Maggiorenne

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Pov's Marghe
"Tanti auguri a te" Sento urlare da fuori la porta, quest'ultima che cigola.
O no...

"Tanti auguri a te" Cuscino sopra la testa per non sentire le urla dei ragazzi.

"Tanti auguri a Margherita" Qualcuno mi leva il cuscino e subito io faccio una smorfia con il viso.
Volevo continuare a dormire e invece mi ritrovo tutti i ragazzi accanto al mio letto con una candelina sopra un muffin.

"Tanti auguri a te" Urlano in coro i ragazzi, applaudendo e alzando le braccia in segno di gioia.

"Finalmente maggiorenne" Urla Adriano e subito io alzo gli occhi al cielo sbuffando facendo ridere i ragazzi. Non sono mai stata una tipa da feste né tantomeno una tipa che si sveglia con tutte queste urla di gioia per il compleanno.

"Soffia" Mi invita poi Valerio, indicando il muffin comprato sicuramente nel supermercato poco distante da qui e io, con ancora gli occhi assonnati e i capelli tutti in disordine mi avvicino alla candelina.

"Aspetta aspetta" Mi ferma Gabriele allarmato. "Chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio"

"Va bene" Riesco a dire io, questa volta con un piccolo sorriso sul volto mentre chiudo gli occhi e prendo un gran bel sospiro per poi soffiare sopra la candelina e subito sento un gran applauso intorno a me ma io, con ancora gli occhi chiusi, penso a tutto il fiato che ho messo per spegnere questa candelina. Come un augurio a me stessa di ricominciare da capo, come se questa vita che ho avuto fino ad ora sia stata coperta da una pietra, quest'ultima che da inizio a qualcosa di nuovo.

"Ora fai colazione, noi andiamo giù a preparare il grande pranzo per i festeggiamenti" Esulta Valerio tutto emozionato e subito io rido. In questo mese, non ho mai visto i ragazzi così felici ed emozionati.

Quando poi tutti loro escono, io subito mi butto sul lettone mettendomi una mano sul viso.
Cavolo, 18 anni arrivano solo una volta nella vita e nella mia è capitato con una pandemia globale, con una famiglia distrutta da un dolore immenso e con una quarantena che non sembra avere fine.
Quando mi metto una mano sugli occhi, immaginando già tutte quelle chiamate dei parenti sconosciti, sento il materasso abbassarsi e grazie al profumo di tabacco subito capisco il perché.

"Hai sentito la mia mancanza?"

"Per niente" Rispondo, prendendo il cuscino al mio fianco e comprendimi la testa soffocando i pensieri che il profumo di Niccolò mi crea.

"Non ci credo" Dice lui, avvicinandosi a me. "Maggiorenne" Marca bene la parola, facendomi sorridere di nascosto ma Niccolò, prendendomi in contrattempo, solleva il cuscino dalla mia testa notando l'immenso sorriso che ho sul volto.

"Allora la mattina riesci pure a sorridere" Esclama lui, facendomi fare inevitabilmente una smorfia di disapprovazione.

"Ti vedo gentile oggi" Ironizzo io, vendendolo così attivo di prima mattina. "Sei così felice perché ora non senti più i polsi freddi?" Chiedo, facendolo scoppiare sonoramente a ridere.

"Diciamo di sì" Risponde lui, dandomi un bacio sulla fronte e subito io sorrido per questo piccolo ma immenso contatto. Se un anno fa mi avessero detto che avrei trovato l'amore, non ci avrei mai creduto. Io con il mio carattere freddo e scontroso, io con i miei occhi e il cuore di ghiaccio che mi vado ad innamorare di una persona completamente diversa da me...
"Niente più polizia" Continua Niccolò esultando e io subito rido sedendomi sul letto. Sicuramente per noi l'età è stata sempre un piccolo ostacolo, io che vado ancora al liceo e lui che ha una carriera di alto livello già iniziata da anni.

"Tieni" Mi dice poi Niccolò, prendendo qualcosa dal comodino del letto e subito io lo guardo confusa. "Questo è un fiore di ciliegio" Mi spiega lui, passandomi un fiore di un colore rosa immenso. "Per la cultura Giapponese è molto importante questo fiore soprattutto per i giovani. Coincide con l'ingresso nel mondo adulto per questo simboleggia ricchezza, buon auspicio e rinascita" Mi spiega lui, facendo nascere sul mio volto un meraviglioso sorriso.

Insieme ma distantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora