlo ancora di più, la mano anellata che si alza per grattarsi l'accenno di barba appena sotto il mento.

<Ma perché dove dovrei essere?>

Uno sbuffo infastidito lo raggiunge dall'alto capo dal telefono, subito seguito da una risata tutt'altro che divertita. <Ti ricordi che mi hai promesso di passare a casa mia e andare a prendere Michele per stasera, vero? Avresti dovuto essere lì già mezz'ora fa>

Luigi scosta il telefono e si ferma un attimo a guardare l'orario, constatando con orrore che sono già le undici e mezza. E lui è di nuovo in ritardo, di nuovo addormentato e mezzo stordito dal mal di testa.

Carola gli ha affidato una lunga lista di cose da fare, tutte in vista dello spettacolo di quella sera. E Luigi non può sbagliare, non proprio la sera della Prima.

Aggancia il telefono sotto il collo e prende a girare istericamente per la stanza, muovendosi in tutta fretta alla ricerca di un paio di pantaloni da indossare velocemente.

<Sulla sedia, quella accanto alla porta. Ti ho lasciato i vestiti lì stamattina>

La voce di Carola ha perso anche il leggero tono risentito, sopraffatta dalla preoccupazione per quella sera e dalla consapevolezza che non sarebbe potuta andare diversamente. D'altronde è per questo che lo ha chiamato, sa perfettamente anche dove si trova il tutù azzurro che sembra tanto intenzionata a ritrovare.

Carola e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora