Il Libro pt2

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Carola lo guarda mentre cerca di capire il funzionamento di quello strano citofono. Non ci sono nomi o targhette, solo un tastierino e uno schermo led.

La scritta sullo schermo riporta la dicitura "Inserire numero per chiamare". Ma Luigi non conosce il numero del citofono, e si rifiuta di prendere il telefono e chiamare Nora per chiederglielo.

<Non puoi semplicemente dirle che siamo arrivati?>

La ballerina incrocia le braccia al petto, divertita dall'atteggiamento infantile del ragazzo che le sta davanti.

Riesce a vedere il turbine di pensieri che gli attraversa la mente, la concentrazione insensata che impiega per capire magicamente il numero giusto.

Attimi di silenzio seguono la sua frase, portandola dal diverrito allo spazientito.

<Luigi!>

Il chitarrista stacca gli occhi dal citofono per un solo secondo, il tempo necessario per lanciarle uno sguardo confuso.

<Ma perche uno dovrebbe decidere di progettare un citofono senza metterci i nomi. Che senso ha? Come faccio io a sapere a quale numero devo bussare?>

<Magari le persone che abitano qui non vogliono essere trovate, no? Magari è una questione di privacy>

<E non potevano scriverci solo i nomi?>

<E se ci fossero due persone che si chiamano allo stesso modo?>

<Ah..>

Luigi si morde il labbro inferiore, afferrando il cellulare dalla tasca velocemente. Carola lo sente borbottare qualcosa sul inutilità della privacy mentre digita veloce sullo schermo, la sigaretta accesa da poco che perde cenere ad ogni suo movimento.

Appena pochi secondi dopo, la porta si apre con un sonoro click.

Carola e Luigi sollevano lo sguardo nello stesso istante, quasi sorpresi dalla rapidità.

<Beh..> commenta il ragazzo poco prima di allungarsi ed aprire la porta <direi proprio che ci stavano aspettando>

——-

Il palazzo in cui sono arrivati è sorprendentemente grande. La facciata sottile, incastrata perfettamente tra altre due strutture, li aveva ingannati sulle dimensioni dell'interno.

L'ingresso principale è spazioso e ben illuminato, con uno scalone di grandi dimensioni ad occupare la maggior parte dello spazio.

Carola si guarda intorno con sguardo ammirato, incuriosita dal luogo in cui si trovano. Quasi non le sembra di essere a Roma, relativamente vicina a dove abita lei. Sale le scale con calma, lasciando scivolare la mano lungo il corrimano in legno.

Il suono dei tacchi che sfiorano gli scalini rompe il silenzio creato tra i due ragazzi, che si stanno preparando alla cena che li attende.

Nora li sta aspettando sull'uscio della porta, un abito blu scuro ad avvolgerle le gambe. I capelli neri corti sono raccolti in modo disordinato, con decine di ciuffi che le ricadono davanti agli occhi.

Luigi pensa che sia carina, ma anche tremendamente piccola.
Vista in compagnia della sua famiglia, con l'ombra protettiva del padre a farle da mantello, Nora gli ricorda sua cugina, quella ragazza timida che incontra solo a Natale.

Sorride lentamente, voltandosi per guardare Carola che sale l'ultimo scalino dalla scala.
L'abito che indossa le regala un aspetto decisamente piu maturo, lasciando Luigi sorpreso dalla profondita dei propri pensieri.

Istintivamente allunga la mano per offrirla alla ballerina, che la accetta con un sorriso sincero.

Entrano nell'appartamento in punta di piedi, come due adolescenti che rientrano di notte dopo una serata proibita.
Rispondono educatamente al saluto di Otto, ringraziandolo dell'ospitalità e dell'invito.

Carola e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora