Il racconto

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Arriva a casa di Lara con solo cinque minuti di ritardo, gli occhiali agganciati alla collana e il bracciale di perle della nonna ad accompagnarlo passo dopo passo.

Sale le scale con calma, fermandosi ad osservare il bel soffitto del palazzo. Ancora si sorprende della sua bellezza, dell'aspetto insolito della struttura persa nella città.
Ripensa allo sguardo sorpreso di Carola quando ha notato i soffitti decorati e le alte porte del pianerottolo, la bocca dischiusa e le dita tremanti.

Raggiunge l'uscio con facilità, saltando gli ultimi due gradini con un balzo sicuro. Muove la mano sulla porta per bussare, aspettando che Lara arrivi ad aprirgli.
Indovina il momento del suo arrivo attraverso il suono delle scarpe sul pavimento di legno. Si scosta appena in tempo per vedere la porta aprirsi e rivelare il volto della donna, che lo invita subito ad entrare.

Luigi è impaziente.
Una parte di lui sa di esserlo sempre; impaziente di fare, impaziente di sentire, impaziente di suonare.
Questa volta però, è solo impaziente di finire l'incontro con la scrittrice e raggiungere l'appartamento della sua ballerina.

Non riesce ancora ad immaginarsi casa sua. Per quanto si sforzi, l'immaginazione non lo porta mai nella direzione giusta. Si perde nei ricordi di quello che hanno vissuto insieme, e d'improvviso l'arredamento non gli sembra più così importante.

Si chiede se le somiglia, la casa in cui abita. Se riuscirà a vedere Carola tra le pareti della cucina e i cuscini del divano.
Giorni prima gli ha detto di essere riuscita a scorgere parte della sua personalità del soggiorno del suo appartamento. Gli ha detto che casa sua è un misto tra rock e accogliente, proprio come lui.

E allora Luigi è curioso di sapere cosa riuscirà a vedere tra quelle quattro mura, se scoprirà qualcosa di Carola che ancora non conosce.

Lara lo lascia solo nello studio per andare a recuperare due tazze di caffè, invitandolo a guardarsi intorno e mettersi comodo.

Il chitarrista è seduto tranquillo sulla sua poltrona, le gambe leggermente divaricate e le dita impegnate a giocare con i propri occhiali. Dedica giusto qualche secondo alla lettura delle stampe che Lara tiene appese dietro la scrivania, accorgendosi che parlando tutte di musica.
Si rende conto che non le ha ancora chiesto di cosa parlerà il libro. Se il protagonista del primo romanzo è un giornalista fallito, Luigi cosa dovrebbe interpretare?

Lascia scivolare le dita lungo i braccioli della poltrona, il piede sinistro che batte il tempo sul pavimento.
Sta pensando ad un nuovo brano, che questa volta è completamente diverso dal precedente. L'eccitazione che lo ha investito fin dal giorno della registrazione ha riportato in lui il desiderio di avvicinarsi al rock, regalando al suo pubblico un suono nuovo e travolgente.

Sta addirittura pensando di parlarne con Otto, ma non ha modo di andare molto oltre. Lara rientra velocemente nella stanza, un vassoio in equilibrio tra le mani con le due tazzine fumanti.
L'odore del caffè riempie rapidamente la stanza, lasciando Luigi curioso riguardo la possibile posizione del suo pacchetto di sigarette.
Ringrazia Lara con un sorriso, allungandosi per recuperare la tazzina che gli sta porgendo.

Restano in silenzio giusto qualche secondo, il tempo necessario per permettere alla donna di notare il veloce oscillare della gamba di Luigi.

<Stai pensando ad una nuova canzone?> accenna alla sua gamba, un sorriso divertito dipinto sul volto.

Luigi posiziona una mano sulla propria gamba, obbligandosi a fermarla. Sorride, anche se i suoi occhi trasmettono un velo di confusione <È così evidente?>

<Lo è per me che sono abituata a vivere con un musicista. Avete sempre qualcosa per la testa>

Lara gli allunga lo zucchero, ma il chitarrista rifiuta con gentilezza. Che tanto il caffè gli piace amaro, così la seconda bustina di zucchero può essere lanciata nel caffè della ballerina.

<Lara?> la chiama <Posso chiederti di cosa parla esattamente il tuo nuovo libro?>

La vede sistemarsi meglio sulla poltrona, accavallando le gambe per distribuire meglio il peso. Posa la tazza sul piattino apposito, fermandosi qualche secondo per aggiustarsi i capelli dietro le orecchie.

<Non sono sicura che tu abbia letto il mio primo libro, ma mi piacerebbe che questo secondo raccontasse un'altra faccia dell'amore. Sublime racconta la storia di qualcuno che ha vissuto un amore travolgente, talmente travolgente da finire. Il protagonista del mio primo libro non è stato abbastanza lucido da capire che i propri sentimenti non erano corrisposti come credeva. Il nuovo protagonista avrà la possibilità di vivere davvero l'amore, un amore difficile all'inizio ma anche molto più vero>

<Sai Luigi.. io non ho mai creduto nello storie che iniziano troppo velocemente. Ci sono sentimenti che vanno consumati con calma, mi capisci vero?>

E lui la capisce davvero, la capisce da quando ha scelto di concedere una possibilità a quell'amore che ha coltivato per quasi un anno. Perché lui è Carola hanno dato il tempo a quell'amore di crescere, senza mai affrettare le cose.
Capisce anche che Lara gli ha mentito, che lui non è il solo protagonista del libro.

Annuisce, infilandosi gli occhiali in tasca e piegando la schiena in avanti. Si avvicina alla donna senza accorgersene, lo sguardo infiammato dalla consapevolezza.

<Quindi vuoi scrivere un libro su di noi, non è vero? È per questo che hai invitato anche lei a cena l'altra sera>

Questa volta è lei ad annuire, contenta che lui abbia capito così velocemente.

<Ma perché io, perché Carola? Ci sono centinaia di adolescenti che si innamorano ogni giorno. Perché scegliere noi?>

<Perché non avevo mai visto qualcuno con la tua personalità, perché vedere dal vivo come la ami è una grandissima fonte d'ispirazione. Gli scrittori hanno bisogno di vivere le esperienze per potersi legare a loro e descriverle davvero. Io ho perso l'ispirazione per tanto tempo, e voi due siete stati i primi a farmi tornare la voglia di scrivere. Mi piacerebbe che mi raccontassi come sei arrivato fino a qui, che cosa ti ha portato ad essere quello che sei oggi. E non voglio sapere del tuo percorso musicale, perché tanto farò in modo che nessuno vi riconosca. Voglio sapere di te e di lei, di come avete capito che amarsi era la scelta giusta>

E così Luigi si lascia cadere sulla poltrona, abbandona la testa all'indietro e chiude gli occhi nocciola.

Le racconta davvero quello che ha chiesto, le racconta la strana sensazione che ha provato quando ha saputo che lei stava per andarsene dopo poche settimane in casetta. Le racconta della paura che ha provato, del desidero di lasciarla libera, le racconta della rabbia che ha provato verso se stesso e verso di lei, quando ha smesso di lottare e si è allontanata da lui. Le racconta le ultime settimane, le racconta quello che prova quando condivide con lei un momento semplice, tanto tipico quanto sorprendente.

E poi scappa via, spaventato da quello che ha ammesso e fin troppo consapevole di tutte le volte in cui ha ripetuto la parola "amore".

Scappa via e raggiunge l'appartamento della ballerina, chiedendosi se non è arrivato il momento di usarla ancora una volta.

Ti amo, Carola

Carola e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora