Greta Dolores

955 42 4
                                    

Pov's Marghe
Cerco e indago dentro di me.
Cerco quel qualcosa che nemmeno io so, cerco quelle emozioni per definirle in qualche modo.
Ma non ci riesco, più vado a fondo dentro di me, più ho paura di quello che voglio davvero. Non mi sono mai imbattuta in tutte queste domande sui miei sentimenti, nemmeno quando stavo a Barcellona e avevo ragazzi attorno 24h su 24.
Non mi sono mai sentita in bilico su un filo, non mi sono mai sentita così bene con un ragazzo come sono felice ora quando sto con Niccolò, quando vivo le mie giornate insieme a lui.
Certo, c'è sempre la paura che dalla chiamata di Chiara è aumentata sempre di più, quella paura di essere un semplice rimpiazzo solo perché stiamo in quarantena, solo perché Niccolò non ha nessuno se non me e i suoi pochi amici in questa casa. Ma ho anche paura di fare quel passo in avanti, quell'avvicinarmi ancora di più a lui per poi farmi male e cadere.
Proprio con tutti questi pensieri mi metto un cuscino in viso, come per sotterrare tutto quello che ho dentro, emozioni, sensazioni, sentimenti.
So per certo però, che Niccolò piano piano sta entrando dentro di me a piccoli passi. Prima con tutte le litigate, poi con tutti gli sguardi e infine con il racconto su Greta.
Di Greta non ne abbiamo più parlato, non abbiamo più aperto l'argomento e nonostante la mia voglia di sapere il motivo della sua reazione, mi tengo da parte. Non voglio entrare nelle sue cose private perché sono la prima a cui dà fastidio quando le persone mi analizzano e proprio per questo aspetto in silenzio. Quando lui si sentirà di parlarmi anche dei suoi problemi, lo ascolterò.

Prendo il libro che stavo leggendo, comprato appositamente su Amazon e lo poso sul comodino per poi aprire la finestra e far entrare nella camera tutto il freddo di Marzo. E sospiro.
Sospiro perché il freddo mi entra anche nelle ossa facendomi soffrire, facendo sentire la solitudine di tutti i mesi passati da sola, con la rabbia e con la freddezza dentro di me e per questo immediatamente chiudo la finestra.
Non voglio ricordare certe cose, soprattutto ora che mi sento diversa.
Rivado verso il letto, sistemandolo per poi posare il computer sulla scrivania. Oggi non ho video lezioni, fortunatamente è domenica e mi sono goduta la mattinata insieme al mio caro Netflix scaricato sopra il computer dato da Niccolò. Proprio pensando a lui decido di andare al piano inferiore, cercando compagnia dal quel ragazzo dagli occhi castani e così scendo ma appena arrivo al salone, noto il silenzio frastornante della casa, come se non ci fosse nessuno, come se fossi circondata solo ed esclusivamente dai pensieri di tutti che in questo momento incombono su di me.
Giro tra le camere, cercando qualcuno ma tutti sembrano scomparsi come fantasmi. Entro allora in cucina e noto qualcosa sul tavolo così mi avvicino, questa cosa di stare da sola in questa immensa villa mi preoccupa soprattutto perché non riesco a trovare gli altri ma i miei pensieri vengono subito interrotti da un nome. Il nome di mia sorella "Greta Dolores" scritto su una cartella e inevitabilmente il mio cuore si ferma.
Perché c'è il nome di mia sorella su questa cartella? E perchè questa cartella mi sembra rovinata con le lacrime di qualcuno?
Con le mani che mi tremano la prendo per poi sedermi a capo tavola, cercando di capire il perché, cercando di capire qualcosa di questa storia. So solo che tutto questo è opera di Niccolò. Solo lui in questa casa sa di Greta, solo lui sa quello che volevo diventare prima della sua morte.
Con il cuore che batte a mille, apro la cartella notando tanti pezzi di giornali stappati e
una lettera con su scritto il mio nome. Immediatamente la prendo, aprendola con le lacrime sugli occhi e subito noto la calligrafia di Niccolò.
È lui che mi ha scritto questa lettera.

"In questa lettera ti chiamerò Marghe, perché è così che ti voglio chiamare. Mi ricordo ancora quando litigammo, tu mi dissi di non chiamarti Marghe e ora so il perché.
In questo modo ti chiamava tua sorella Greta.
Sono sicuro che hai notato tutti quei pezzi di giornale ma ti chiedo di non leggerli ora, ti chiedo prima di comprendere le mie parole e poi, forse, se vorrai prendermi a schiaffi.
So che potrebbe sembrare assurdo, so che questa volta il destino ha giocato uno brutto scherzo ad entrambi perché anche io conoscevo tua sorella, conoscevo Greta Dolores.
La conoscevo dalle foto che dopo la morte mi sono trovato accanto, il suo nome mi perseguitava giorno e notte, nei sogni ad occhi aperti e nei sogni ad occhi chiusi.
Mi chiedevo spesso perché io e ora che ti ho incontrata, me lo chiedo ancora di più.
Sono stato il primo, dopo i tuoi genitori ovviamente, a sapere della morte di Greta.
Sono stato il primo perché quel concerto che tanto odi, quel cantante che ti ha portato via tua sorella sono io"

Insieme ma distantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora