Giulietta pt2

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Una ragazza vestita di rosso viene a sedersi accanto a lui, liscia la gonna con la mano e si aggiusta con calma la collana attorno al collo.

Luigi riesce a vedere il teatro riempirsi lentamente, la folla di persone che cercano il proprio posto e si accomodano uno dopo l'altro.

Punta lo sguardo verso il sipario, verso le tende di velluto che ogni tanto si muovono per rivelare un occhio o un braccio troppo curioso per aspettare l'inizio dello spettacolo. Spera di scorgere la figura di Carola tra le ombre del sipario, ma la ballerina è troppo impegnata a ripetere la coreografia più e più volte. La sua mente è un vortice disordinato di passi ed emozioni, un misto di eccitazione e puro terrore.

Quasi riesce a sentire la sua paura a distanza di metri, come se fossero connessi da un filo invisibile.

Porta la mano a sfiorare il piccolo anello d'argento appena aggiunto alla sua collezione, quello che la ballerina ha dimenticato sul comodino della sua stanza. Si volta giusto in tempo per scorgere da lontano la figura di Lara, i capelli biondi raccolti in uno chignon ordinato.

Agisce impulsivamente e senza pensare, lasciando che il corpo lo guidi senza comando. Si allontana velocemente da Michele con una scusa, attraversa la fila ordinata di poltrone e raggiunge la donna in piedi davanti all'ingresso.

Il trench che indossa le arriva fino alle caviglie, nascondendo il suo lungo vestito marrone. Otto è a soli pochi passi di distanza, la mano impegnata a reggere la porta per far passare Nora poco dietro di lui.

La stretta intorno all'anello d'argento diventa ancora più forte, l'intensità del battito del suo cuore ancora più accelerata. Per un attimo pensa che avrebbe fatto meglio a restarsene seduto dov'era, godersi l'inizio dello spettacolo senza preoccupazioni o distrazioni di nessun tipo.

Ma non vuole creare inutili tensioni, e non vuole nemmeno insospettire i genitori della ragazza.

Non si sono più incontrati, non dopo quello che è successo. Ha volontariamente scelto di allontanarsi dalla studio per qualche giorno, dando a Carola la possibilità di concentrarsi sugli allenamenti e a se stesso la possibilità di elaborare un discorso sensato.

<Luigi! Ma sei elegantissimo>

La mano di Lara corre a sfiorargli il tessuto della giacca, aggiustando il collo ripiegato e lisciando la stoffa con delicatezza.

<Grazie> le risponde sorridendo con gentilezza <Anche tu>

Otto gli rifila una gentile pacca sulla spalla, un cenno del capo per salutarlo e ricambiare il suo stesso saluto.

<Hai già visto la protagonista?>

Lara gli parla con tranquillità, e Luigi nota che sta utilizzando lo stesso tono accondiscendente dell'altro giorno, quello che riuscirebbe a fargli rivelare qualsiasi cosa. Il suo sguardo si sposta irrimediabilmente su Nora, che tiene gli occhi puntati verso il basso e le mani intrecciate dietro la schiena.

<Si, l'ho vista poco fa.. inutile dire che è un fascio di nervi pronto ad esplodere>

Gli occhi della ragazza si sollevano verso di lui, le guance arrossate che rivelano il suo imbarazzo.
I suoi genitori sembrano non accorgersi della strana tensione che si è creata solo pronunciando il nome di Carola, sembrano non notare l'atteggiamento impacciato di entrambi e le parole che non si rivolgono.

<Direi che riesco a immaginarlo, anche io qua...>

<Luigi, stanno per iniziare!>

La voce di Michele gli impedisce di ascoltare il breve racconto di Lara, che lo congeda con un cenno del capo. Non c'è molto che possa fare per tenerlo ancora lì, non quando lo spettacolo sta per iniziare.

Luigi si muove in fretta e raggiunge la propria poltrona, socchiudendo gli occhi per ignorare il suono delle voci in sottofondo.
Si è accorto di essere motivo di sorpresa per gli ospiti del teatro, che probabilmente non si aspettavano davvero la sua presenza alla Prima. Ha visto mani alzarsi per scattargli una foto di nascosto, sorrisi e sguardi scioccati intrecciarsi sulla sua schiena.

Ma decide di ignorare tutto, dall'incontro con Nora ai fan soddisfatti della sua presenza.

La protagonista è Carola, ed è lei l'unica cosa su cui vale la pena concentrarsi. Dedica tutta la propria attenzione al palco, alle tende che prendono a muoversi fin troppo velocemente. La stanchezza e il dolore che lo ha quasi sopraffatto durante il giorno spariscono completamente, vinti dal desiderio di vederla ballare.

E quando la musica inizia, quando le prime note riempiono la stanza, si rende conto che non c'è spettacolo più adatto alla sua ballerina.

La verità è che Luigi ha sempre associato una melodia precisa a tutte le persone che conosce. Riconosce nella musica uno strumento efficace per descrivere le persone, il ritmo che ognuno di noi possiede e trasmette al mondo.

La melodia di Carola è vivace e potente all'inizio, coinvolgente proprio come la sua personalità. E poi è lenta e malinconica come il velo di tristezza che la rende pensierosa, come le insicurezze che talvolta si incastrano nei suoi pensieri. E poi è forte come la sua resistenza, come la sua capacità di sopportare a affrontare qualsiasi cosa a testa alta.

La melodia di Carola ricorda quella di Giulietta e Romeo, un amore tanto bello quanto tormentato, tanto vero quanto disastroso. Perché il bello porta sempre con se il brutto, perché non ci sono gioie senza il retrogusto amaro del dolore.

E Luigi si perde ad ammirare la sua ballerina che gira sul palco, che muove le braccia e le adatta ai movimenti del suo compagno. Riesce a percepire il sentimento che trasmettono attraverso il ballo, rabbrividisce nelle scene che dipingono il loro primo incontro e piange nella scena dell'abbandono.
Il pubblico intorno a lui trattiene il respiro, non appena il loro amore è costretto a trasformarsi in un sonno continuo e infinito.

Carola diventa Giulietta e la sua danza i suoi sentimenti. Non ci sono limiti a quello che riesce a trasmettere, non ci sono barriere tra chi guarda e lei stessa. Si spoglia di tutto e lascia che il pubblico la veda per quello che è realmente, una ballerina incredibilmente talentuosa e una persona vera, reale come è reale l'amore che sta descrivendo.

Le mani di Luigi si aggrappano ai braccioli della poltrona, la giacca della camicia gli si attacca alla pelle. Lacrime salate gli bagnano le guance, l'anello di Carola brucia come se fosse fatto di fuoco. È solo nella stanza e improvvisamente circondato da mille persone, sembra che tutti vivano le stesse emozioni.

Lo spettacolo dura troppo poco, gli sembra che sia finito troppo in fretta. Michele accanto a lui è sorpreso e emozionato allo stesso modo. La ragazza vestita di rosso si asciuga gli occhi con le dita e trattiene un sospiro agitato.

Dietro di lui, il pubblico esplode in un applauso fragoroso. Il nome di Carola viene chiamato a gran voce, la sua presenza richiesta ancora e ancora.

Giulietta, per me sarai sempre uno spettacolo

Carola e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora