Natale

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Carola si incammina lungo il corridoio, con i piedi scalzi e il vestito infilato solo per metà. Il contatto improvviso con il pavimento freddo la costringe a sollevarsi sulle punte, le mani impegnate a reggere l'imponente massa di capelli ricci.

<Ma dove è andato?>

La sua voce riempie la stanza, mentre gli occhi si abituano rapidamente alla poca luce del salotto. Cerca distrattamente di individuare la posizione di Luigi, osservando prima l'ombra scura del divano e poi l'alone di luce che investe la cucina.

Lo ha lasciato solo per un'ora, giusto il tempo di prepararsi e concedersi una doccia calda. Lo ha lasciato con un solo incarico, tanto semplice quanto immediato: accendere le luci dell'albero di Natale.

Le era sembrato di essere stata chiara, o almeno pensava di esserlo stata. Eppure l'albero continua ad essere spento, perfettamente decorato e perfettamente spento.

<Lu?>

Carola si trascina dietro il vestito, cercando di mantenere la calma il più possibile. Soffia via una ciocca di capelli che è finita proprio davanti al suo occhio destro, per poi allungare la mano libera e accendere le luci dell'albero.

<Ma che diavolo stai facendo?>

Nell'attimo stesso in cui le sue dita si chiudono intorno all'interruttore, la voce di Luigi la raggiunge alle spalle. Sobbalza, finendo col lasciare la presa sui capelli. La chioma castana le si scioglie sulle spalle, vanificando il suo tentativo di cercare un elastico e creare uno chignon elegante.

Luigi la osserva dall'altro lato della stanza, gli occhi che registrano ogni angolo di pelle scoperta. Le sorride, accorgendosi che le luci dell'albero le riempiono i capelli di riflessi dorati.

<Ti cercavo> gli risponde <Mi aiuti?>

Si volta in fretta e indica la zip del vestito, quella che ha provato a chiudere da sola per almeno cinque minuti buoni, con la voce via via più acuta nello sforzo di richiamare l'attenzione del chitarrista.

La casa è avvolta nel silenzio, un tepore rilassante riempie lo spazio e la invita a lasciare andare l'agitazione e sciogliere le spalle dalla tensione accumulata.

Le mani di Luigi si posano sulla sua schiena nuda, provocandole brividi di freddo e di eccitazione. La zip viene tirata su in pochi minuti, un bacio depositato proprio sulla sua spalla destra.

Gli occhi di Carola si chiudono velocemente, beandosi dell'attimo di pace che sembra anticipare l'arrivo della tempesta. Appoggia la schiena contro il petto del ragazzo, i brividi sostituiti dal calore bruciante del sentimento che prova per lui.

Hanno deciso di organizzare una cena per festeggiare il Natale, costretto ogni amico e membro della famiglia a partecipare. Hanno scelto di inaugurare la casa che condividono, l'appartamento che sono riusciti a trasformare settimana dopo settimana.

Un tavolo lungo e pesante occupa gran parte del salotto, con il divano accostato alla parete e pronto a trasformarsi in un appendiabiti di fortuna. Le luci della cucina sono accese su un disastro di piatti, pentole e bicchieri, prove evidenti dei tentativi di Carola nel preparare la cena.

Dietro di lei, Luigi odora di fumo. L'odore pungente delle sigarette si unisce a quello del profumo che suo padre gli ha regalato anni prima. Le sue mani si chiudono intorno al busto della ballerina, la testa incastrata nell'incavo del suo collo.

Restano fermi a guardare le luci dell'albero, le stesse luci che hanno impiegato giorni a posizionare. Luigi ha insistito affinché fossero tutte uguali, che le lucine colorate non gli sono mai realmente piaciute e preferisce la sfumatura dorata e le lampadine di piccole dimensioni. Hanno dedicato la serata a montare il vecchio albero impolverato, lo stesso che si nascondeva in un angolo dell'armadio di Carola.

Carola e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora