Pov's Marghe
È finalmente Sabato.
Ho passato tutta la settimana incollata al computer per seguire le video lezioni e mi sembra assurdo avere due giorni di pausa dallo schermo. In questo momento mi trovo in cucina, con le mani impastate di farina, le uova in un ciotola e metà bancone sporco di cacao. Sto provando a cucinare una torta per tutti. Nonostante il mio carattere assai difficile da comprendere, tutti i ragazzi mi hanno accolto bene in questa casa e quelle difficolta che c'erano con Niccolò inizialmente non ci sono più. Da quella chiacchierata che abbiamo fatto sotto le stelle, qualcosa dentro di me si è smosso e probabilmente è proprio questo a farmi cucinare una torna per tutti. Non ho mai fatto una cosa del genere -e le condizioni del bancone lo fanno capire- nemmeno quando c'era Greta e per me questo mondo è del tutto nuovo. Anche la me di adesso, che sta cercando di fare qualcosa di gentile nei confronti di delle persone è una cosa nuova e inevitabilmente sorrido al pensiero che quest'esperienza, nonostante sia brutta, un minimo mi sta cambiando. Sono passate due settimane e mezzo dalla chiusura di tutto e ogni giorni capisco qualcosa di più. Capisco che Benedetta mi manca davvero tanto e nonostante io non avessi mai sentito la sua mancanza prima della quarantena, ora le cose sono cambiate. Vorrei averla qui accanto a me, probabilmente anche perchè lei è molto più brava a cucinare, ma vorrei averla anche per parlare, per vedere lei e per farmi aiutare nei compiti come facevamo sempre. Vorrei avere accanto a me anche mia nonna, lei sarebbe davvero fierissima di vedermi ai fornelli ma sarebbe fiera anche di vedere questa piccola crescita che ho fatto. Ora non dico che mi aprirò con tutti i passanti che mi capitano per strada, ma almeno ho capito che con i ragazzi con cui sto convivendo non bisogna essere duri e freddi ma anzi, bisogna solo avere serenità nonostante dentro di me abbia un terremoto ma tutti questi miei pensieri, vengono interrotti da delle voci..."È scoppiata una guerra qua dentro?" Chiede ad un certo punto una voce entrando in cucina e io inevitabilmente rido, alzando in aria le mie mani piene di farina.
"Gabriele vuoi collaborare?" Chiedo altrettanto io prendendolo in giro e lui subito nega con il capo ridendo.
"Ma guarda un po' chi c'è" Esclama questa volta una voce che io conosco benissimo e cioè quella di Niccolò. "Margherita ai fornelli, è forse un'allucinazione?" Chiede, avvicinandosi al bancone ma io gli tiro uno strofinaccio tutto sporco in pieno viso.
"Te lo sei meritato" Dice questa volta Adriano ridendo sotto i baffi insieme a Gabriele mentre Niccolò fa una smorfia vedendo lo strofinaccio tutto sporco di uovo. "E anche tanto" Continua il ragazzo.
"Almeno è buono quello che stai cucinando?" Chiede Niccolò, avvicinandosi a me per controllare tutti gli ingredienti.
"Si spera" Rispondo io, prendendo la ciotola e mettendola sotto il frullatore elettronico. "È la prima volta che cucino" Continuo.
"Sicura di non volerci avvelenare?" Chiede questa volta Gabriele ridendo e anche a lui, arriva uno strofinaccio in pieno viso.
"Vedo che non ti possiamo stare vicino quando cucini" Dice questa volta Niccolò dietro le mie spalle, appoggiando una sua mano su un mio fianco e io al contatto quasi sussulto.
"Bhe... Si" Rispondo, in pieno imbarazzo per quella mano che ora sta accarezzando il mio fianco da dietro il bancone così che gli altri due ragazzi non ci vedano.
"Sembra buona" Esclama Niccolò, intingendo un dito nell'impasto cioccolatoso.
"Ma è cruda" Dico poi io, alzando gli occhi al cielo. "Se poi vai in bagno io non voglio sapere niente" Continuo, questa volta ridendo per poi abbassare lo sguardo appena sento un pizzico sul fianco causato dalla mano di Niccolò.
"Tanto stiamo tutti chiusi in casa" Inizia a parlare lui, questa volta appoggiando anche il suo bacino sul mio. "Se vado a cagare ho un'altra attività in più per questa quarantena" E nonostante l'imbarazzo per i nostri corpi vicini, non posso fare a meno di scoppiare a ridere insieme a Gabriele e Adriano.
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Insieme ma distanti
FanfictionMargherita è una ragazza di 17 anni che frequenta l'ultimo anno di un liceo al centro di Roma. Nel suo passato ha avuto molti traumi e uno di questi è ancora vivo nella sua mente ed è proprio la morte della sua piccola sorella Greta. Nonostante il c...